Sorso e la questione Rom: Lode al sindaco? Ma che dice, Sig. Prof ?!

lode al sindaco 001

di Piero Murineddu

Il troppo sbrigativo “Parole sante” seguito immediatamente dal “ma” del vecchio Manlio mi ha lasciato parecchio perplesso. E’ come se abbia vanificato il sensato e puntuale argomentare della lettera. Ma come, il  Sig. Pier Paolo Putzu tocca un punto che smaschera così direttamente la quasi ipocrita motivazione che vorrebbe giustificare l’allontanamento della “rogna” che  questa famigliona Rom ha creato mettendo piede in terra sussinca, e il saggio Professore mi  sposta il problema, invitando addirittura a lodare lu sindaggu di Sossu per le dichiarazioni ufficiali che hanno preceduto la notifica fatta al nucleone familiare Rom di andassínni, entro giovedì 26 (quest’ultima magnanima concessione)?

http://www.comune.sorso.ss.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1451:dichiarazioni-del-sindaco&catid=198:comunicazioni

Nel Comunicato ufficiale, oltre l’invito alla  Comunità di Sorso  a “non perdere di vista i valori di ospitalità, integrazione e rispetto che sono alla base del vivere civile“, vi si afferma che la famiglia in questione, a differenza delle altre residenti nel Campo di Fertilia che hanno accettato le sistemazioni proposte dal Sindaco di Alghero, “ha scelto di persistere nella propria condizione di nomadismo”. Ciò non corrisponde al vero: Zoran e Vesne hanno acquistato la campagna con l’intenzione di viverci stabilmente. Inoltre nel Comunicato del Sindaco Morghen si legge che al Prefetto di Sassari si è chiesto  che la famiglia venisse trasferita in un campo-nomadi, cosa che è in contro tendenza alle indicazioni dell’UE  che giustamente considera questi insediamenti, il più delle volte isolati e spesso senza elettricità e acqua corrente,  a grosso rischio igienico-sanitario. Certo, il Comunicato dichiara “sentito disagio e profondo disappunto per i  toni di inaudita violenza che stanno ammorbando il clima cittadino“, ma arrivati al dunque, l’imposizione di far sloggiare questi indesiderati c’è. Chiara e “Ordinante”. Anche il tentativo fatto dagli indesiderati ospiti di trovare un alloggio in terra romangina, non distante quindi dalla campagna da coltivare, è stato disatteso: e chi ha il coraggio di dare in locazione una casa a degli zingari, che te la distruggono, che portano malattie, che rubano, che………?

Gira e rigira, l’imperativo è stato l’allontanamento  del rognosissimo “problema”. Fatto in modo implicito, e da molti civili concittadini, giovanissimi, giovani e meno giovani, anche  esplicitissimamente. I sussinchi ( o i sorsosi, come oggi li ha chiamati uno dei piccoli Rom) non vogliono avere niente a che fare con gente poco raccomandabile come questa. Si continua ad insistere, mal sopportando le obiezioni dei cosiddetti “buonisti”(vedi in appendice) che gli zingari sono tutti ladri e sporchi, e questo e quest’altro ancora. Inutile provare a dire che, trovandoci in necessità, noi, cittadini civilissimi, saremmo capaci di tutto e di tanto altro ancora. Inutile dire che sbagli ne abbiamo fatto più o meno tutti, forse di peggio e di molto peggio, che furti, in un modo o nell’altro, ne facciamo e continuiamo a farne, naturalmente di nascosto e spesso “legalmente”, magari ben puliti e profumati e spesso col nodo della cravatta fatto alla perfezione. E questo, quello, quell’altro……Basta!

A me, quello che mi sento addosso stasera, è una grande stanchezza. No, non per tutti questi segni d’involuzione civile, ma semplicemente per i giochi nei quali i figli di Vesna mi hanno coinvolto questo pomeriggio. Un fiatone che non vi dico. E che risate quei zingaretti quando mi vedevano piegato in due e quasi stramazzato in terra. “Il cappello! Dammi il mio cappello, birbone che non sei altro” – “Vieni a prenderlo se ce la fai, vecchione ” – “E i tuoi genitori come mai non ci sono?” – ” Sono andati ad Alghero per vedere la casa”- ” Ma dimmi, tu preferiresti rimanere qui o andare a vivere in appartamento?” – ” Sicuramente qui. Coi miei compagni di scuola mi trovo bene e mi dispiace lasciarli” – ” E tu?” – ” Anch’io preferisco romanere qui, all’aria aperta  in campagna” – ” Zio Piè, mi spingi la motoretta?” – “Ascolta, me li scrivi il nome tuo e quello dei tuoi fratelli che non me ne ricordo neanche uno?” – ” Mi stà bene il tuo cappello?” – “Comunque, quando io e zia Giovanna veniamo a trovarvi ad Alghero, speriamo che ci sia un posto dove poterci fare un’altra partitella”

Piccola appendice

Ogni tanto salta fuori questa “orrenda accusa” di BUONISMO, e chi se lo vede affibbiare, spesso si sente molto offeso. Il semplice tono ironico è stato ormai superato e al termine gli si dà ormai una chiara e decisa valenza dispregiativa. In una discussione, se si vuole ferire l’interlocutore, diventato progressivamente avversario, lo si bolla come buonista, rinfacciando atteggiamenti moralistici ed eccessi di buoni sentimenti  inconcludenti e slegati dalla dura realtà.

Ebbene:

1. Se io voglio cercare di capire,  dichiaro di essere buonista

2. Se tento di mettermi nei panni degli altri, ……………….

3. Se tento di conoscere prima di giudicare, ………………….

4. Se mi sforzo di farmi un’opinione personale, ………………..

5. Se mi sforzo di guardare gli aspetti positivi dell’altro, ………….

6. Se mi sforzo di guardare la trave nel mio occhio, ……………

7. Se non mi sento di buttare la prima pietra, ………………

8. Se nonostante tutto credo ancora che la nonviolenza è un’arma efficace,………

9. Se non mi faccio trascinare dentro il pensiero dominante, ……………

10. Se non penso di essere migliore degli altri, ………………………

Sorso e la questione Rom: Lode al sindaco? Ma che dice, Sig. Prof ?!ultima modifica: 2015-02-25T21:33:35+01:00da piero-murineddu
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