Quell’energico e distorto musicare di ANDREA MANCA

Listener

di Piero Murineddu

Ascoltate bene questo brano musicale

Le note della chitarra partono improvvise, seguite e degnamente sostenute dalla non invadente discrezione della tastiera, riuscendo a creare immediatamente un’atmosfera rarefatta nella quale non è difficile immergersi. Sanno bene la direzione da prendere le dita che scorrono rilassate sul manico della chitarra, ma altrettanto lo sanno fare quelle che premono i tasti neri e bianchi. Si vede da subito che hanno ben capito gli intendimenti dell’autore del brano, che ne è anche l’esecutore. Anche la ripresa delle stesse note, con qualche variazione,  non sono da meno, e questa volta le fanno eco degli arpeggi accennati, leggermente distorti ma per niente arroganti. Inaspettatamente, sembra quasi che qualcosa si spezzi col giro ripetuto del basso. Anche le dita che fanno su e giu per il lungo manico delle sei corde metalliche appaiono prese da una frenesia difficile da starle dietro. Il tutto pare esplodere, con la complicità della robusta ritmica basso – batteria. La tastiera, nel suo discreto e seminascosto cantuccio, non sembra scomporsi più di tanto. Parrebbe dire alle forsennate e veloci dita del chitarrista: “Eh, sfogatevi pure, che intanto prima o poi la calmatina ve la date….”. Calmo, posato ed equilibrato il discreto e mansueto premitore di tasti bianchi e neri. Sembrava che non ci fosse più e che il suo apporto fosse diventato tutt’ad un tratto ininfluente e completamente superfluo. C’era. Eccome se c’era. E difatti, come spesso capita, chi la dura la vince.  Ecco tutto placarsi, e le note metalliche della chitarra, dopo essersi scatenate in una quasi isterica corsa, riprendere dolcemente quelle iniziali e melodiche note, seguite e sostenute dai quei modestissimi e discretissimi tasti neri e bianchi…..

Il brano si chiama “Ermy“, dedicato alla sicuramente adorabile Erminia, figlia generata dall’amore tra mamma Umbertina e babbo Andrea. Andrea Manca è di Sorso, ma da qualche anno ha messo su famiglia nella vicina Porto Torres. E’ lui l’autore e l’esecutore di questo gradevolissimo brano.  Ascoltatelo e riascoltatelo. A me lo ha mandato lui e vi assicuro che in questi giorni le mie orecchie si stanno parecchio beando nell’ascoltarlo. Buona la musica prodotta da Andrea.

Anche lui, come altri coetanei, ha iniziato a strimpellarsela quando il sacro silenzio del convento cappuccino di Sorso era stato “profanato” dalla particolare apertura verso i giovani che aveva dimostrato padre Leonardo, con inevitabile  disappunto di qualche troppo “pio” barbuto confratello, e probabilmente pure delle immancabili beghine che vorrebbero essere le sole a rimanere al cospetto, servire e riverire i portatori del saio francescano, dimenticando  spesso e desolatamente che i ragazzi, con la loro esuberanza ed  “innocenza” (destinata purtroppo a perdersi nel tempo),  erano i preferiti da Gesù e sicuramente da quel discolone e giocherellone di Francesco l’assisano. E’ in quegli anni che il timido preadolescente Andrea ha iniziato a prendere confidenza con quella chitarra acustica  che la zia teneva inutilizzata sopra una poltrona di casa. Dopo il girare intorno ai soliti accordi appresi dagli amici, decide di fare le cose seriamente e di affidarsi alle capacità ed esperienza del maestro Umberto Fiorentino.

Ora Andrea è totalmente preso dalla chitarra elettrica, con numerosi assoli, preferibilmente con timbro “distorto” e di una velocità difficile da starle dietro. Dice di se stesso: ” Ho una cura quasi maniacale dei suoni, quasi sempre distorti, scelti sempre con meticolosità e con i quali sperimento in continuazione in un percorso di perenne evoluzione“. Per Andrea manca poco meno di un lustro per annoverarsi tra quelli che hanno raggiunto il mezzo secolo, ma è certo che l’attività e specialmente la passione per la musica la porterà avanti per molti anni ancora, con la ferma volontà di migliorarsi sempre più.

In attesa di vederlo e ascoltarlo dal vivo qui a Sorso, per esempio in occasione del prossimo evento estivo “Calici sotto le stelle“, e di vedere la nascita del suo primo album,prevista tra qualche mese,  ho chiesto ad Andrea di raccontare il suo escursus artistico musicale, cosa che ha fatto con piacere e senza tirarla troppo per le lunghe. Questo è quanto mi ha detto.

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La mia prima band aveva per nome “Scarecrow“, Spaventapasseri in italiano,insieme a mio fratello Luca, tastierista. Prediligiavamo cover rock (Deep Purple, The Doors, Led Zeppelin…..) e le esibizioni dal vivo non mancavano. Sempre con mio fratello Luca, Piervanni Cossu, Salvatore Ruggiu,Mauro Santoni e Roberto Fois nascevano in seguito gli “Hoxa“. L’esperienza dura per ben 8 anni, suonando nella maggior parte dei locali e dei palchi del nord Sardegna. Nel 2013 m’inserisco nel progetto dei “Nadim Duo“, coi quali collaboro in quasi tutti i loro live.  Il sodalizio musicale col mio amico e concittadino Gianni Carboni è pressochè continuo, specialmente nelle registrazioni in studio. Nel mentre e fino a tutt’oggi, suono come collaboratore o turnista di alcune band e musicisti del territorio, attività impegnativa si ma che mi stimola ad apprendere e adattarmi a vari generi musicali. Partecipo a tante “clinic” e aggiornamenti di chitarristi famosi e di eccelso rilievo, quali Steve Vai, Paul Gilbert, Andrea Braido…. Tra i musicisti di riferimento vi sono David Gilmour, Joe Satriani,Steve Lukather e Steve Vai, in onore del quale ho preso il nome come pseudonimo. Ho inciso i miei brani nello studio D.G.M. STUDIO RECORDING  di Gabriele Oggiano, che da vero maestro qual’è,  si è occupato egregiamente del mix e del mastering.”

In rete vi sono vari video che fanno vedere e sentire il bravo chitarrista sorsese, per esempio

 
 

Quell’energico e distorto musicare di ANDREA MANCAultima modifica: 2017-06-13T05:49:30+02:00da piero-murineddu
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