“Sciòn” e i tentativi di Democrazia Partecipativa a Porthuddorra

di Piero Murineddu

Dico subito che esserci all’appuntamento ci tenevo. Quello che c’è stato ieri è uno dei primari doveri di chi amministra la Cosa Pubblica, e nel contempo è quello che solitamente viene snobbato dai politici, senza pensare che così facendo ci si dimentica di essere solo dei portavoce di chi ogni tanto è chiamato alle urne, e di esserlo per un periodo limitato nel tempo. Questo normalmente. Ma si sa, in Italia è tutta un’altra musica: quando il marpione si attacca alla poltrona, riuscire a staccarlo è impresa da titani. Ormai è assodato che il rendere conto periodicamente ai cittadini di ciò che si sta’ o non si sta’ facendo lo si ritiene estremamente facoltativo, e per esperienza sappiamo che se le cose non sono obbligatorie ed eventualmente sanzionate, facilmente ce ne facciamo un baffo. Possiamo girarci intorno quanto si vuole, ma la realtà è questa. Ripugnante quanto si vuole, ma così è.

 

Quando ieri, lunedì, sono arrivato, la piazza del Comune di Porto Torres era una normalissima piazza estiva: bambini che giocano col monopattino e con la bici, clienti seduti ai tavolini dei bar, gente che passeggia. Le persone sedute nelle panchine, però, si vedeva che stavano iniziando ad occuparle in attesa che iniziasse quanto programmato: il sindaco e la sua Giunta doveva relazionare pubblicamente sul mese di governo trascorso. Anch’io, arrivato leggermente in anticipo, riesco a trovare posto in uno di questi “pusaddoggi” pubblici, più o meno comodi ma sicuramente ombreggiati, e col caldo, questo è l’importante.

 

 

polis

 

Le 19,30, ora della convocazione, sono trascorse, ma gli attivisti stanno ancora posizionando ll piccolo impianto vocale. Si salutano con la toccata di mano e l’incontro di guance ormai d’ordinanza. Presumo che ci mettano più calore del solito, forse anche per condividere l’entusiasmo e i sentimenti che accompagnano un momento tanto atteso, cioè l’incontro diretto coi cittadini.

Ad un certo punto, arriva l’eroe della serata: capelli lunghi ben distesi sulle giovani spalle, andatura leggermente saltellante, maglietta di marca (probabilmente  e inaspettatamente), pantaloni attillati e un grosso borsello che copre le parti anteriori “sacre”: che sia una semplice precauzione, non sapendo ancora che piega possa prendere incontrare i cittadini in una pubblica piazza? Difficile ma non impossibile.

lo sfondo dell’edificio comunale, nè antico nè moderno nè nonsisachè, non è il massimo, ma il semicerchio umano che si crea davanti all’immaginario tavolo degli oratori crea una bella e significativa coreografia.

 

“Sa…sa…prova…. Buona sera a tutti….”.  Da subito si vede che l’attenzione data all’aspetto tecnico lascia a desiderare. Ad un certo punto, seppur a malincuore, devo lasciare la panchina, in quanto i clienti paganti al tavolino del bar continuano la loro vociante conversazione, apparentemente indifferenti alla “rivoluzione” che si sta’ tentando intorno a loro. Il tronco di una palma accoglie volentieri il peso del mio stanco corpo. Poco più dietro, vi è la solita coppia di carabinieri: uno con le mani in tasca se la fischietta (col pensiero), l’altro più giovane smanetta,capo reclinato, con WhasApp.

 

“Buona sera a tutti. Con oggi sperimentiamo una novità, per noi e credo anche per voi”. Il baldo Sciòn inizia a ripercorrere l’agenda dell’intero mese amministrativo, in modo minuzioso e dettagliato: vicinanza all’attentato incendiario; giro per le sedi delle locali forze dell’ordine;braccio di ferro continuo e sudato con Abbanoa e con l’Asl; attivazione del servizio ATP all’Asinara e richiesta del miglioramento del trasporto interno in città; nomina dei presidenti dei Commissione; offerta di collaborazione ai comuni vicini dopo la mancata tragedia di Platamona; messa in sicurezza delle spiagge; contatto coi responsabili attuali di E.ON o di ciò che è rimasto…..

Trascorse le otto, noto che il grosso borsello, inizialmente posto a protezione dei cosiddetti, viene spostato di fianco. Evidentemente la fiducia prende il posto dei timori che potevano esserci all’apertura.

Prestando maggiore attenzione, mi accorgo che davanti vi sono diversi invalidi motorizzati e un vecchio appoggiato al suo bastone, i quali annuiscono con soddisfazione quando viene annunciata l’eliminazione delle barriere architettoniche e la messa in sicurezza dei marciapiedi. Un cane se la passeggia perplesso tra le gambe umane, mentre la piazza progressivamente è andata riempiendosi.

Il primo applauso viene provocato  quando si ricorda che L’ACQUA E’ UN BENE PUBBLICO, seguito da altri quando viene annunciato il trasporto gratuito sugli scuolabus.

La parola viene presa anche da alcuni Assessori, uno dei quali affronta la spinosa questione del Bilancio (d’ora in poi dovrà essere triennale) non ancora deciso,assicurando la comprensione da parte del Prefetto. Ne approfitta  per invitare l’opposizione ad andare da lui, prima di contattare la Nuova Sardegna, evitando così possibili informazioni …sbagliate. L’Assessora parla del suo viaggio istituzionale a Roma ed anche lei si prende il suo applauso.

Arrivato nell’agenda al giorno 31, finalmente Sciòn ha un’aria più distesa e inizia a trasparire il suo carattere scherzoso. Arriva ad addebitare il suo possibile dimagrimento ai tanti e continui incontri, cosa che in questo mese gli ha impedito di pranzare a casa con la pasta, i saraghi arrostiti e l’insalatona zeppa di fresco basilico , tutto preparato dalla dolce moglie, discreta e contro voglia nuova First Lady locale. Ah, li maccarroni bagnòsi! Altro che quel panino ingurgitato frettolosamente tra una riunione e l’altra, seppur allietato da un fresco peroncino! Oòòòhhhh……se vogliamo dirla tutta, non è che siano proprio tutti i politici che rinunciano a grasse cene,pranzi e spuntini. Istituzionali o non istituzionali che siano. Provate a sbirciare ogni tanto alla “Risacca” o in altri locali “In” e mi date la risposta.

Oggi cos’è…ah si….il 4 d’agosto. Ecco, Sciòn nel suo relazionare è arrivato fino al 3. Ieri, appunto.

“Mi sento come un idraulico che all’improvviso si ritrova a fare un altro mestiere”, confessa il giovane coi capelli lunghi e scravattato…grazie a Dio.

Apro una piccola parentesi. Mi è capitato di vedere da poco un bellissimo film di Antonio Albanese, diretto da Gianni Amelio, “L’intrepido“. Un personaggio che come lavoro copre i buchi di altri che si assentano dal lavoro.  Qualsiasi tipo di lavoro. Stravagante la cosa, no? Stravagante come lo è Antonio: generoso, ottimista, pieno d’attenzioni per tutti, empatico….. Quasi alla fine, viene assunto dal compagno della sua ex per vendere non ricordo cosa, raccomandandogli di tenere sempre la cravatta, perchè “chi non ce l’ha, compra. Chi ha la cravatta,vende”. Lui, Antonio, ci prova, ma poi manda tutto a quel paese e se ne và per la sua strada. Non ci crederete, ma quel giorno avevo subito pensato al Sean sindaco pentastellato, che in quei giorni appariva nel giornale con un cravattone al collo, provocandomi qualche perplessità. “Chi ha la cravatta, vende”, dice il proprietario del negozio. Per mia formazione e mentalità distorta, chissà perchè sono portato a pensare che molti di quelli che amano indossare la cravatta, spesso tendono a fregarti. Vedi gli avvocati. Chiusa parentesi.

Prima della fine ufficiale, Sciòn chiarisce la storia della “carta straccia”, definizione data a “La Nuova Sardegna”. Qui ho espresso il mio pensiero

http://pieromurineddu.myblog.it/2015/07/31/dai-sean-ammetti-aver-esagerato/

Una volta letto, il giorno dopo del giornale rimane la carta, che ciascuno usa a suo piacimento. In effetti, le notizie sono talmente veloci, che invecchiano con una spiazzante velocità. Ecco il motivo della disdetta all’abbonamento, sostituito da quello via web. Giovane, dinamico e anche furbetto, il caro Sciòn……

Pace fatta con La Nuova? Mmmmmmhhhhh………

Intanto si stanno ponendo le basi per realizzare  quella tanto auspicata (ma poco praticata) Democrazia Partecipata, o se preferite, Partecipativa. Io ho superato l’età dei facili entusiasmi. Per dirla alla cristiana, se il buon seme cade in terreno fertile, qualcosa ne uscirà fuori, altrimenti…….

Arrivederci al prossimo mese dunque. E se il tempo avverso rompe le scatole, qualche posto al chiuso si troverà senz’altro.

 

“Sciòn” e i tentativi di Democrazia Partecipativa a Porthuddorraultima modifica: 2015-08-04T16:27:18+02:00da piero-murineddu
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