Un ricco sabato di fine novembre

di Piero Murineddu

Ottimissima giornata quella di ieri, sabato.

Mattinata partecipata trascorsa presso il teatro Civico di Sassari, dove c’è stata la riunione dell’interclub – CAT, club alcolisti in trattamento – gruppi di mutuo aiuto he operano secondo il metodo pensato da Hudolin per liberarsi dalla schiavitù dell’alcol e poter così riconquistare la dignità che questa sostanza, troppo spesso sottovalutata, ruba alle persone.

Gia nel ritrovarsi si è sentito forte il senso di appartenenza che lega chi ha alle spalle un passato di sofferenza, per loro e le rispettive famiglie, concetto ribadito di continuo durante le liete e coinvolgenti ore trascorse insieme: L’ALCOLISMO DI UN COMPONENTE COINVOLGE L’INTERA FAMIGLIA.
e in questi gruppi è richiesta proprio la partecipazione della famiglia.

Gli interventi sono stati tutti molto toccanti.

Punti ricorrenti: empatia verso l’altro e coraggio. Aspetti che portano inevitabilmente a sperimentare un sentimento gioioso tanto assente nelle nostre giornate ma di cui abbiamo tutti profondo bisogno e nostalgia.
Ma la gioia è necessario lavorare sodo per tenersela stretta. Sicuramente vi è una componente caratteriale, ma è principalmente conseguente alle spicciole scelte quotidiane.

Ogni settimana, in ciascun club si ritrovano vari componenti familiari e ciascuno comunica quanto sta vivendo, col massimo rispettoso ascolto degli altri.

Le storie raccontate in mattinata sono state tutte egualmente toccanti e molto coinvolgenti, compreso l’intervento del medico, specializzato in psichiatria, della polizia di Stato, che messi da parte gli appunti perché scritti con la tipica calligrafia incomprensibile dei medici, ha contribuito non poco e inaspettatamente a rallegrare l’atmosfera, nonostante il tema trattato. Insieme al dirigente della locale polizia, hanno ribadito che il loro compito, più che sanzionatorio, è quello di prevenire tragedie causate dall’uso dell’alcol. Uso. Non abuso. Anche questo aspetto è stato ribadito durante la mattinata. Il consumo dell’alcol è deleterio per l’organismo, e questo a prescindere dalla quantità. Sembra terroristica tale affermazione, eppure gli studi fatti è quanto stabiliscono.

Il referente di zona, anche lui “servitore insegnante” (andate a scoprirne il significato) ha insistito perché i CAT si moltiplichino e nascano in ogni comune, e di questo dovrebbero farsene carico le istituzioni e la comunità nel suo insieme.

Grande soddisfazione quando, al termine, son stati distribuiti gli attestati di “sobrietà”, in modo particolare per il mio amico Gavino che vedete nella foto.

mnmnm

Momenti per me di grande valore umano, anche se di alcol non faccio uso e non ne sento per niente bisogno. Nessuna autolode in questo, consapevole che il bere alcolici è “normale” nel relazionarsi con gli altri e considerando che per molti è la durezza della vita a portarli a questo falsissimo sostegno.

 

fffff

La serata piovosa e cupa è stata piacevolmente riempita nell’ascoltare le considerazioni del sempre egregio ( ex gregge, fuori dal gregge) Vito Mancuso, considerato dall’ortodossia cattolica una volta eretico ed un’altra sincretista, ma le cui parole aiutano sempre ad andare oltre le cose che solitamente si danno per scontate, ma che in fondo ci si limita a considerare nella loro direttamente visibile superficie.

Ed è proprio sull’importanza di trascendere se stessi che ha disquisito l’ottimo “teologo” e pensatore, la cui principale attività è lo studiare senza….. interruzione.

Non sono da poco i concetti affrontati da Vito, tutte di grande importanza.

Ha rimarcato che la libertà comporta consapevolezza, creatività e responsabilità.

Pensiamo, come individui e come società organizzata, che queste tre componenti sino presenti nel nostro sentirci (illusoriamente) liberi? mmmmmmmmm…….Non so di voi, ma su di me ho molti dubbi.

Tra le altre cose, Vito ha invitato i numerosi presenti a “pesare” (pensare) quanto abbiamo realizzato e quando abbiamo a realizzare, onorare il tempo che ci è dato e venerare il mondo circostante, cercando costantemente come obiettivo massimo maniere nuove per nutrire la nostra vera o presunta libertà.

Creare una nuova “spiritualità” capace di vincere la tirannia delle tante paure che ci rendono aggressivi a vicenda. Questo è possibile se focalizziamo il bello che c’è intorno a noi. Questo non vuol dire affatto chiuderci gli occhi davanti alle oggettive brutture, specialmente di certi comportamenti avviati verso la disumanizzazione della vita. Focalizzare la propria energia vitale proprio per migliorare il mondo.

Non sono belle parole e obiettivi irrealizzabili, in quanto diventiamo ciò che desideriamo. L’ho già detto: a livello individuale e a livello collettivo, meglio ancora comunitario.

Grazie alla molto generosa Gianfranca, grazie a Gavino, grazie a Paolo,  grazie alle due Antonella che conosco e ad eventuali altre che non ho avuto la fortuna d’incontrare, grazie Paola, grazie Carlotta, grazie MariaPaola, grazie Franco, grazie Maria Rita,grazie dr Fois, grazie Giuseppe,grazie Claudia, grazie Mario, grazie Vanni, grazie Cenza,grazie Demetrio, grazie Maria,grazie Roberto, grazie Antonello……Grazie Vito, grazie Giovanna, grazie Marta e grazie a tutti coloro che ho incontrato in questo faticoso ma bel sabato di fine novembre. Ciascuno di voi mi ha arricchito.

A ben guardare, i due temi della giornata sono stati uno il proseguo dell’altro.

Un ricco sabato di fine novembreultima modifica: 2018-11-25T12:10:01+01:00da piero-murineddu
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