l’ARST è veramente un servizio pubblico o che diamine è ?

 

pabaranca

di Piero Murineddu

M’abareddi a ischusà (mi scuserete), ma questa volta mando a farsi fottere le buone maniere e l’ipocrita e spesso scodinzolante…diplomazia. Voglio parlare dell’ARST, l’azienda che gestisce i trasporti pubblici in questa malandata e scassatissima Sardegna. Parlo della zona dove sono costretto a vivere, perchè se avessi parecchi anni in meno, le forze e la possibilità, me ne andrei a vivere il più lontano possibile, anche in Alaska. E chiedo scusa ai miei compaesani, a cui cerco di voler bene, nonostante tutto. Quindi in particolare Sorso, ma anche Sassari, il capoluogo dove mi reco ogni giorno a guadagnarmi da vivere, in attesa di quella fottutissima pensione che tarda sempre più ad arrivare, maledetti siano certi politici del c….

Qualche settimana fa ho rilevato l’incredibile costo per viaggiare con l’abbonamento, il doppio di quello del treno, pur facendo pressapoco lo stesso chilometraggio. Le condizioni dei pulman, autobus o come diavolo li volete chiamare? Ogni volta che parti, non sai mai se arrivi a destinazione. L’aria condizionata non è stata ancora scoperta e per avvertire l’autista che devi scendere ad una determinata fermata, devi metterti a gridare oppure, col mezzo in movimento, ti devi alzare e andare a dirglielo,sempre per cortesia, col rischio di cadere e romperti l’osso del collo.

Questa volta voglio fermare l’attenzione su una particolare vicenda che riguarda l’agro di Sorso, precisamente la località chiamata PABARANACA, sulla strada statale 200 che porta a Castelsardo. Quella zona, col tempo, è andata man mano popolandosi e attualmente ci vivono fisse decine di famiglie.

          Ma sapete che non è prevista la fermata dell’autobus !?

 

Esisteva fino a qualche anno fa. Poi, per un piccolo incidente accaduto, i signori della direzione aziendale, per non rischiare, hanno deciso di abolirla. A niente sono valse le lamentele e la raccolta di firme di chi vi abita, presentate alla direzione dell’azienda e anche al sindaco di Sorso, affinchè  l’amministrazione pubblica se ne facesse portavoce. Ma portavoce di che? Della loro completa incapacità e della loro lontananza vergognosa dai reali problemi della gente? Silenzio. Silenzio assoluto. Da parte di Sindaco, assessori, Arst e marannu ghi (no) l’assaccaria a tutti ganti umpari. Da parte dell’autorità locale, solo un vaghissimo impegno di costruire una piazzola “adeguata”. Parole, parole, parole…soltanto parole per il cittadino ingannevolmente tacitato e ridotto a suddito. E intanto gli abitanti del posto sono costretti ad usare l’auto a tutte le ore. Per andare a lavorare, per accompagnare i figli a scuola, a fare sport, all’uscita serale……. Avanti e indietro….indietro e avanti. Giorno dopo giorno (e notte!). L’ho detto, col tempo la zona, compresa quella lungo la strada provinciale 48 con la quale s’incrocia, è andata via via popolandosi. Fino a non molto tempo fa vi era anche una casa per i richiedenti asilo e qualcuno vi è ancora. Anche loro, più di altri, appiedati e più isolati che mai. Un gentile interlocutore che qui abita mi dice che la fermata più vicina è a parecchie curve, discese e salite più in là, oppure direttamente a Sorso, di fronte alla Biblioteca.

Le foto le vedete. La prima fa vedere che lo spazio per fermarsi il mezzo pubblico c’è, sia da una parte che dall’altra (il cerchietto rosso indica dov’è posizionato il cartello che abolisce la fermata). La seconda vi fa vedere la zona dall’alto, ma allargandola maggiormente si sarebbero viste le tante case, abitate da persone che pagano i giusti o esagerati tributi allo Stato, con doveri ma, appunto, con nessun diritto di far uso del trasporto pubblico . La terza foto in alto, fa vedere appunto il cartello della fermata Arst, barrata da quella stramaledetta linea rossa, che ne indica l’abolizione. Ma

       l’ARST è veramente un servizio pubblico o che diamine è ??

 

E il divieto è divieto. Non serve a niente chiedere all’autista la cortesia di fermarsi un attimo. Non c’è cortesia che tenga. Se succede qualcosa, non si è  coperti dall’assicurazione, per cui, chi glielo fa fare al gentile o scorbutico autista di fermarsi?

Eppure – sento dire – da qualche altra parte, dove la gente ha tolto gli attributi, le cose si son mosse, i diritti son stati fatti rispettare e certi divieti assurdi hanno fatto marcia indietro. Ma bisogna avere appunto gli attributi, e a Sorso, a iniziare da chi è stato chiamato per migliorare la vita dei cittadini, in mezzo alle gambe pendono  solo “cose” inerti e insignificanti, masci o femmini che siano. Naturalmente è questa una innocentina metafora, nel senso che se ci si presenta  come rappresentanti di altri, bisogna esserlo nei fatti concreti. Solidarietà e mobilitazione comune? Ma quando mai! Ognuno per se e tutti per nessuno. Tutti impegnati a festeggiare santi e santini. Ognuno preoccupato a salvarsi la propria animaccia e a coltivarsi il proprio orticello. Il resto?

                   Ma ga si n’affutti !!!

 

 

 

Nota a piè di pagina

Qualche tempo fa, una povera mamma che portava in auto  la propria figliola in paese e che proprio a Pabaranca abitava, ha perso la vita. Lo so, qualcuno le era andato addosso.  Ma ugualmente mi chiedo: quante volte, stanca e sfinita dalle fatiche di ogni valorosa e generosa madre di famiglia, ha dovuto fare quel tragitto in macchina, forse anche perchè mancava il mezzo pubblico? No, assolutamente non voglio fare un finale pietistico. Qui, e lo ribadisco, si tratta di diritti non rispettati. Stop

Domani manderò queste irritanti righe a qualche dirigente interessato alla questione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

l’ARST è veramente un servizio pubblico o che diamine è ?ultima modifica: 2017-06-06T17:02:26+02:00da piero-murineddu
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