I libri in comodato d’uso di Francesca e i bambini di Palmadula che giocano da soli in piazza

I libri in comodato d’uso di Francesca…..

 

Comunque avete rotto il cazzo con la storia che “gli italiani c’hanno bisogno prima, gli zinghiri ricchi tutto pagato”. La mia famiglia è più povera della maggior parte di quelle dei miei contatti. Niente di eclatante, una povertà normale e gestibile. Cioè, i miei genitori non me l’hanno mai fatta vivere come una condanna, una tragedia, oh mio dio pietà. Una famiglia umile.Che negli ultimi anni sudando l’anima è riuscita persino a costruirsi delle cosine carine.Comunque conosco a memoria la tiritera: domanda per la casa popolare, esenzione dal ticket, “mamma guarda che ho beccato l’annuncio di un’assistenza per un allettato, un’ora il pomeriggio. Ti interessa?”, linea 2 e linea 3, domanda regionale per il rimborso dell’affitto, corsi OSS offerti dalla regione, ma a Sassari? e la benzina chi se la può permettere?, ancora graduatoria per la case popolari, fila dai sociali, mamma d’estate che fa le scale per 2,50 € a inquilino nei palazzi residenziali, il padrone di casa che ti fa l’aumento a fantasia che tanto lo sa che i soldi per il trasloco non li hai, ogni anno si deve scegliere se lavorare la Vigilia di Natale o a Capodanno, che tutte e due raramente ce le possiamo permettere.”Asco’ ma quella casa è occupabile?” La parola “usucapione” a casa mia suona più celestiale e irraggiungibile di tutte. Ed è una delle prime parole dei grandi che ho imparato, molto prima di aoristo.L’assegno di disoccupazione a casa nostra è un lusso, che il lavoro te lo assicurano sempre il giusto per non pagartelo. Ma la graduatoria delle case popolari è uscita?La macchina è di quinta mano e i libri li avevo in comodato per tutto il liceo.

Tutto questo preambolo per dire che: sì, sono un’italiana che vive da secoli al di sotto della soglia di povertà e no, i migranti non mi stanno togliendo il pane di bocca, le popolazioni rom e sinti non hanno più diritti di me. Non sono arrabbiata con i rifugiati né penso che le difficoltà della mia famiglia siano lontanamente paragonabili alle loro.èoppolSiete voi che siete razzisti, credete ad ogni minchiata sparata dal primo Salvini di turno, siete di un’ignoranza e di una cecità crassa e per favore smettete di usare la povertà altrui per spargere odio mentre progettate le vacanze, STRONZI.(Francesca Iacono)
Roma: centinaia di migranti accampati alla stazione Tiburtina

…. e i bambini di Palmadula che giocano da soli in piazza

di Piero Murineddu

Se avete letto La Nuova di oggi, e non solo sbirciato distrattamente i titoli e puntato direttamente alla pagina dei morti, l’articolo a pag 20 riprende la vicenda dell’accoltellamento avvenuto all’interno del Centro per l’Accoglienza profughi di Palmadula, ad una quarantina di chilometri da Sassari, dove si narra del giovane musicista del Gambia indagato, il quale non è un delinquente incallito ma rischia ugualmente il forzato rimpatrio che, a quanto pare, sarebbe peggio di una condanna della giustizia italiana, con l’eventuale periodo d’internamento a spese dei contribuenti. Aspettiamo le decisioni del nuovo Prefetto sassarese Pietro Giardina. Il fatto l’abbiamo appreso ieri, venendo a sapere anche che nella casa vi sono ospitati un numero di persone che è il doppio della sua capienza. Immaginiamoci la tensione giornaliera che vi può essere dovendo vivere così a stretto contatto e ancora traumatizzati per il modo in cui sono arrivati tra noi.

 A fianco della notizia, sempre ieri, vi era quell’altra riguardo alle migliaia di “mi piace” e di condivisioni di un post di una giovane di Alghero, studentessa in Psicologia nell’ateneo di Padova. Inizialmente, la cosa mi attira perchè anche il mio figliolo quasi venticinquenne sta’ studiando le dinamiche del pensare umano proprio lì, nel progredito veneto dove i messaggi inneggianti alla “guerra santa” in difesa dei sacri valori occidentali e di un’ortodossia cattolica (che di cristiano è rimasto ben poco), trovano particolare attecchimento. Tralasciando le considerazioni abbastanza condivisibili dell’articolista – a parte quel finale “per il web è nata un’eroina” che poteva benissimo risparmiarsi, in quanto la nostra società più che di eroi ha bisogno di persone “ordinarie” che siano pienamente consapevoli del loro essere cittadini sovrani – vado alla fonte, ed è proprio l’intero “post” che all’inizio vi ho riportato, a cui non ho cambiato una sola virgola.

Sicuramente la giovane Francesca dev’essere una tipetta molto tosta, di quelle che ad un matusa come me, non dispiacerebbe avere come nuora, pro tempore o meno, date le coincidenze di età e di studi col proprio figliolone (scherzo, Bea. Sono felicissimo dell’amore che stai scambiando col mio caro Giùùùse).

Avete rotto il c…. con la storia che “gli italiani c’hanno bisogno prima, gli zinghiri ricchi tutto pagato”.

Non tutti sanno che in stretto algherese vengono chiamati “zinghiri” quei popoli ex nomadi provenienti originariamente dall’India, impropriamente considerati in massa slavi, amanti della musica, della vita comunitaria e della famiglia numerosa, spesso spinti ai margini della vita collettiva, fatti generalmente oggetto d’innumerevoli pregiudizi e, sopratutto……. “se uno ruba, senza dubbio alcuno sono tutti ladri immatricolati e incorregibili”. Costoro sono per l’appunto “zinghiri”, generalmente abbronzati e ricoperti da vestiti con colori sgargianti.

Bellissima la provenienza “proletaria” della giovane e spontanea studentessa: “La macchina è di quinta mano e i libri li avevo in comodato per tutto il liceo”. Cioè, una ragazza tollerante e comprensiva non perchè ha imparato dai libri ad esserlo, ma perchè le privazioni e la fatica di tirare avanti le ha vissute in prima persona. Ci pensate? Ma ci pensate veramente? Non una signorinetta “sessantottina” che in piazza lotta per la rivoluzione proletaria vestita con l’eskimo e fumazzante il “cannone”, mentre nel privato la propria famiglia possiede quattro auto con garage, un cospicuone conto in banca, la villa al mare con piscina, le settimane bianche natalizie o i mari tropicali in pieno inverno, servizio a tavola col cameriere in livrea, l’amico fighetto con la erremoscia ecc ecc….Datemi retta, tra i tanti sinceramente intenzionati a dare un taglio con le ipocrisie del passato, c’erano anche costoro nella sempre più lontana “rivoluzione”. No, niente di tutto questo stomachevole (mmmmhhhh…!) extralusso, ma una ragazzotta che ha studiato con libri avuti in comodato d’uso.

Allora, fermiamoci un attimo e guardiamoci negli occhi: è più credibile e onorabile lei, oppure i vari Salvini e compagnia scorreggiante e ruttante che sono una vita ingozzandosi ed ingrassandosi da una politica che non promuove il bene di nessun altro al di fuori di se stessi e dei propri sodali?

Ditemelo, ditemelo voi. Anzi, non ditemi niente, e smettiamola di farci meschini portavoce di questa gentaglia con la voce rauca, il cravattone storto, il bottone centrale della camicia saltato via, e col c…. miseramente sempre afflosciato, poiché l’ipotalamo è stato intaccato dall’odio che spargono tutt’intorno e che ha bacato il loro cervello, i loro sentimenti e il loro giudizio sulla propria vita e su quella circostante.

Per tornare all’episodio di Palmadula, che pena quel consigliere locale che, “pur non facendo mancare la solidarietà a questi ragazzi (fuggitivi da guerre e da vessazioni di ogni tipo ndr), rileva l’ansia dei residenti, “che non vogliono rinunciare alla qualità della vita tipica di questa zona, dove la gente lascia la porta aperta, le chiavi nell’auto, e ……dove i bambini giocano da soli in piazza”. Lo ammetto, non so se è più miserabile il consigliere o l’autore dell’articolo.

 

Un abbraccio a Francesca, la mia mancata “nuora”.

I libri in comodato d’uso di Francesca e i bambini di Palmadula che giocano da soli in piazzaultima modifica: 2015-07-23T20:17:36+02:00da piero-murineddu
Reposta per primo quest’articolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato ma sarà visibile all'autore del blog.
I campi obbligatori sono contrassegnati *