Oia, che caldo quel giorno…….

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di Piero Murineddu

 

Un caldo che non vi dico quel giorno. Lo so, ormai alle alte temperature ci stiamo abituando,ma quel giorno…. Non pensavo proprio di dover affrontare quel lungo viaggio, e per me “lungo” è quando si superano, poniamo, una cinquantina di chilometri. Magari per voi non sono niente, ma per me….. Probabilmente è anche perchè la decisione è stata presa all’ultimo momento. Non era una cosa programmata, per cui il cervello non ha avuto il tempo di abituarsi.

Oia che caldo! Certo, l’aria condizionata nell’auto, il provvidenziale spruzzino a portata di mano che se ancora non ci avete pensato peggio per voi. Tuttavia, che caldo quel giorno! E non erano mica solo  cinquanta i chilometri. Cinquanta?! Ma gosa! Altro che cinquanta. Adesso non so quanti, ma sono stati molto, ma molto di più. Che volete, non ho più voglia di stare lì a guidare ore ed ore. Anzi, pensandoci, non è che mi sia mai piaciuto. Guidando qualcun altro magari si. Ma neanche. E poi la benzina. Quanto costa quella maledetta benzina, sopratutto se i soldi escono dalle tue tasche. E  devi pure correre, maledizione. Non è che sulla superstrada puoi andare, che so, a novantasei chilometri orari. Novantasei?! Ma gosa! Almeno quei centoventi, centoventisei chilometri li devi tenere, altrimenti arrivi domani mattina….arrivi.

Ma quanto consuma andando veloce! L’aria condizionata, la musica, il paesaggio….. Ma che caldo, però, e sopratutto…..quanto si consuma in fretta quella maledetta benzina! E poi, decisi a partire all’ultimo momento, non è che il cervello abbia avuto il tempo di abituarsi. No, è stato preso alla sprovvista….povero cervello. Gavoi. E dove caspita  è questo Gavoi! Ah, ecco, dopo Orani, Sarule e prima di Fonni. No, a Mamoiada non ci si arriva. Più o meno al centro della Sardegna, insomma. Già sono cinquanta chilometri già! Cinquanta?! Ma gosa! Umbè di più sono! E quella benzina….quanto costa quella maledetta benzina, specialmente se rifornisci dalle tue tasche!

E poi il caldo. Oia quanto caldo quel giorno. “Cosa dici, andiamo a sentirlo Guccini……” – “Mah…. quasi quasi….“. Non è  più giovanissimo Guccini, e poi non è ogni giorno che viene dalle nostre  parti. Nostre parti…nostre parti…Non è che sia proprio dalle nostre parti, ma per lui uno sforzo si può anche fare. ” E cosa ci portiamo da mangiare….” –  ” èèèhhh…dui banini imbuttiddi, un mironi, dui chiri di bessiggu, tre cuggùmmari, un poggu di bruna, la bìrra analcolica….magarri in ghiddà zi cumparemmu puru lu geratu….” – ” Eia, ma che non manchi il sale, però…” – ” Gia sei una dì con questo sale…. Ma gumenti di ru debu dì che non fa bene alla pressione…e poi gli alimenti sono salati di per se….. E questa volta facciamo il pieno di benzina, parò….non possiamo mettere quei miseri 10 euro come facciamo sempre……”

Oia, la benzina. Quanto costa quella stramaledetta benzina! Ma quando mai non le possono inventare le macchine che vanno, che so…..ecco…..ad aria, per esempio…oppure ad acqua marina, oppure….. a marasosthi chi li vària in cabbu…li vària…..”

E dabboi il caldo di quel giorno….. Lo so, l’aria condizionata, lo spruzzino, la coscia fresca della moglie….. Ma  Guccini è Guccini. Uno sforzo si può anche fare per lGuccini….

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No, non è che doveva cantare quel 5 luglio scorso. A mezzogiorno poi…. Parlare doveva. Ricordi d’infanzia, mi pare. Insieme ad un altro che neanche mi ricordo chi era. Ma il Francescone era lì, bello grosso, leggermente ricurvo e con la sua solita barba bianca. Aveva anche i blujeans lunghi aveva. Mamma mia, con quel caldo! Come avrà fatto a sopportare i bluejeans col caldo di quel giorno…….

 

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Oia, che caldo quel giorno…….ultima modifica: 2015-07-21T18:33:21+02:00da piero-murineddu
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