Sui primi posti riservati alle “autorità”

di Piero Murineddu

E’ difficile non riconoscere che viviamo in un Paese dove la divisione in caste è molto marcata, e questo per antica consuetudine. Sarebbero molti gli esempi da fare, ma non ho voglia di riaprire lo stanzone delle incazzature individuali e collettive, sempre straboccante per svariatissimi motivi. Oltre queste mie poche righe introduttive, nel seguito del presente post ho messo insieme alcuni articoletti trovati qui e là riguardanti il malvezzo di riservare le prime file di diverse assemblee pubbliche alle cosidette autorità, posti che non di rado rimangono vuoti fino alla fine, e come si dice più avanti, senza preavviso da parte degli interessati. E’ una consuetudine, ripeto, perpetuata dagli organizzatori dell’evento, convinti probabilmente che le persone  non siano tutte uguali e che in ogni caso, la loro autorità dev’essere messa in rilievo (anche perchè diversamente, gli interessati potrebbero risentirsene).  A me personalmente, quando ciò avviene nelle Chiese, dove dovrebbe continuamente risuonare l’Affermazione che “i primi saranno gli ultimi”, la cosa da’ particolarmente fastidio, ancor più quando chi presiede l’adunanza, evidentemente sentendosene onorato, indica all’intera assemblea riunita l’eventuale presenza del politico, locale o meno, sopratutto se fregiato – non si sa fino a che punto degnamente – dell’appellativo di “onorevole”. ” I primi saranno gli ultimi”, è stato detto, ma la cosa riguarderebbe un vago futuro post mortem, non provabile e per molti anche poco probabile, per cui…….

Ma, come qualcuno già sapra, io sono particolarmente …….suscettibile.
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 Eliminate per favore i posti riservati alle autorità

di Maurizio Molinari

Spesso mi capita di partecipare a concerti e rappresentazioni.In tutti assisto all’odioso costume di riservare i posti migliori delle prime file alle “autorità”: sindaci, assessori, comandanti dei Carabinieri, della Guardia di Finanzia, rappresentanti dei Beni Culturali, degli imprenditori, e altri, arrivano bellamente all’ultimo minuto e prendono posto con grande eleganza in pole position, magari ancor più odiosamente accompagnati dai rispettivi compagni/e e figli/e, in barba alle povere persone arrivate un’ora prima per prendere il posto.

Una brutto e antipatico costume che nei miei viaggi in Europa ho personalmente incontrato solo nei paesi della fascia mediterranea, Italia, Spagna, Grecia, guarda caso anche i paesi più in crisi e peggio piazzati in tutte le classifiche internazionali.

Lo so, può sembrare piccola cosa, ma per me è indice e sintomo di una infondata presunzione di superiorità da parte delle “autorità”, origine di molti dei nostri mali e delle corruttele, anche solo morali, delle nostre istituzioni.

Quindi cari sindaci, assessori, comandanti dei Carabinieri, della Guardia di Finanzia, rappresentanti dei Beni Culturali, degli imprenditori, e altri, nessuno di noi nega che siate delle autorità nel vostro settore, e nessuno nega il vostro importante ruolo, ma siete pur sempre normali persone che svolgono un lavoro remunerato, molto spesso con soldi pubblici.
Questa autorità non vi dà però alcuna patente di superiorità rispetto ai normali cittadini e non vi autorizza in alcun modo ad occupare i posti migliori a dispetto delle persone che hanno fatto lo sforzo di arrivare prima e per questo ne avrebbero diritto più di voi.

Quindi un invito: eliminate per favore gli antipatici posti riservati alle autorità, o quantomeno care autorità rifiutatevi di sedervi in quei posti!

Anche questi sono piccoli segnali di cambiamento.

 

PRIME FILE RISERVATE

L’altra sera sono andato……

di Francesco Giorgioni

L’altra sera sono andato ad assistere ad uno spettacolo comico, al teatro del mio paese.
Quando sono andato ad acquistare i biglietti, tre giorni prima, mi hanno sottoposto una pianta della sala perché potessi scegliere liberamente i posti.
Liberamente fino ad un certo punto: una buona parte delle poltrone in prima fila nella pianta era segnata di blu, non disponibili in quanto riservate alle “autorità”.
Ogni volta che m’imbatto in questo malcostume mi chiedo: perché?
Perché chi ci rappresenta e dovrebbe dare l’esempio non rinuncia a questi privilegi e non va a comprarsi il biglietto come fa qualunque altra persona?
E, se le autorità nulla c’entrassero, perché chi gestisce un teatro o un auditorium deve sentirsi in dovere di lasciare la prima fila alle autorità?
Perché?
Quando poi sono arrivato a teatro, nessun sindaco, assessore o consigliere che avesse i titoli per essere considerato “autorità” era presente.
Quindi le poltroncine riservate sono rimaste vuote.
E la mia indignazione per questo Paese dei privilegi, anziché placarsi, è cresciuta.
Per fortuna lo spettacolo era divertente e me ne sono dimenticato: è proprio vero che una risata li seppellirà.

Reserved

Almeno avvertissero che…….

di Alessandra Carta

Oggi sono stata alla biglietteria del teatro della mia città,Alghero. I biglietti erano quasi completamente esauriti, restavano sospesi un buon numero di posti riservati alle autorità, che spesso poi disertano. La mia domanda è: i politici e le autorità, che tra l’altro non pagano il biglietto, non possono avvertire i responsabili del teatro della loro NON presenza prima dell’apertura della biglietteria, rendere disponibili i loro posti e dare la possibilità a chi è veramente interessato di acquistare e scegliere il posto? Evitando poi che iniziato lo spettacolo vi sia un via vai di chi occupa le poltrone libere all’ultimo momento?

 

Sui primi posti riservati alle “autorità”ultima modifica: 2016-01-21T23:57:09+01:00da piero-murineddu
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