MALTRATTAMENTI A SCUOLA? PARLIAMONE

GIORGIO 103

di Piero Murineddu

Ogni tanto le cronache giornalistiche ci parlano di episodi di maltrattamenti nei confronti di soggetti deboli e indifesi (case per anziani, classi elementari….), la qual cosa ci riempie giustamente d’indignazione e fa riaffiorare in noi la vasta gamma di torture che vorremmo infliggere ai colpevoli di questi misfatti per fargliela pagare. Lo sappiamo, fa sempre comodo far la parte dei giudici, e di quelli più implacabili.

Rimanendo nel solo ambito scolastico,andando a ritroso nell’archivio de La Nuova, sono incappato nella vicenda della maestra di Sorso che  un anno fa circa era salita ai/agli  (dis)onori della cronaca  perchè ai propri alunni, e a qualcuno in modo particolare, di tanto in tanto riservava oltre a sorrisi, pazienza e comprensione,  anche una buona dose di “spirito materno”, nel senso che quando una normalissima mamma perde la pazienza, o perchè è in fase di premestruazioni o, peggio, durante il  ciclo mensile che le permette la  possibilità quasi divina di dare alla vita nuovi esseri umani, o perchè è alle strette col marito, o perchè il marito non ce l’ha proprio (!), o  perchè è oberata dagli impegni casalinghi e per centinaia di altri motivi ancora, qualche scappellotto o qualche mestolata in testa all’insopportabile figliolo è umanamente possibile che scappi. Almeno, questo succede nelle normali famiglie, Diciamo la verità, quasi una cosa insignificante davanti a quello che abbiamo ricevuto  ai nostri tempi dalle nostre madri ed anche dai nostri maestri/e elementari.

Eppoi c’è da considerare che in una classe scolastica si ha a che fare con minimo due decine di “figlioli” e riuscire a gestirli al meglio e sempre col sorriso e la delicatezza non dico che sia cosa impossibile, ma, ammettiamolo, parecchio difficile sicuramente. Queste mie considerazioni non hanno l’obiettivo di giustificare i modi bruschi che un’insegnante usa come prassi normale del suo modo di fare, ma personalmente non sono tra quelli pronti a stracciarsi le vesti quando qualche maestra viene colta nel disdicevole fatto. Se poi ne parla il giornale, tutti addosso al “mostro”. Ma dai! Se siamo genitori e se siamo sinceri e realisti, ditemi, quante volte capita di venirci l’impulso di prendere il tenero frugoletto o il borioso adolescente e sbatterlo al muro? Siamo per questo dei mostri o degli educatori incapaci?

Aiòòòòòò….!! Non credo assolutamente che  la maestra in questione possa essere considerata tale, cioè, che nei decenni d’insegnamento che aveva alle spalle il suo atteggiamento coi ragazzi o con qualcuno di loro  fosse da aguzzina e torturatrice. E dabboi, sarebbe bene e onesto che ogni qualvolta avvenga qualcosa di simile in ambito scolastico o in qualche famiglia, ci ponessimo in atteggiamento di toglierci la “trave” che abbiamo nel nostro occhio prima di vedere il moscerino negli occhi altrui. Gli insegnanti, specialmente quelli dei primi anni scolastici, sono delle persone come noi a cui diamo la delega di aiutarci a far crescere i nostri figli nel miglior modo possibile, per cui, invece di avere la “fissa” di controllarli e giudicarli, cerchiamo di trovare il modo di essere più collaborativi. Se lo volessimo (e naturalmente la dirigenza scolastica trovasse il modo più idoneo) avremmo sicuramente anche noi adulti la possibilità di crescere ancora, magari supplendo a tutte le mancate “crescite” che ci siamo persi nell’arco di 20,30, 40, 50 e oltre anni che possiamo avere sulle spalle,ma a volte non nel cervello.

 

Se avete voglia di leggere , vi rimando all’articolo – credo il secondo o terzo – della maestra di Sorso

http://ricerca.gelocal.it/lanuovasardegna/archivio/lanuovasardegna/2015/02/09/NZ_13_01.html?ref=search

MALTRATTAMENTI A SCUOLA? PARLIAMONEultima modifica: 2017-01-18T16:15:25+01:00da piero-murineddu
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