UN POMERIGGIO PIENO D’ARMONIA

 

 

francesco e Maddalena

di Piero Muriineddu

“L’Avru” è una frazioncina a quattro chilometri da Viddalba (SS), quasi cinquecento metri sul livello del mare, lungo una stradetta asfaltata che s’inerpica fino alla chiesetta dedicata a San Gavino, dove il primo maggio vi si svolge una partecipatissima festa, insieme ad un’altra più “intima” nel mese di settembre.

A L’Avru ci trascorrono la vita quattordici persone. Maddalena e il fratello Pancrazio vivono proprio nella casa dove Sebastiano Tansu, detto “il Muto di Gallura”, andava a trovare la giovane Gavina di cui si era perdutamente invaghito, ma il cui amore fu ferocemente contrastato, cosa che portò il giovane muto a darsi alla macchia e a commettere diversi omicidi. Tutta la storia romanzata è narrata da Enrico Costa nel suo libro del 1884. Per chi lo desidera, l’intero volume è scaricabile su

https://fedirdonald.firebaseapp.com/il-muto-di-gallura-B00C

E’ qui che domenica scorsa, insieme al mio amico Giuseppe, abbiamo portato il novantaquattrenne di Sennori FRANCESCO FERINO, ospite in un istituto per anziani che si trova a Valledoria, ex Codaruina. Armato di videocamera, quel pomeriggio il mio intento era di filmare il racconto della vita di Francesco, costruttore di modellini in legno fedelissimi alla realtà, poeta ed instancabile “scrittore”, magari non precisamente corretto grammaticalmente, ma descrittore di profondi e nobilissimi sentimenti e concetti, tutti raccolti da libriccini da lui stesso battuti a macchina e letteralmente costruiti, per poi farne copie e distribuirli alle persone che mostrano interesse al suo sforzo “letterario”. Ve ne parlerò dettagliatamente in seguito.

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L’Avru, dicevo, dove l’amico Giuseppe si è voluto fermare per vedere appunto la casa legata al bandito muto. Ad accoglierci con tutta la cordialità possibile è stata Maddalena, mai sposatasi e vivente qui dalla nascita. Dopo non molto è sbucato il fratello Pancrazio, anche lui rimasto celibe. La conversazione è stata naturale e piacevolissima, in modo particolare tra Francesco e Maddalena. Riempie il cuore vedere due vecchi che si parlano semplicemente, come se si conoscessero da sempre.

Pancrazio mi dice che diverse volte veniva a Sorso per vendere il carbone che produceva coi familiari. La comunicazione del fratello e della sorella avviene esclusivamente in gallurese, per cui non c’è nessuna difficoltà a capirci. L’essere immersi nella natura con lo sguardo che porta lontano fino al mare, dopo aver attraversato distese infinite di lussureggiante vegetazione, agevola il reciproco ascolto e ci aiuta a godere dell’armonia e della vicinanza umana, così difficili da riscontrare nella normale e spesso ripetitiva quotidianità.

Ci siamo salutati con molto calore e con la speranza di poterci rivedere presto e in salute.

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Quello che Francesco mostra a Giuseppe è uno dei numerosissimi modellini che ha realizzato nelle lunghe ore trascorse all’interno del garage adibito a laboratorio nella sua casa a Sennori.

Attrezzi di ogni specie, della Civiltà Contadina della sua giovinezza ma anche miniature di monumenti, utensili casalinghi e giocattoli di ogni tipo. Gli scalpellini per intagliare il legno non gli mancavano, ma per le rifiniture aveva il suo preziosissimo coltellino sempre ben affilato.

Il prossimo 23 dicembre Francesco compie 94 anni, e dopo aver perso la moglie qualche anno fa, la sistemazione in un istituto di Valledoria gli va ottimamente. Per la passione che continua ad avere per la scrittura, gli è stata data una sistemazione che gli consente la tranquillità necessaria per riportare su fogli che lui stesso batte a macchina, pensieri, ricordi della sua lunga vita e versi poetici.

È un uomo semplice e affabile Francesco, e volergli subito bene non è difficile. La prima cosa che ha fatto appena mi ha visto il giorno in cui ci siamo conosciuti, è stata quella di mettermi tra le mani una busta contenente uno dei libriccini da lui scritti, in cui parla di quella che da non molto tempo è diventata la sua nuova casa. Mi dice l’amico Giuseppe che spesso lo chiama per telefono, assicurandogli che la stesura del nuovo libretto procede.La creatività di Francesco è sempre viva.

UN POMERIGGIO PIENO D’ARMONIAultima modifica: 2017-10-10T19:01:10+02:00da piero-murineddu
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