di Piero Murineddu
Chitarrista rock di elevato stile e non comuni capacità ANDREA MANCA, come me originario di Sorso (SS), e non solo perchè in grado di far scorrere le dita sul manico della sua ibanez con una velocità tale che molti di noi, normalissimi chitarristuncoli, mai potremmo sperare di star dietro.
Da un mese circa ha messo in commercio l’album Awakening, elaborato coi suoi amici musicisti di fiducia in due anni di prove svolte in diversi studi di registrazione.Serate trascorse ad annotare in tablature particolari passaggi armonici, correggendo, ritoccando e rifinendo. L’appassionante fatica ha prodotto un risultato di gradevolissimo ascolto, e insieme alla sua ensemble, composta anche da altri elementi di Sorso, si prepara a presentarlo prossimamente in pubblico, sopratutto nelle penisola, in quanto – lamenta il musicista – in Sardegna certi generi musicali non trovano molto riscontro, almeno in chi organizza eventi pubblici.
Una delle scorse serate ho ascoltato con attenzione le otto tracce frutto dell’egregio lavoro, e del primo ho guardato anche il video qui di seguito….
Un ritmo scandito con energica decisione dalla batteria di Alessio Folliero e dal basso – in questo e in un altro caso successivo – suonato da Gianni Carboni. Nel resto dei brani Luca Colombi e Francesco Marras, alternandosi, hanno una padronanza assoluta delle grosse quattro corde metalliche, mentre Sebastiano Biddau, nell’intero album, dimostra di aver appreso bene il mestiere di dare una buona amalgama all’insieme dei suoni. Ad Andrea ho chiesto del perchè abbia deciso di abbinare questa musica ad un combattimento tanto cruento che si vede nel filmato, e lui, testuale: “Sentivo nel brano tanta adrenalina e un susseguirsi di azioni e colpi di scena. Istintivamente ho pensato ad una battaglia“.
Va bene così e passiamo oltre….
Con piacere nella seconda traccia ritrovo Ermy, dedicata alla figlia Erminia e di cui qui ho avuto già modo di parlare.
In quell’articolo sono presenti note autobiografiche di Andrea che sarebbe bene rileggere.
Il “viaggio” della terza traccia, Traveling, quasi per scaldare i muscoli parte con un breve arpeggio per poi avviarsi speditamente verso un susseguirsi di buone intuizioni melodiche e ritmiche.
Dark Waves è l’unico brano cantato del CD. Se ne occupa Gianni Carboni con la sua voce ben curata. Anche su questo ho avuto modo di scrivere su quest’altrapagina
Broken Heart (cuore spezzato) è anch’esso introdotto da un arpeggio, questa volta meno frettoloso, che fa da tappeto ad una chitarra solista decisa ma estremamente delicata. Segue la ritmica d’insieme ma la mano sinistra di Andrea non si agita più di tanto, salvo brevissime fughe che subito fanno rientro. Un’allungata nota in SI viene trasportata comodamente sino alla fine adagiata sul morbidissimo arpeggio in SIminore.
La “vita passata” di Living in the past si “ripresenta” subito gridata da un durissimo giro in MI/LA/MI/SI per poi espandersi in un’atmosfera solo all’apparenza più rilassata. Il finale svela un anelito di pace che tarda a manifestarsi. Per vari aspetti, Il titolo e l’andamento dell’intero brano riconduce sia alle immagini della prima traccia e sia alla tematica raccontata nel film da cui Andrea si è ispirato per il titolo, “Risvegli“: un lontano passato che, riaffacciatosi alla vita, fa un’immensa fatica ad adattarsi ad un presente in cui, nonostante i tanti aspetti positivi tutti da scoprire, la durezza della realtà sembra prevalere sul resto e non sempre si ha la forza sufficiente per affrontarla in modo sereno ed equilibrato.
La “stella cadente” in Shooting Star da subito è rassicurante, anche se la chitarra di Andrea distorce parecchio. Dopo un attimino di titubanza riguardo alla traiettoria da seguire, prosegue il suo percorso destinato ad incendiarsi per l’attrito creatosi nel contatto con l’atmosfera terrestre. Se poi il titolo si riferisce ad altro, come per esempio al declino di qualche “star” del mondo dello spettacolo, le considerazioni da fare sarebbero altre.
L’ultimo brano, durante il quale i vari componenti della batteria sono percossi energicamente da Nicola Corrias, riprende il forte ritmo del primo, ma questa volta è addolcito dalla successione di accordi FAminore, DOminore, DOdiesis e REdiesis dignitosamente suonati al pianoforte dal fratello di Andrea, Luca Manca, che in altre tracce poggia le sue dita sui tasti bianchi e neri.
In cantiere Andrea and friends hanno un nuovo album interamente cantato che presumibilmente sarà pronto per il mese di dicembre. Immagino che queste siano settimane di intenso lavoro per loro.
Dietro mia esplicita domanda, il cordiale e tatuato giovanottone tenacemente rock m’informa che a Sassari insegna a giovani allievi il modo migliore per far suonare la sei corde. Credo che in quest’attività di docenza si aiuti servendosi delle tablature o tabulati, un modo alternativo al pentagramma dove le note e il loro valore sono sostituite da numeri e segni convenzionali, metodo che Andrea usa per annotarsi i passaggi melodici più complessi che servono per le sue composizioni.
Porta avanti questo impegno in collaborazione con l’onlus “FLPM”, nata per iniziativa dei genitori di Lorenzo Paolo Medas (da qui il nome dato alla fondazione) e che si prefigge l’evoluzione sociale, artistica e culturale dei suoi associati. Tra le principali finalità di questa Fondazione vi è lo sviluppo dell’autonomia di individui “in condizioni di diversa abilità fisica e/o psichica“. Anche questo aspetto mi riporta al film che ha ispirato il titolo dell’album, e in questi tempi odierni esasperati da tendenze sovraniste, scioviniste e di conseguenza estremamente egoiste, oltre che dalla rabbiosa ansia causata da infondate paure, quelle gabbie mentali che portano ad innalzare muri di separazione, l’invito a conoscere le tante diversità che ci circondano e ad arricchirci dalle potenzialità altrui mi sembra più che opportuno.
RISVEGLIO umano dunque, e la musica, specialmente se di elevato livello com’è quella di Andrea, può aiutarci in questa necessaria e urgente fatica.
Per concludere, propongo un passaggio molto significativo del film, che riporta fatti realmente avvenuti a cavallo tra l’ultimo scorcio degli anni ’60 e il primo triennio del decennio seguente, quando un medico, interpretato da Robin Williams, sperimentò su pazienti colpiti molti anni prima da encefalite letargica che li ha resi catatonici, un farmaco usato per il Parkinson, riportandoli ad una seppur momentanea rivitalizzazione motoria e mentale. Robert De Niro interpreta egregiamente la parte di Leonard, sul quale si concentra la pellicola.
Nel frammento del film vediamo Williams impegnato a convincere i finanziatori della casa di cura dell’importanza che degli esseri umani possano godere delle semplici cose quotidiane che noi normodotati diamo per scontato e che invece a loro, come a tantissimi che soffrono di certe patologie gravemente invalidanti, é impedito.
Andrea Manca e l’urgenza di un Risveglio, Musicale e sopratutto Umano
30 ottobre 2019Senza categoria
Andrea Manca e l’urgenza di un Risveglio, Musicale e sopratutto Umanoultima modifica: 2019-10-30T08:58:06+01:00da
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