Sempre impagabile il lavoro di recupero delle proprie radici
di Piero Murineddu
Diciamocelo chiaramente: oramai il vero sussincu non lo sappiamo più parlare. E più i nostri vecchi se ne vanno, e più stà scomparendo, purtroppo. Seguendo un documentario sul Fascismo, l’altro giorno ho scoperto che la Propaganda del regime, oltre a bandire i termini stranieri sostituendoli con quelli italiani, cosa che tutto sommato a mio giudizio era cosa sensata (salvo l’ “imporre”, cosa che in una società civile è inaccettabile), aveva bandito anche tutte le centinaia di dialetti sparsi in tutt’Italia, cosa totalmente illusoria. Ma ora, vedendo a che punto siamo ridotti, quello che non è riuscito a fare l’imposizione dittatoriale, lo stà concretizzando il colonialismo anglofono, e più si usano termini inglesi, più ci si sente toghi e….istruiti.
A Sorso è raro sentire i ragazzi parlare in dialetto. Ogni tanto ne esce fuori un termine sussincu, e se lo passano di bocca in bocca, più che altro per essere alla moda e conformarsi alla loro comunicazione spesso appiattita. Ma anche noi adulti parliamo un po’ italiano e un po’ sussincu, che più che altro è una traduzione dall’italiano stesso. Personalmente, quando sento usare termini veramente sussinchi, rimango affascinato.
Se ci pensiamo bene, anche la parlata locale è una componente fondamentale della cultura di un popolo. Devo concludere che stiamo perdendo le nostre radici culturali e probabilmente non ci sentiamo più membri di un popolo? Sarei tentato. Il glossario di Andrea e Peppino può aiutarci in questo recupero….di noi stessi.
Come viene espressamente dichiarato nella Prefazione al secondo volume di “Ammenti”, per non fare un libro esageratamente voluminoso (e costoso!), l’EDS e l’autore Andrea Pilo avevano concordato la doppia pubblicazione in diverse date, e un glossario finale è presente in entrambi. Per questo motivo non badate molto se non trovate un elenco perfetto secondo ordine alfabetico.
C
L
M
N
O
P
R
S
T
U
V
z
Finisce qui la lodevole e faticosa ricerca e scrittura che i compianti Andrea e Peppino fecero nel tentativo di creare un glossario il più soddisfacente possibile di lu fabeddhu sussincu. Come avrete notato, l’impaginazione nel blog lascia un po’ a desiderare, ma anche per me scansionare le pagine dai due volumi non è stato agevole. Con questa divulgazione, penso e spero di aver reso un servizio utile alla riappropriazione della corretta parlata, almeno per coloro che sono interessati. Personalmente mi sento molto grato verso i due prof, sia per il risultato che sono riusciti ad ottenere e sia per la grande passione che hanno messo nel loro lavoro.