di Piero Murineddu
Sarei ipocrita a non ammettere che ricevere apprezzamenti per ciò che si scrive fa’ sempre piacere, ma sarebbe cosa assai più gradita leggere anche la personale opinione e reazione degli altri.
“hahahaha…..che divertente quello che scrivi. Ma perchè non lo fai un bel libro?”
Come si vede, qualcuno dice addirittura – cosa impensabile conoscendo il mio brutto carattere – che provoco il buon umore. Se fosse vero, questa cosa di tentare di arginare la dilagante depressione che c’è in giro, mi fa’ ulteriore piacere. Certo, oltre che far ridere, vorrei anche aiutare a far riflettere e pure ragionare, ma forse per qualcheduno ciò succede….forse.
Un altro invito a scrivere un libro. In altri termini, a fare qualcosa di “concreto”, insomma. Va bene uno scrittarello qui e uno scrittarelletto là, ma il libro, quell’insieme di pagine cartacee, è qualcosa che si vede, che si tocca, che rimane…. L’ancor misterioso web continua a rimanere qualcosa di evanescente, qualcosa che oggi c’è ma domani chissà. E poi quella maledetta connessione che ogni tanto fa’ i capricci, quella periodica voce femminile forzatamente gentile che alle ore più impensate e nei momenti meno opportuni ti chiama per convincerti che la loro offerta è la migliore e la più conveniente……
Il libro invece è tutta un’altra cosa. E’ lì, si vede, non può sparire o spostarsi se tu non lo vuoi. Certo, può capitare di prestarlo e di non rivederlo più indietro. In ogni caso lo puoi sempre ricomprare, una, due, tre copie. Lo puoi aprire e lo puoi trascurare, lo puoi iniziare a leggere, interrompere, bisticciare con tua moglie e riprendere a sfogliarlo seppur leggermente incazzatello. Lui, il libro, è sempre lì, pazientemente silenzioso e comprensivo. Volendo, te lo puoi portare dietro al lavoro, e con la scusa di dover espletare un impellente bisogno fisiologico, ne puoi leggere qualche paginetta mentre pacifico e rilassato siedi sul vaso. Se ne hai e ce la fai defechi, altrimenti stai lì, a goderti quel passaggio interrotto la notte prima.Lo puoi portare anche in spiaggia, il libro, e mentre tutt’intorno è un continuo andirivieni di culi, cosciotte incellulitate e panze straboccanti da far schifo, tu beatamente te ne stai stravaccato col tuo libro vicinissimo agli occhi, sia per scorrerne le pagine, sia per ripararti dal sole, che chissà perchè, ti viene sempre in faccia.
Il libro! Il libro lo puoi accarezzare, delicatamente sfogliare, a volte e raramente spolverare, leggerne la prefazione o saltarla quando è troppo lunga o pretende di riassumerne il contenuto. Secondo il genere, puoi anche brincurittare di qua e di là a tuo piacimento, che intanto non c’è nessuno che ti obbliga.
Ecco, questo e tant’altro ancora è il libro, sia esso voluminoso o meno.
Ma comunque, torniamo a noi.
Scrivere un libro io?! Ma pa cariddai! L’affannosa ricerca di termini inusuali o concetti intellettualmente alti, la logica consequenzialità, la ricerca dei caratteri giusti, la copertina attraente, il titolo e sottotitolo che colpiscono e che riassumano bene, il taccuino sempre a portata di lapis per annotare il lampo di genio improvviso, il contrarre un mutuo per stamparne un certo numero, l’umiliante elemosinare il piccolo contributo comunale, la pubblicità, la distribuzione, il dover fermare per strada me’ guginu per convincerlo a comprare il frutto delle mie fatiche, lo sforzo per fare il falsamente modesto coi colleghi d’ufficio…..
E poi ci vorrebbero le alte scuole e i titoli accademici che non ho, un ricco e vario vocabolario che non ho, la costanza che non ho, la pazienza che non ne parliamo, l’incontro, il confronto, lo scontro e…… baaaastaaaaaaaaaa !!!
Facciamo così. Io continuo a scrivere come, quando e dove più mi aggrada (mai sui muri, sia ben inteso….), con o senza applausi e fischi ( ah, il caro vecchio Guccini!). O meglio, giusto per svelarvi la mia ingenua e sfacciata sincerità: se gli “applausi” ci sono, come ogni essere umano mi rallegro, se al contrario non vi sono, non mi dispero e tiro dritto, con o senza lunghezza, con meno o più profondità e trallallèruetrallalà. Chi mi ama, continui a farlo ma senza seguirmi a distanza troppo ravvicinata che mi da’ fastidio. Chi mi odia, continui a farlo anche lui e mi eviti senza problemi, cambi tranquillamente strada o faccia l’indifferente, come certuni so per certo fanno già. Al limite, faccia finta di essere impegnato al telefonino, quel provvidenziale aggeggio inventato per far vedere in giro quanto si è impegnati e che si hanno umbè di relazioni d’amicizia, d’affari e di non so cos’altro. Non ho l’ansia di piacere per forza a tutti, e nello stesso momento, se dispiaccio a qualcuno, il problema non è mio. E se ne ho voglia saluto, altrimenti abbasso la testa, faccio finta di niente e mi tengo il mio buono o cattivo umore.
Scrivere un libro io. Ma daaai!
Oppure, oppure … Alt! Aspettate, aspettate, che forse….forse. Si, forse sto’ cambiando idea. Quasi quasi, mi ci butto a scriverlo questo caspita di libro. Ma una cosa così, senza pretese. Una cosettina fatta in casa. Dai, dai che ci penso. Magari posso mettere insieme le varie elucubrazioni che vi ho propinato finora attraverso il mio cosiddetto “blog”, rivedute, corrette e aggiornate.
Dai,dai. Intanto io continuo a scrivere tutte le cose che mi saltano in testa e a proporvele a titolo completamente gratuito, poi si vedrà. Se proprio, un giorno, quella misera pensioncina che mi spetterà non sarà sufficiente a comprarmi i ghiaccioli con la stecchetta di liquirizia oppure sarò impedito dall’andare ogni tanto in libreria ( e non solo per leggere le recensioni!), allora, forse, chissà, sarà il momento che……
Certo, qualche condizione ci sarà. Per esempio, se continueranno ad esserci questi amministratori locali a sconquassarci la vita personale e collettiva, non farò sicuramente una Presentazione ufficiale con tanto di Assessore alla Cultura e Sindaco nel tavolo degli oratori. Anzi, Presentazione ufficiale non ne farò in ogni caso, maledetta sia la mia cronica timidezza di parlare in pubblico! Così eviterò di pagarvi il buffet a gratisi.
Vediamo…vediamo. Quando sarà il momento, sempre che arrivi il “momento”, vi farò senz’altro il mio “Annuntio vobis gaudium magnum”, state tranquilli.
Intanto, guardate se può andare bene questa copertina che ho abbozzato. Eventualmente, sono aperto ai suggerimenti, e non solo per la ……..copertina.