Il grido in cerca di una bocca

L’Italia è una repubblica fondata sul lavoro.
I nostri vecchi dicevano: “Chi lavora un piatto di minestra ce l’ha sempre. Chi non lavora ce ne ha due”.
Oggi forse la battuta potrebbe sembrare un po’ di cattivo gusto per le difficoltà e l’enorme fatica che si fa a trovare un posto di lavoro sicuro.
Un giovane se lo deve cercare e poi trovare… c’ha tanto di quel tempo libero… e allora che fa? Va al bar, va in discoteca, al pub con gli amici, torna a casa alle quattro di notte…
Finché una mattina finalmente: DRIIIN!
“Pronto”.
“Buongiorno signore. Lei è fortunato, ha trovato un posto di lavoro”.
“Maledizione, proprio io… con tutti i disoccupati che ci sono!”

 

ALCUNE CONSIDERAZIONI

di Piero Murineddu

Quanto su scritto non è mia farina. Come sappiamo, Giorgione, durante i suoi spettacoli, oltre i monologhi programmati, non disdegnava di fare un’introduzione “a braccio” al brano che di lì a poco si apprestava a cantare.

Appunto. Questo è quanto aveva detto in un’occasione.
Adesso, ciascuno col proprio cervello reagisca come meglio crede, sia alla presunta malvoglia del giovane di entrare nel mondo del lavoro e sia in generale nel pensare e nell’agire dei giovani del nostro tempo, ricordando necessariamente che la gioventù non è una massa da giudicare nel suo insieme.

Anche il testo della canzone, che di seguito riporto, potrebbe tanti spunti per riflettere.
A me, il finale sopratutto m’impressiona. Devo dire positivamente:

“C’è nell’aria un’energia che non si sblocca
come se fosse un grido in cerca di una bocca”

Anche questa frase, ciascuno la può interpretare come meglio crede. Io la vedo come motivo di fiducia, a differenza di come potrebbe far pensare l’intero testo di Luporini più che di Gaber.

Prima o poi quest’ “energia” riuscirà, deve riuscire ad uscir fuori in modo costruttivo, dando dei bei schiaffoni al falso perbenismo di molti adulti.
Io aspetto, e sono fiducioso.

_______________________________________________________________________

I L  G R I D O

di Giorgio Gaber – Luporini

E voi così innocenti colpevoli d’esser nati
in giro per le strade, gli sguardi vuoti i gesti un po’ sguaiati
si vede da lontano che siete privi di ideali
con quello spreco di energia dei giovani normali.

E voi che pretendete che tutto vi sia dovuto
con la scusa infantile che “nessuno mi ha mai capito”
siete così velleitari come artisti improvvisati
con quella finta libertà dei giovani viziati.

È un gran vuoto che vi avvilisce e che vi blocca
come se fosse un grido in cerca di una bocca
come se fosse un grido in cerca di una bocca.

E voi che rincorrete, decisi e intraprendenti
l’idea di una carriera tipo imprenditori sempre più rampanti
disponibili a tutto, all’occorrenza anche disonesti
con tutta la meschinità dei giovani arrivisti.

E voi così randagi sempre sull’orlo del suicidio
covate ben racchiusa dentro al vostro petto un’implosione d’odio
l’eroico vittimismo da barboni finti e un po’ frustrati
e col cervello in avaria dei giovani scoppiati.

È una rabbia che vi stravolge e che vi blocca
come se fosse un grido in cerca di una bocca
come se fosse un grido in cerca di una bocca.

E voi che brancolate in un delirio tra il male e il bene
col rischio di affondare nella totale degradazione
aggrappatevi al sogno di una razza che potrebbe opporsi
per costruire una realtà di giovani diversi.

C’è nell’aria un’energia che non si sblocca
come se fosse un grido in cerca di una bocca
come se fosse un grido in cerca di una bocca
come se fosse un grido in cerca di una bocca.

 

Il grido in cerca di una boccaultima modifica: 2018-10-15T19:05:51+02:00da piero-murineddu
Reposta per primo quest’articolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato ma sarà visibile all'autore del blog.
I campi obbligatori sono contrassegnati *