Su “Cara moglie, cara mamma” e alcuni diversi obiettivi nello scrivere

di Piero Murineddu

Il cervello, come le mani, “produce”, e i motivi sono diversi, come diversissimi sono le finalità che ci si prefigge nel darsi da fare e non restarsene eternamente e oziosamente passivi su quanto avviene nel proprio mondo interiore e in quello circostante.

Prendiamo ad esempio lo scrivere libri.

Molti, dotati di particolari capacità di tradurre in parole il frutto del proprio pensiero, si danno eccome da fare, riuscendo a sfornare volumi a scadenze programmate e precisissime, anche perché c’ è l’impegno da mantenere preso con l’ editore. Costoro solitamente del loro lavoro intellettuale ci campano, e la cosa è del tutto rispettabile. Se poi hanno occasioni continue di farsi pubblicità attraverso presentazioni, convegni, recensioni da parte di personaggi conosciuti magari ottenute a pagamento e oggi attraverso i social, allora le vendite riescono a salire persino al quattordicesimo cielo. Poi ci sono quelli che, volendo uscire dall’ anonimato e per far emergere il narcisismo fino allora tenuto a bada, se ne fanno stampare un certo numero di copie e li si dà all’ edicolante amico o addirittura al negoziante sotto casa, lasciando loro eventualmente una piccola percentuale nel caso che…..

Tra questi ci sono persone di valore che vogliono far conoscere in giro particolari intuizioni, ma i soldini a disposizione sono pochi e si ritrovano purtroppo senza un editore che dia loro fiducia.

Disgraziatamente, nei libri autoprodotti rientra anche quel librettino sgrammaticato pieno zeppo di contenuti inaccettabili per chi possiede un minimo di buon senso, pensato – si fa per dire – da quel tal generalone che….lasciamo perdere. Questo rientra tra i pochi casi in cui l’ autore si ritrova da un giorno all’ altro col conto talmente gonfio che il direttore della banca, di quelle che normalmente, ci mancherebbe, sono invischiate nel commercio di armi, si vede costretto, comprensibilmente fregandosi le mani, a chiamare la ditta per allargare con urgenza il proprio forziere dove far stare comodo il malloppone. Se poi la propaganda del libro è fatta anche da personcine di scarso valore ma che incredibilmente ci governano, da organi di stampa e da comparsate televisive, beh, allora siamo al delirio vero e proprio. Ma così va il mondo, o almeno, così va qui da noi, dove, c’ è purtroppo da pensarlo, quanto scribacchiato in quel sudicio libretto è quel che pensa buona parte degli italiani.

Ci sono infine, e arrivo al dunque, quelli che vogliono fare partecipi altri della propria esperienza per aiutarli a crescere, essendo cresciuti prima loro da quanto vivono o hanno vissuto in passato.

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Tra questi rientra il volume scritto dal vigile sennorese in pensione ANTONIO CATTA, col prezioso contributo della moglie MARIA AGOSTINA. Nel modo più assoluto non è un libro d’avventura da leggere tutto d’un fiato perché non vedi l’ ora di sapere come va a finire. O meglio, avventura si, ma da vivere momento dopo momento, giorno dopo giorno, quell’ avventura coi suoi alti e inevitabili bassi che riguarda la quotidianità di una famiglia composta da due genitori e due figli, entrambi oggi non più ragazzini e che da quando son venuti al mondo NON HANNO (dal latino “habere”, cioè avere, quindi “habilis”, abile, disabile) quelle possibilità di autogestirsi che normalmente la maggior parte di noi dà per scontate. In compenso HANNO potenzialità che aiutano altri, a partire da chi sta loro accanto, a raggiungere la loro piena UMANITÀ, che non è la semplice capacità di svolgere le varie attività grazie ai sensi della vista, dell’udito, del gusto, dell’olfatto, del tatto e naturalmente di un cervello capace e pronto a prendere le infinite decisioni che continuamente richiedono l’esistenza.

Afferma in un passaggio assai significativo Maria Agostina, Ruiu di cognome:

“Quando mi resi conto della tua disabilità, chiesi a Dio, alla Madonna e a tutti i Santi di guarirti. Poi un giorno mi fissasti con quegli occhietti vispi ed enormi e mi guardasti fissa negli occhi con quello sguardo profondissimo, cercando solo sorrisi e amore, con quello stupore e candore che solo i bimbi hanno, completamente indifesa e minuscola. Fu come se Gesù stesso mi dicesse: “Ecco una delle mie creature e figlie predilette. Te l’affido, abbine cura!”. In quel momento, mentre mi fissavi, capii che non eri tu mancante ma io; nella tua disabilità avevi qualcos’altro che noi “normali” non abbiamo. Da quel giorno non ho più pregato Dio che ti cambiasse ma che Egli continuasse a cambiare noi tramite te”.

E quale altra potrebbe essere l’istintiva reazione di una mamma allorché si rende conto che nella propria creaturina formatasi per lunghi mesi dentro di lei c’è qualcosa di “strano”, di assolutamente inaspettato? Accorata richiesta fatta alla Divinità, e se non bastasse anche a coloro che le stanno intorno, affinché intervengano tutti insieme per cambiare il corso degli eventi che appaiono incomprensibili e sopratutto inaccettabili.

Nella sua ottica di fede Maria Agostina ha visto un invito a occuparsene senza perdere la fiducia. Per chi questa fede non se la ritrova, vedo importante e alla portata di chiunque la conclusione di questa allora giovanissima mamma: cogliere l’ evento, nel sentire comune considerato negativo, come opportunità per CAMBIARE e di conseguenza per CRESCERE. E come sappiamo, si cresce fino all’ ultimo momento della vita. Sempre che lo si voglia…naturalmente!

Si, questo volume è da tenere caro nel comodino e di tanto in tanto assimilarne, ma lentamente, molto lentamente, il prezioso contenuto.

Quanto scrissi riguardo al volume lo scorso marzo…

A Sennori (SS), il viaggio avventuroso di una famiglia

Riferimento al volume di qualche giorno fa…

Lu riccu passa sempri cu l’ inchinu, a lu pobaru li fazzini li troddhi

Gli appunti avuti da Antonio nel 2016 prima della pubblicazione del volume

Cosa significa essere genitore di un portatore di handicap,anzi,due

Mi dice Antonio che metterà il volume a disposizione nella biblioteca comunale di Sorso, come probabilmente ha già fatto per quella di Sennori. Per l’acquisto è sempre comunque possibile cercare in Rete, per esempio qui….

Per chi è interessato all’ acquisto, il volume si trova in vendita in vari siti e a prezzi diversi

Su “Cara moglie, cara mamma” e alcuni diversi obiettivi nello scrivereultima modifica: 2023-09-26T06:04:44+02:00da piero-murineddu
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