A.P.D. del 16 agosto 2015 – La vigliaccata di andare a rubare dal medico…di mattina

amaca

 

di Piero Murineddu

Giorno dopo Ferragosto, nessun quotidiano in edicola. Soffriranno coloro che non se la passeggiano se non hanno  il giornale sotto braccio o possono starsene in piedi all’angolo di strada facendo finta di leggere con interesse, motivo per cui forse escono presto la mattina, ma almeno gli edicolanti si sentono giustificati a non alzarsi all’alba e caricati a ora comoda bagagli e famiglia in auto, farsi la tanto attesa e spesso rimandata gitarella fuori porta. Dunque, nessuna spesa per il giornale quest’oggi.

Per la mia Amachina Piccolina Domenicale mi servo di un’unica notizia apparsa ieri su L’Unione Sarda. Precisamente, più che notizia è una piccola intervista fatta ad  un medico di famiglia. Eccovi la scansione.

 

sela 001

 

Come avete visto, è un normalissimo medico di famiglia, come può essere il mio o il tuo che leggi. Pensandoci, certo che è importante la figura di questo medico inventato all’assistenza pubblica. Medico di fiducia, si dice, e se questa fiducia non c’è, manca una componente fondamentale nel rapporto con un professionista che puoi andare a rompere le scatole quanto vuoi che intanto non ti presenta la parcella, a meno che non gli richiedi qualche certificato il cui pagamento è previsto. Sappiamo, per esperienza diretta o per sentito dire, che di medici di famiglia ce ne sono di tutti i tipi. Sicuramente quello più ricercato è chi mostra attenzione alla tua persona, lì in quel momento. Quello che ti ascolta e che non ti liquida sbrigativamente con una ricetta. Quello che smette di guardare il monitor del computer e ti guarda in faccia, sforzandosi di sorriderti, per quanti problemi possa avere personalmente e in famiglia. In poche parole, quello che ti accoglie e non ti fa pesare il fatto che sei di nuovo lì ad appesantirlo coi tuoi mali, di salute fisica o di altra natura. Naturalmente non si può pretendere che ti dedichi molto tempo, anche perché  nella sala d’attesa ci sono altri pazienti, spesso impazienti, ma quel po’ di tempo che gli sei seduto davanti, è giusto aspettarsi che sia presente con tutte le sue facoltà, sopratutto ….umane.

Si potrebbero rilevare diverse cose sulle risposte date in quest’intervista, e a ben guardare, sono situazioni riscontrabili un po’ ovunque: depressione diffusa e richiesta di ansiolitici, insieme a quella pilloletta blu, dimostrando che non è più  il caffè  pubblicizzato da Nino Manfredi la sola cosa che  più la mandi giù e più ti tira sù. Certo è che la pruriginosità del titolo dato all’intervista conferma che alla maggior parte dei direttori, non tutti, interessa sopratutto che il giornale venga venduto, ma questo è un altro discorso. C’è anche quel giudizio di “troppa superficialità” nella politica. Io metterei anche altre peculiarità di questo particolare ambito della vita collettiva, ma quest’oggi non ho molta voglia di essere polemico. Piuttosto, vorrei rilevare il finale dell’intervista, quella vigliaccata di andare a rovistare in casa altrui…di mattina. Come di mattina?! Ma tradizionalmente, i furti non avvengono di notte,  entrando dalla finestra del primo piano dimenticata aperta, camminando pian pianino senza fare il minimo rumorino? Come no! Mi dite invece che entrano in pieno giorno, dal  portone blindato, si preparano il caffè, fanno la cacchettina, premono lo sciacquone, caricano il caricabile e tranquillamente vanno via fischiettandosela? Ma veramente? E che ne sapevo io! Ero fermo ai giornaletti di Diabolik, l’implacabile. Ah, che bei tempi quello dei fumetti, e che brutti tempi questi altri che stiamo vivendo!

 

 

A.P.D. del 16 agosto 2015 – La vigliaccata di andare a rubare dal medico…di mattinaultima modifica: 2015-08-16T11:52:05+02:00da piero-murineddu
Reposta per primo quest’articolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato ma sarà visibile all'autore del blog.
I campi obbligatori sono contrassegnati *