Autostima non solo per migliorare se stessi, ma l’intero mondo circostante

Quando si è avuta una vita difficile come la mia….

di Antonio Catta

La tendenza da parte dei genitori ad isolarsi nel proprio dolore e molto forte, a volte, la presenza di un figlio disabile può mettere in discussione l’equilibrio familiare e conseguentemente quello sociale; la comunità si difenderà emarginando il nucleo familiare che a sua volta identificherà nell’handicap la causa di tutti i problemi e sarà la famiglia a scaricare sul figlio disabile le proprie frustrazioni e il senso di impotenza. Se nei genitori prevale l’amarezza e la sfiducia, la gestione delle tappe evolutive non potrà essere adeguata, verrà meno la maturazione e preparazione alla vita del figlio, poiché i genitori saranno incapaci di immaginare un futuro e un senso per la sua vita. Abbiamo imparato che l’autostima è l’arma più efficace che i genitori dei figli disabili devono necessariamente sviluppare.

Per quanto riguarda la mia persona posso dire in tutta sincerità che non so recitare, mi mostro sempre per quello che sono, con l’umore che ho: se sono contento mi mostro contento, se sono arrabbiato mi mostro arrabbiato, senza preoccuparmi di come possono reagire gli altri. Quando si è avuta una vita difficile come la mia, non ci si preoccupa di come reagiscono. Ho sempre creduto nelle mie forze e sempre creduto di farcela. Molte volte ho fallito. Sono caduto, mi sono rialzato, sono caduto ancora e nuovamente mi sono rialzato, ricominciando dal punto dove ero caduto. Dalla nascita di Maria è stato così, e lo sarà fino alla fine dei miei giorni. Se un individuo pensa che non ce la farà, non ce la farà mai. Anche se è intelligentissimo, anche se ha mille talenti. Per farcela occorre avere fiducia in sé stessi.

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Alcune considerazioni

di Piero Murineddu

Quanto su riportato è una paginetta del volume “Cara moglie, cara mamma” che Antonio Catta, vigile in pensione di Sennori, cittadina sarda che si affaccia sul golfo dell’ Asinara, due anni fa circa scrisse col validissimo contributo della moglie Maria Agostina Ruiu. Nella pubblicazione si ripercorrono la varie tappe, principalmente emotive, che hanno toccato la nascita, l’accettazione e la crescita dei loro due figli disabili Maria e Giuseppe.

In fondo indico la pagina che lo scorso settembre dedicai al lavoro letterario di Antonio e alla sua  famiglia, straordinaria seppur nell’ ordinarietà della loro vita quotidiana.

Come scrivevo allora, personalmente considero questo libro – il cui autore è uno dei soci fondatori oltre 30 anni fa di ABC Sardegna Associazione Bambini Cerebrolesi (www.abcsardegna.org) – da tenere sempre a portata di mano senza assolutamente aver fretta di arrivare all’ ultima pagina per poterlo risistemare nello scaffale. Probabilmente per volerne continuare la lettura solo in quei particolari momenti in cui si ha bisogno di soffermarsi sui tanti passaggi e concetti che vi si trovano dentro e che descrivono si la vita di un piccolo nucleo familiare, ma in fondo per riflettere su come personalmente ci poniamo davanti alla nostra personale esistenza e alle scelte continue che essa comporta per poterci considerare delle Persone Autentiche, libere dalle tante maschere che spesso i contatti sociali costringono ad indossare.

Essere se stessi, coi normalissimi limiti e con eventuali pregi, avere la libertà di poter guardare l’altro negli occhi senza dover abbassare o distogliere lo sguardo, chiunque esso sia e qualunque ruolo ricopra nella società, non avere la forzatura di fingere quel che non si è per sentirsi accettati….

Per arrivare a questo, necessariamente occorre avere una buona dose di autostima, non sempre innata ma frutto di un lavoro personale e spesso faticoso. È quanto ci dice Antonio nelle sue parole, e non potrebbe essere altrimenti, impegnato com’ è stato insieme alla moglie ad aiutare a crescere due figli “diversi”, grazie ai quali si sono arricchiti e continuano ad arricchirsi di quel tesoro preziosissimo e impagabile che è la Piena Umanità.

Su “Cara moglie, cara mamma” e alcuni diversi obiettivi nello scrivere

 

Autostima non solo per migliorare se stessi, ma l’intero mondo circostanteultima modifica: 2024-01-21T05:45:24+01:00da piero-murineddu
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