Tore&Lello

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di Piero Murineddu

Quel 19 luglio del 2015 ha segnato la vita al mio amico Salvatore, l’ultimo tamburinaggiu di Sossu. Membro del comitato di Sant’Antonio, erano stati invitati per sfilare in processione alla festa sennorese di San Biagio. Già con difficoltà di vista, una brutta caduta provoca al povero Tore una lesione midollare che lo paralizza. Un mese di ortopedia a Sassari, più due mesi di fisioterapia al Marino di Alghero e tre al San Giovanni Battista di Ploaghe, gli fanno riacquistare l’uso delle braccia. Assistito da tempo da un simpatico e dinamico giovane grazie ai finanziamenti per i disabili concessi dalla Regione, da quel giorno, nelle ore stabilite, questo giovanotto diventa l’angelo custode di Tore. Lello – questo è il suo nome – lo scarrozza ovunque con la sedia a rotelle, oppure, nell’impossibilità di uscir di casa per il brutto tempo, fa in modo che il suo assistito non si annoi. Quando il Centro di Aggregazione del paese era aperto e pieno di vita, Tore era uno dei più assidui frequentatori e partecipava con entusiasmo alle varie attività che si portavano avanti. Chiuso questo luogo di ritrovo per incapacità dell’attuale amministrazione pubblica di riuscire a mandare avanti le iniziative valide e che funzionano – in questo caso e nell’ultimo triennio di apertura, anche a causa della mala gestione da parte di una Cooperativa  che ha praticamente vanificato tutto il lavoro fatto in precedenza dalle volenterose e fantasiose assistenti e animatrici locali – chiuso il Centro, dicevo, Tore ha dato il suo apporto presso la Caritas sassarese e ha fatto attività teatrale presso un istituto per disabili, sempre a Sassari. Da quando gli era stata riconosciuta la legge 162, era stato Tore stesso a scegliere Lello come assistente, conosciuto in giovanissima età di quest’ultimo. La scorsa estate, per cercare il modo migliore per risolvere il problema del trasporto pubblico nel capoluogo, Lello mi aveva contattato per dargli una mano, ed è proprio in quella occasione che ho avuto modo di conoscere questo giovane molto aperto al dialogo e veramente impegnato ad alleggerire le difficoltà quotidiane di Tore. Durante il colloquio, abbiamo concordato che fosse lui a fare i primi passi presso la direzione delle ferrovie. Un tipo deciso Lello. Per quanto è possibile, è riuscito nel suo intento di ottenere, volta per volta dietro richiesta ed orario concordato, un pulmino per poter portare Tore in città. Essendo impiegato il nuovo treno per tutte le corse, non ci sarebbero problemi, ma spesso viaggiano ancora le vecchie e malandate littorine o quel pezzo di antiquariato del treno in legno. Un’esemplare e bella storia di piena sintonia umana quella tra Tore&Lello, non solo per il bellissimo rapporto di affetto e amicizia che va ben oltre il semplice rapporto di lavoro. Nello stesso tempo sono la dimostrazione che quando si conoscono i propri diritti, insieme alla necessaria caparbietà, si riesce a richiamare le istituzioni a quelli che sono i loro doveri.

Tore&Lelloultima modifica: 2017-01-17T12:51:38+01:00da piero-murineddu
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