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Onore a chi fa giornalismo senza padroni

https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/10/16/sardinia-post-leditore-chiede-un-cambio-di-linea-politica-e-il-direttore-se-ne-va-non-saro-neutrale-verso-gli-xenofobi/4696642/

di Piero Murineddu

Vincenzo Onorato: “Non siamo una curva di tifosi”

Il direttore Giovanni Maria Bellu: “Avremmo dovuto assumere un atteggiamento neutrale nei confronti di sovranismo e xenofobia. Ci siamo serenamente rifiutati di farlo”

Capito avete? “Non siamo una curva di tifosi”, tuona l’editore e padrone. Praticamente, chi si prefigge principalmente di far cassa in qualsiasi modo, non può rischiare di perdere clienti manifestando la sua visione della vita. E la visione della vita cos’è, se non far politica, cioè tradurre in atti concreti l’idea che ti sei fatto di questi anni che ti ritrovi a disposizione, uno dietro l’altro, magari senza aver capito mezza sega del motivo?

Logico: uno privo perlomeno di un minimo di principi etici, a cosa deve pensare oltre che a ingozzarsi il più possibile, a riprodursi spesso senza volerlo e a ficcarlo in culo al prossimo appena se ne crea l’occasione? E naturalmente ad accumulare, accumulare, accumulare……..Fino ad essere sommersi dalla loro nullità.

E questo in tutti gli ambiti. Guai far trapelare mie preferenze! Rischio di perdere clienti che vengono al mio bar, al mio negozio di frutta e verdura, alla mia rivendita di auto, ad ascoltare i miei predicozzi domenicali, al mio salone di bellezza, alla mia palestra, alla mia agenzia assicurativa…… Persino alla mia agenzia di onoranze funebri.

La “neutralità” è la condizione per non rischiare.

Giovanni Maria Bellu è evidentemente un giornalista che ha capito e si sforza di essere coerente col motivo che l’ha spinto a fare il suo lavoro.

Ma i padroni devono fare i padroni, ci mancherebbe!
Buona parte di essi devono mostrare quello che sono: puri e normalissimi……miserabili.

Cosa può essere feisbuk…

 

di Piero Murineddu

Se chi legge ha un profilo sulla piattaforma sociale del momento e vuole capire il senso di quanto dico, deve copiare e incollare il collegamento che trova alla fine.

Come reazione a questo video di denuncia, un intelligentissimo commentatore ha scritto “Pagliaccio”.

Pagliaccio perché? Perché ha il coraggio di dire le cose come stanno? Perché è troppo “ingenuo”? Perché da’ fastidio alle nostre coscienze? Perché “prima il lavoro costi quel che costi”?

Ecco, questo è un esempio del meglio e del peggio che può produrre FB:

1. un cittadino che comunica un suo pensiero, per me condivisibile e molto sensato

2. la reazione non argomentata e offensiva di un’altra che lancia la pietra e scappa

In questi casi bisognerebbe ricorrere alla legge, se ancora ci si crede. Non è più tollerabile che uno possa offendere impunemente senza subirne le conseguenze, anche penali.

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=2280148448887431&id=100006768934557

“Avvoltoi” sempre appostati

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di Piero Murineddu

Certo, in Italia si procrea pochissimo e i motivi sono i più vari.

Naturalmente, però, gl’ignobili “avvoltoi” (chiedo scusa ai volatili che lo fanno per natura, non per malvagità) sono sempre appostati, pronti a strumentalizzare a favore della loro sporchissima ideologia qualsiasi occasione.

Che c’entrano i gay e gli immigrati?
Un riferimento al reddito per le madri, e va bene. Ma per cosa? Per starsene bonine a sfacchinare diuturnamente per accudire al marito-padrone, all’eventuale prole, poca o molta che sia, e quindi avere tempo per sfaccendare, cucinare, lavatriciare, stirare, spolverare, giardinierare….are are e ancora are, e al rientro serale dell’homine stancus e vogliosus, disponibili a “coccolarlo”, dopo essersi ben profumate e indossati gl’indumenti intimi adatti alla bisogna?

Sto sbagliando?Esagerando e fors’anche sproloquiando? Mah! Il dubbio forte che mi rimane è che, come non ha rispetto per gay e immigrati, questa nera fascistaglia non ha rispetto manco per le donne, compresa la “propria” (intesa come proprietà)

Pronti a vendersi per una porzioncina di polenta

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di Piero Murineddu

Non credo che sia necessario specificare chi sia il meschino omuncolo che ha pronunciato queste miserabilissime parole. O no? Quando? Nel 2014, quando ancora svelava ciò che realmente frulla nella materia dentro il suo cranio….padano.

Oggi? Mai potrebbe ripeterle, sia per il ruolo che ricopre indegnamente, e sia perché quegli stessi meridionali, buona parte almeno, quelli “senza cultura del lavoro e fannulloni”, gli hanno messo in mano lo scettro del potere. Poverini! Vilipesi e senza memoria!!

E noi continuiamo a crederci

di Piero Murineddu

Anche questa. Composta tanti anni fa, quando la voce era ancora ancora accettabile e l’ispirazione era vivace.
Ma il punto non è questo.

Il punto è che le cose, col tempo, non sono per niente migliorate, anzi. La speranza, insieme alla lotta e all’impegno personale, ci sono, grazieaddio, ma segni concreti di passi avanti non se ne ne vedono granché.

Spero di essere io ad avere una vista distorta ( in effetti, la vista effettiva sta sempre più diminuendo), maperò…..

In Brasile la democrazia davanti all’abisso

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di Leonardo Boff

C’è un momento nella vita in cui dobbiamo scegliere da che parte stare politicamente. O dal lato della democrazia che rispetta le libertà, permette le manifestazioni dei cittadini e si considera appartenente a uno Stato democratico di Diritto oppure stiamo al lato di coloro che la negano, che tessono le lodi della dittatura militare del 1964, esaltano i suoi torturatori, che, secondo loro, non dovevano proprio torturare, ma semplicemente fucilare, a cominciare dall’ex presidente Fernando Henrique Cardoso; che ha in spregio i gay e ne predica la repressione; che sparla degli abitanti dei quilombos, che – secondo lui – non servono nemmeno per la riproduzione; che disprezza gli indigeni; che difende come ideale che ogni brasiliano abbia in mano un’arma e che pubblicamente umilia la sua stessa figlia, frutto di una “scappatella” e che, ‘infine’ sarebbe incapace di amare un figlio gay.

Lui un capitano in pensione, senza la minima esperienza di pubblica amministrazione, che confessa di essere digiuno di economia, di Sanità, di Educazione, visto che a questo scopo devono provvedere i ‘rispettivi Ministri… e non si rende conto che è compito di un Presidente definire le politiche pubbliche, indicare un obiettivo alla nazione e lasciare che i ministri competenti sviluppino il progetto. Un simile candidato che ha la maggioranza al primo turno e anche al secondo, visto il distacco dal suo concorrente mostra chiaramente lo stampo nazifascista nel linguaggio, nei gesti e nella brutalità delle sue espressioni.

E’ una vergogna per il paese l’incoscienza della maggioranza dei partiti, che, siccome non hanno vinto alle elezioni lo appoggiano apertamente o hanno lasciato i loro iscritti liberi di sceglierlo come loro candidato. Pensano dal punto vi vista del partito e non al ‘tutto’ che è il Brasile.

La neutralità, in questo momento storico di grande rischio per la democrazia si rivela irresponsabile. Il risentimento e l’odio che hanno invaso buona parte della società sono i peggiori consiglieri per la convivenza in una società minimamente civilizzata.

Non vale dare la colpa al popolo dicendo che è ignorante e che in fondo è stata un’opzione popolare. L’ignoranza e la carenza e di coscienza è frutto della volontà delle vecchie oligarchie e del capitalismo selvaggio che infiltra tutti oi. Hanno sempre voluto un popolo ignorante e senza coscienza dei suoi diritti per meglio manipolarlo e garantire i propri privilegi. Non temono i poveri ma hanno pavore di un povero coscientizzato sui valori di cittadinanza e che reclama i suoi diritti.

Quelli, come ha dimostrato il grande storico José Honòrio Rodrigues, studiando le relazioni tra le oligarchie e il popolo, contro il quale quelle hanno sempre cospirato, umiliandolo e negandogli i diritti, senza mai produrre un solo progetto politico.

L’ex-capitano di stampo fascista sta allineato in questa direzione è arrivato perfino a copiare il motto di Hitler, Deutschland uber alles, traducendo “Il Brasile prima di tutto”. nel suo stile grossolano, fuori del mondo civile e democratico si ripromette di combattere la violenza regnante con più violenza ancora, senza rendersi conto che le prime vittime saranno i poveri, i neri, le nere e quelli che hanno un’altra tendenza sessuale. Solo nella prospettiva della sua vittoria, i suoi seguaci stanno anticipando la violenza arrivando ad assassinare un famoso maestro di capoeira in Bahia e a sfregiare col coltello una svastica sulla gamba di una giovane a Rio grande do Sul.

Al momento presente conta più un fronte ampio che partitini in difesa della democrazia minacciata e dei diritti fondamentali non concessi’. Viviamo un momento in cui tutto è urgente. Le differenze devono essere relativizzate davanti a un pericolo che può minacciare il destino del nostro paese e influenzare negativamente i paesi vicini, anche loro retti in democrazie a bassa intensità. L’ascesa al potere della destra nel mondo, sia in Europa che negli USA, finirebbe rafforzata facendo regredire ai tempi oscuri vissuti in Europa sotto Hitler e Mussolini.

Oggi sappiamo che essi salirono al potere con un discorso simile al nostro candidato fascistoide: promettendo sicurezza e repressione a tutti quelli che gli facevano opposizione, molti di loro assassinati o inviati nelle camere a gas. Pochi riuscirono a salvarsi in esilio, come Einstein, Brecht, Freud, Arendt tra gli altri e altre. Non vogliamo che questa storia si ripeta nel nostro paese.

Per questo è necessario rispettare la libertà di voto, ma che sia un voto cosciente e che misuri il suo significato in sé, per i propri familiari e per il futuro del nostro paese.

Non possiamo sembrare, agli occhi degli stranieri che si preoccupano enormemente delle nostre elezioni, come una nazione paria che regredisce a tempi e a politiche malefiche davanti alle quali abbiamo sempre detto: “Mai più”.

Prima gl’itagliani !

Programma politico di un’aspirante deputata, senatrice, presidentessaEssaEssa…. Possibilmente caudilla!

PRIMA GL’ ITAGLIANI !

( e aggiungiamone altri due di bei puntoni esclamativi, va…..!!)

di Rita Clemente

Tutti? no, ci stanno pure i terroni in mezzo! prima i Padani!

Ma proprio tutti? Pure i crucchi? I valdostani semifrancesi?
No! Prima i Piemontesi, sabaudi doc!

Tutti, tutti? Pure quelli di Cuneo che sono considerati…ehm!…un po’…un po’ così? Pure i Biellesi, che sono in combutta con i meneghini tuttidicorsa? Eh, no! Prima prima i Torinesi, bravissimi “boja nen!”

Ma propri tutti? Pure quelli di Barriera di Milano, che sono meticci? E quelli di San Salvario, che se la fanno con i “negher?” E quelli di Mirafiori che sono discendenti dei “napoli?” E quelli di Borgo San Paolo, che sono immigrati di tre generazioni? No, no! Solo quelli della Crocetta! Al massimo, quelli della Cit Turin!

Ma pure quelli di via Cristoforo Colombo? Giovanni da Verrazzano? Via Duchessa Jolanda? No, no! Sai che ti dico? Solo quelli della mia via, che io solo di quelli mi fido!

Sì, ma pure quelli in fondo alla via? E chi li conosce! No, no, solo quelli di questo isolato!

Ma…ma poi ti vai a fidare di quelli del n°5? E di quelli del n° 10 interno 8? E di quelli del 31 bis? Già il numero è un programma! No, no! Solo quelli del nostro condominio!

Sì, ma…di quelli del terzo piano, mica mi fido tanto! E quelli del pian terreno? Non pigliano manco l’ascensore, neh che hanno qualcosa da nascondere? No, no, solo quelli del nostro pianerottolo!

Ma quella di fronte a me vive sola con un cane. Convivenza contro natura! E questi di fianco? Escono la mattina e tornano la sera. Né buon giorno, né buona notte! Chi si credono di essere! No, no, prima quelli di casa mia!

Ehi, Giuvà! Che vuoi da me? Il divorzio? Te ne vuoi andà, perché non mi sopporti più? Beh, se vuoi saperlo, nemmeno io ti sopporto! Chiacchiero tanto? e tu fumi come una ciminiera! cucino male? e tu mi lasci calzini e mutande sporche dappertutto!

Beh, sapete che vi dico?

PRIMA PRIMA IO!

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Scoperte ritardate

di Piero Murineddu

Gradevolissimo concerto di Goran. Sul palco, lui e il magnifico suono delle sue chitarre. Son certo che per tutta l’esibizione, non ha sbagliato ina nota. Le dita hanno premuto in modo precisissimo la corda e la posizione che il cervello di Goran ha indicato.

Non è la prima volta che mi capita di scoprire una gran bella persona quando ormai non è più tra noi. È qualche giorno che ci ha lasciati.

Son certo che ascolterò spesso le sue canzoni e il modo splendido che ha di suonare la sei corde. Chissà che non mi serva da stimolo per progredire nel mio troppo normalissimo strimpellamento.

Il grido in cerca di una bocca

L’Italia è una repubblica fondata sul lavoro.
I nostri vecchi dicevano: “Chi lavora un piatto di minestra ce l’ha sempre. Chi non lavora ce ne ha due”.
Oggi forse la battuta potrebbe sembrare un po’ di cattivo gusto per le difficoltà e l’enorme fatica che si fa a trovare un posto di lavoro sicuro.
Un giovane se lo deve cercare e poi trovare… c’ha tanto di quel tempo libero… e allora che fa? Va al bar, va in discoteca, al pub con gli amici, torna a casa alle quattro di notte…
Finché una mattina finalmente: DRIIIN!
“Pronto”.
“Buongiorno signore. Lei è fortunato, ha trovato un posto di lavoro”.
“Maledizione, proprio io… con tutti i disoccupati che ci sono!”

 

ALCUNE CONSIDERAZIONI

di Piero Murineddu

Quanto su scritto non è mia farina. Come sappiamo, Giorgione, durante i suoi spettacoli, oltre i monologhi programmati, non disdegnava di fare un’introduzione “a braccio” al brano che di lì a poco si apprestava a cantare.

Appunto. Questo è quanto aveva detto in un’occasione.
Adesso, ciascuno col proprio cervello reagisca come meglio crede, sia alla presunta malvoglia del giovane di entrare nel mondo del lavoro e sia in generale nel pensare e nell’agire dei giovani del nostro tempo, ricordando necessariamente che la gioventù non è una massa da giudicare nel suo insieme.

Anche il testo della canzone, che di seguito riporto, potrebbe tanti spunti per riflettere.
A me, il finale sopratutto m’impressiona. Devo dire positivamente:

“C’è nell’aria un’energia che non si sblocca
come se fosse un grido in cerca di una bocca”

Anche questa frase, ciascuno la può interpretare come meglio crede. Io la vedo come motivo di fiducia, a differenza di come potrebbe far pensare l’intero testo di Luporini più che di Gaber.

Prima o poi quest’ “energia” riuscirà, deve riuscire ad uscir fuori in modo costruttivo, dando dei bei schiaffoni al falso perbenismo di molti adulti.
Io aspetto, e sono fiducioso.

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I L  G R I D O

di Giorgio Gaber – Luporini

E voi così innocenti colpevoli d’esser nati
in giro per le strade, gli sguardi vuoti i gesti un po’ sguaiati
si vede da lontano che siete privi di ideali
con quello spreco di energia dei giovani normali.

E voi che pretendete che tutto vi sia dovuto
con la scusa infantile che “nessuno mi ha mai capito”
siete così velleitari come artisti improvvisati
con quella finta libertà dei giovani viziati.

È un gran vuoto che vi avvilisce e che vi blocca
come se fosse un grido in cerca di una bocca
come se fosse un grido in cerca di una bocca.

E voi che rincorrete, decisi e intraprendenti
l’idea di una carriera tipo imprenditori sempre più rampanti
disponibili a tutto, all’occorrenza anche disonesti
con tutta la meschinità dei giovani arrivisti.

E voi così randagi sempre sull’orlo del suicidio
covate ben racchiusa dentro al vostro petto un’implosione d’odio
l’eroico vittimismo da barboni finti e un po’ frustrati
e col cervello in avaria dei giovani scoppiati.

È una rabbia che vi stravolge e che vi blocca
come se fosse un grido in cerca di una bocca
come se fosse un grido in cerca di una bocca.

E voi che brancolate in un delirio tra il male e il bene
col rischio di affondare nella totale degradazione
aggrappatevi al sogno di una razza che potrebbe opporsi
per costruire una realtà di giovani diversi.

C’è nell’aria un’energia che non si sblocca
come se fosse un grido in cerca di una bocca
come se fosse un grido in cerca di una bocca
come se fosse un grido in cerca di una bocca.

 

Simaperò…..

di Piero Murineddu

“Venerdì, quando abbiamo fatto partire la sottoscrizione, ci siamo detti: vediamo come va. Chi poteva immaginare che in due giorni avremmo raccolto oltre 60mila euro? Con questi soldi potremo garantire la mensa a tutti i bambini costretti a restare separati dai loro compagni da un provvedimento razzista”

Contentissimo di questo segno molto concreto di solidarietà e di contestazione verso questa delibera, che magari non va contro la legislazione, ma è estremamente diseducativa, per usare un termine “leggero”, e non solo per i bambini.

Piuttosto, stasera, riflettendoci meglio, ho pensato ad una battuta sentita subito dopo che si era sparsa la notizia: “Io, italiano doc, come genitore di un bambino “bianco”, per protestare contro questa assurdità, gli avrei preparato un panino,
invitandolo a consumarlo insieme ai compagni discriminati esclusi dalla mensa”.

Sarebbe stato un gesto altamente “politico”. Io, Piero, avrei fatto ugualmente. Ne avrei parlato con altri genitori e buona parte di essi, son certo, avrebbero fatto ugualmente.

Così non è stato, purtroppo.

Cosa ci sta’ succedendo?

Cosa ci è successo? Cosa….cosa…..cosaaaaaa………..

 

https://rep.repubblica.it/pwa/intervista/2018/10/14/news/immigrazione-208963705/