La “Sdraio” domenicale di Piero – 25 giugno 2017

sdraio 25 giugno

di Piero Murineddu

Come prevedevasi, quest’oggi son stato trascinato da volontà muliebre a recarmi in spiaggia per “rilassarmi” in mezzo al carnaio umano. E va be’, ogni tanto bisogna pur cedere….

Quelle poche ore a panciolle sarebbero sinceramente state insopportabili se non fosse stato per la massiccia presenza del genere femminile sparso qua e là per la spiaggia, bollente gia dal mattino presto.

Forme femminee  “oltremisura” anche, nel senso di reggiseni straripanti di turgida massa carnosa (ma pure cascante, in verità), chiappone ben evidenziate causa perizomi copri orifizi si fa per dire…

Poi c’era pure il noioso genere maschile ultracinquentenne, e quindi compreso me da diversi anni, per cui le pancette – panciozzone, imbirrazzate o adipose per sedentarietà,  abbondavano stamattina, occupando quasi l’intero spazio della spiaggia.

E i toghi giovanotti? E come potevano mancare  gli abbronzati giovanottoni, orgogliosi di mettere in mostra il loro ingallupito “pacco” tra le gambe  (ausiliato dalla “paglia” marina? E’  possibile!) e tatuaggi a gogò, qua, là e ancora più in là?

Ah, quanto mi è mancato il silenzioso freschettino della mia pineta!!

Comunque, vista l’evidente insofferenza del povero maritiello, la comprensiva muglierì ha ceduto: “Cosa dici, Piè, a le togliamo le tende….” – “Ihh, e c’è bisogno di dirlo?” .

Arrivato nella ridipinta casettina e fatta la doccia per togliermi l’insopportabile sabbietta appicicata all’anzianotto corpiciello, eccomi davanti a lu pici per adempiere al sacro impegno di compilare la mia “Sdraio“, nel senso di quella meschinetta rubrichetta  domenicale masoloquandonehovoglia che ho iniziato la settimana scorsa e qui documentata.

Ma niente lettura e rassegnetta giornalante questa volta. Ogni tanto ci vuole un po’ di astinenza informativa.

Volevo piuttosto spendere qualche parola riguardo a quel modestissimo lavoretto di “ricercatore del tempo che fu” che da qualche annetto porto avanti, raccogliendo il tutto in questo bloghettino e specialmente nella pagina FB  Banca della Memoria”.

Ogni tanto mi capita di ricevere qualche complimento(!) e addirittura qualche ringraziamento (!!) per lo sforzo di portare all’attenzione dei miei contemporanei sorsinchi e sinnaresi, fatti, luoghi e persone del tempo passato. Ma anche del presente, a volte.

In verità ci metto anche qualche mio doveroso giudizio sul presentaccio, ma evidentemente questo secondo aspetto è meno gradito, specialmente per le onorevoli personcine che tengono le leve del comando, politico sopratutto. Ma, mi si creda, la cosa non mi tange minimamente, in quanto ritengo la libertà di pensiero uno dei valori fondamentali.

Tornando ai complimenti, sarei ipocrita a negare che fanno sempre piacere. Nello stesso momento mi chiedo: ma perchè altri non fanno altrettanto, andando a feisbuccare prevalentemente se non unicamente per dare la buonanotte, per far vedere l’ultima torta realizzata, per fare qualche battutina di dubbio valore e utilità e altre dabbenaggini simili? Non vorrei apparire troppo serioso e ribadisco la libertà di pensiero e di azione, ma mi sento di affermare con convinzione che questa nuova opportunità comunicativa, qual’è appunto feisbuk,  potrebbe e dovrebbe essere usata anche (anche!) per cose che evidenzino maggiormente l’indubbia intelligenza di chi ci frequenta. Ogni tanto qualche insulsaggine ci sta bene e aiuta anche l’umore, l’augurio della buonanotte e del buongiorno idem, ma non può ridursi tutto e solamente a questo. Parlo in generale.Nel caso  qualcuno si sentisse colpito, affaracci suoi sono…..

Appunto, la ricerca delle nostre radici. Una cosa che tutti possono fare, e possibilmente tenendo a portata di mouse il dizionario.

Ascoltare con attenzione i nostri vecchi e riportarne il racconto, previo consenso, a disposizione di tutti. Sarebbe una ricchezza sparsa gratuitamente. La stessa cosa coi filmati.In questo modo, non si rischia di scrivere fregnacce e mettere miliardi di inutili puntini di sospensione senza necessità alcuna. Filmare il/la vecchio/a che racconta. E chi è che non possiede uno di questi mostruosi “telefonini” sifaperdiretelefonini che fanno da videocamera, fotocamera, registratore audio, ti svegliano controvoglia la mattina per andare a lavorare, ti accordano la chitarra, ti annunciano a che ora passa il prossimo autobus, ti ricordano il compleanno di quell’amico feisbuchino perfetto sconosciuto, ti strabucano il timpano dell’orecchio con gli auricolari volumati a mille attaccati…… e tante, ma tante altre cose?

Orsù, dunque, al lavoro. Anch’io voglio essere arricchito dagli sforzi altrui e iniziative, e se proprio si pensa di non essere capaci, mi si mandi due, tre, quattro o cento righe, tolgo qualche doppia e qualche migliaio di inutili puntini di sospensione, una piccola ritoccatina e  la pubblico io a nome dell’autore.

Buona continuazione di domenica. E attenzione al troppo sole. La vitamina D fa benissimo, ma il troppo caldo fa pensare poco e a volte pure male.

La “Sdraio” domenicale di Piero – 25 giugno 2017ultima modifica: 2017-06-25T11:16:39+02:00da piero-murineddu
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