Il “Ministero della Paura”

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di Piero Murineddu

Paura. Su questo stato emotivo, sperimentato da ogni essere animale, si potrebbe parlare lungamente e da diverse angolazioni. Negli animali è legato esclusivamente all’istinto di sopravvivenza, mentre negli esseri umani la cosa si fa un tantino più complessa. Si può riferire ad una condizione legata al presente o, forse più spesso, che riguarda il futuro. Anche senza aver fatto studi approfonditi, ne sperimentiamo i vari livelli,che vanno da un semplice timore,apprensione, preoccupazione,  inquietudine o  esitazione davanti alle normalissime situazioni quotidiane che ci troviamo a vivere. In altri casi, che possono arrivare ad un livello patologico, si parla d’ansia, di terrore, di fobia o di panico.  Per le condizioni di vita individuali, possiamo vivere uno o più di questi stati emotivi. A livello collettivo, può evidenziare un momento storico particolare, e conseguentemente, portare a comportamenti comuni. Generalmente, si può affermare che ciò che non si conosce provoca paura, con le sue varie declinazioni. Va da se che la volontà e l’impegno per conoscere e capire, potrebbe far superare questo stato che proprio piacere non fa. In questo momento non è mia intenzione fare alcun esempio. Ognuno può trovare applicazione nei diversi ambiti della vita personale, sociale e mondiale.

 

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Una delle ultime sere, mi ha colpito molto un personaggio, il “Ministro della Paura”, presentato dal grande Antonio Albanese all’interno di un suo spettacolo. Come sempre, questo poliedrico attore mi diverte tantissimo, e tantissimo mi fa anche pensare, come in questo caso. La Paura istituzionalizzata per mantenere un equilibrio, tra individui e tra società.Difficile distinguerne i confini tra finzione spettacolizzata e realtà.

Di seguito ve ne riporto la primissima parte, seguita dall’intero spezzone teatrale.

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“Io sono il Ministro della Paura, e come ben sapete senza la paura non si vive.

Senza la paura della fame e della sete non si vive.
Senza la paura della famiglia e della scuola non si vive.
 
Senza la paura di Dio e della sua barba bianca non si vive.
 
Una società senza paura è come una casa senza fondamenta, per questo io ci sarò sempre.
 
Nel mio ufficio bianco, con la mia scrivania bianca di fronte al mio poster bianco……
Aaahhh…porca troia, che paura!
 
Ci sarò sempre coi miei attrezzi da lavoro, con la mia pulsanteria: pulsante giallo, pulsante arancione e pulsante rosso.
Rispettivamente poca paura,abbastanza paura, paurissima.
 
E seguendo correttamente questo stato d’animo, io aiuto il mondo a mantenere l’ordine.
 
Senza di me le guerre scoppierebbero inutilmente. Le epidemie non avrebbero senso.
Le bombe esploderebbero senza nessun vantaggio sociale.

Io trasformo la paura in ordine, e l’ordine è il cardine di ogni società rispettabile.
 
Io le paure le plasmo, le elaboro, le impasto e poi ve le trasmetto……………
 

 

Il “Ministero della Paura”ultima modifica: 2015-08-16T23:49:13+02:00da piero-murineddu
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