Comunque una decisione bisogna pur prenderla.
Allora, vediamo…Chiudo gli occhi, metto il ditino ben premuto, li apro eeeeee…
Ah, ecco: l’ austriaco Wolfang Amadeus, il figliol prodigio di Anna Maria e del violinista Leopold, che accortosi da subito della predisposizione alla musica del piccoletto e di sua sorella Anna, rinunciò a tutti gli impegni professionali ( evidentemente aveva un bel gruzzoletto messo da parte…) e si dedicò completamente ad insegnare alla prole ogni segreto per usare al meglio le sette notte e rispettivi diesis. O bemolle, é vero….
E dopo bla bla bla bla bla bl bla bla bla…. (traduzione: chi vuole conoscere l’intera biografia e produzione artistica di Mozart, si faccia una ricerca in Rete), riporto un aneddoto e così anche per oggi ho dato.. ( Piero M.)
É un vero peccato che….
Babbo Leopold tornava un giorno dalla chiesa in compagnia di un amico.
A casa trovò suo figlio impegnato a scrivere musica:
“Che stai facendo, figliolo?”gli chiese
“Compongo un concerto per clavicembalo. Ho quasi finito il primo tempo.”
“Vediamo un po’ questo scarabocchio.”
“No, vi prego; non ho ancora finito”.
Ciononostante il padre prese il foglio e mostrò al suo amico un groviglio di note che si riuscivano a stento a decifrare a causa delle macchie d’inchiostro.
A tutta prima i due amici risero bonariamente di quello sgorbio, ma ben presto, dopo che Mozart padre lo ebbe osservato con un po’ di attenzione, i suoi occhi rimasero a lungo fissi sulla carta, e alla fine si riempirono di lacrime d’ammirazione e di gioia:
“Guardate, amico mio”, disse commosso e sorridente, “come è tutto composto secondo le regole. É un vero peccato che questo brano non si possa eseguire: è troppo difficile e nessuno potrà mai suonarlo.
Per ripercorrerne la vita, é utile il seguente programma RAI…