QUANDO VIVERE CON LORO ERA …CURATIVO

20953125_771389552985657_4825953686197568821_n

di Piero P. Murineddu

Ma che ricordi può avere un’ottantenne di quando gli spostamenti, se non a piedi, dovevano avvenire obbligatoriamente servendosi degli animali? E che rapporto s’instaurava tra loro, ancora in tenera età, e questi preziosissimi “mezzi” di trasporto? E che amorevole cura dovevano dedicar loro, oltre al foraggio e alla pulizia della stalla a cui solitamente provvedevano i genitori, padre sopratutto? L’animale era a tutti gli effetti un necessario e insostituibile membro della famiglia, e a lui veniva riservato un posto e un trattamento privilegiato. Il lavoro in campagna difficilmente poteva svolgersi in loro mancanza e la cui presenza con molta probabilità alleviava i duri pesi della vita, non solo quelli materiali, ma probabilmente, se non specialmente, anche quelli personali ed esistenziali.
Nei nostri tempi, ultra stressati e oltremodo stressanti, capìto finalmente che i soli farmaci non sono la bacchetta magica per il diffuso malessere del vivere, fisico o mentale ch’esso sia, è nata addirittura l’ippoterapia, e sembra che apporti benefici fino a ieri insperati. Eppoi c’è l’onoterapia, con quegli animali di “ceto” meno nobile degli equini quali sono gli asini, umili bestie (senza offesa….è così) prese a paragone di testardaggine e quindi di scarso sapere dell’essere invece umani e (spesso illusoriamente) ragionevoli. I benefici curativi, con la vicinanza di quest’ultimi, sembrerebbero addirittura superiori al più considerato cavallo.
Ah, i nostri ottantenni, i nostri cavalli, i nostri asini………

QUANDO VIVERE CON LORO ERA …CURATIVOultima modifica: 2017-08-22T15:53:12+02:00da piero-murineddu
Reposta per primo quest’articolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato ma sarà visibile all'autore del blog.
I campi obbligatori sono contrassegnati *