“R.I.P.” di che?

di Piero Murineddu

Quest’oggi mi gira uno “strano” pensiero e credo sia il caso esternarvelo.

L’umore è inevitabilmente rattristato per le morti causate dal pontaccio di Genova, per la morte della Borsellino, da sempre in prima linea per combattere le mafie e denunciare con coraggio i malaffari, dai tanti morti sconosciuti, spesso a causa dalla cattiveria umana….

Il mio pensiero va in particolare alla mia amica Gavina, deceduta una ventina di giorni fa, alla bella età di 88 anni e dopo un’esistenza trascorsa nel miglior modo possibile, cioè dando attenzione alle necessità altrui, specialmente dei più bisognosi.

Penso – e chiedo scusa – in modo particolare a quell’irritante, pappagallesco e formalissimo “R.I.P.”. Lo so, sono un tantino pignoleretto, ma, santiddio, sforzarsi di scrivere per intero “riposa in pace” non accorcerebbe la vita a nessuno. E questa è la prima parte del pensiero che mi frulla in queste ore.

L’altra è questa storia del “riposo” per chi oltrepassa la Soglia Sconosciuta.

Lo mmetto, questa storiella non mi è mai andata mai giù. Un corpo inerte, inevitabilmente destinato alla decomposizione, che si riposa. Oppure la sua essenza “spirituale”, chiamatela anima o come vi pare, che se ne sta a pennicchellare oziosamente vita eterna durante?

Lo so, per molti e nella visione comune è un modo di dire, ma una cosa voglio comunicarvela.

Tempo fa ebbi la fortuna di leggere un libro dove il carissimo Alberto Maggi racconta la sua esperienza di essersi trovato ricoverato in ospedale, più in là che qua.

Tra i tanti passaggi raccontati e descritti, a tratti anche in modo molto divertente, mi aveva colpito l’idea che chi ha lasciato questa terra se ne stia tutta la santa eternità a contemplare la Luce Perpetua, oziosamente “a riposo”.

L’ho gia detto, modi di dire, fors’anche poeticamente. Ma Alberto, che aveva vissuto, essendo molto grave, l’eventualità della morte con la massima tranquillità, e da quanto da lui detto, sopratutto nella gioia, cosa che non dovrebbe meravigliare per chi crede realmente che la morte è solo un passaggio e non la fine di tutto. Ecco, lui diceva che una volta varcata la Soglia, si diventa molto più attivi di quanto forse lo si è stato quando si era in ….vita. E a me la cosa sembra ragionevole. È impensabile che per chi si è svelato il Mistero, si disinteressi totalmente di ciò che combiniamo noialtri ancora respiranti, spesso delle enormi cazzate e azioni che servono solo ad una lenta autodistruzione collettiva. In modo per noi incomprensibile, sono presenti e partecipi, perlomeno per evitarci a non combinare pasticci più grossi.

A me l’idea piace. A ciascuno pensarla come crede.

A questo proposito, penso a Gavina e al suo e nostro Petronio. Non credo proprio che se ne stiano continuamente ed eternamente ad amoreggiare, specialmente ora che hanno riavuto la giovinezza di una volta. Eppoi due come loro, infaticabili come sono sempre stati. Trovo impensabilissimo che se ne impippino e pensino esclusivamente alla loro …..beatitudine.

Gavina, Petronio, Rita, mia madre, mio padre, tuo fratello, il tuo caro amico, il tuo piccolo figliolo, la tua divertente nonna e pure il tuo trisnonno che non hai neanche conosciuto…….. Tutti presenti, a modo loro, per sostenerci nei momenti di particolare fatica……

E mi raccomando, quel patetico “R.I.P.”………Ve ne prego, se vi riesce, evitatelo. Per cortesia, s’intende……

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Nella foto, una giovanissima e affascinante Gavina Demurtas

“R.I.P.” di che?ultima modifica: 2018-08-16T17:44:52+02:00da piero-murineddu
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