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Gianni&Andrea. Le loro (e nostre!) “Onde Nere” e quello strabenedetto drone…

gianni e andrea
di Piero Murineddu
Ciao Piè, o se preferisci Pè. Come va?A proposito, perchè ti fai chiamare Petro?” 
Oh, ciao chitarraro rockeggiante. Come va….diciamo bene, nonostante queste lombalgie che ogni tanto mi rovinano le giornate. Perchè Petro? Ma guarda, se lo vuoi proprio sapere, un po’ mi hai ispirato tu, aggiungendo al tuo nome imposto alla nascita anche quello di un tuo idolo, tal Steve di cui non ricordo il cognome…… No, per me nessun idolo. Figurati, alla mia età! Piero in fondo in fondo non mi è mai andato giù, e poi il giorno dell’onomastico (29 giugno, san Pietro e Paolo), salvo rarissime eccezioni, nessuno mi faceva gli auguri, neanche mia moglie. Forse con Petro, qualcuno ci arriverà a collegarmi con quel pescatore di Cafarnao invitato da Gesù a seguirlo, nonostante fosse un pauroso senza eguali.…” –
Embè, ti piace il nuovo brano?” 
“E sarebbe?” 
Dark Waves, fatto col mio amico Gianni Carboni……”
“Oh mannaggia….sfuggito m’è! Mandami il link…..”
In effetti il nostro bravo chitarrista sussincu Andrea Manca mi aveva preannunciato che a fine luglio sarebbe uscito un nuovo brano, scritto e cantato da Gianni.  Musicato da entrambi. Un compromesso tra il pensiero musicale elettronico di Gianni e quello testardamente rockeggiante di Andrea “Steve”.  Questo mentre lui, Andrea, continua a consumarsi le dita facendole scorrere forsennatamente sul suo strumento, preparando il suo primo CD che riuscirà a concludere presumibilmente entro  il prossimo Natale. Noi aspettiamo e gli auguriamo buon lavoro.
Quindi

Dark Waves”, “Onde Nere”

DARK WAVES I’M LEAVING THIS PLACE CALLED HOME, YOU ALSO CALL IT SO
Sto partendo da un posto chiamato casa, anche voi la chiamate così
BUT MINE IS OF A DIFFERENT COLOR, MY COUNTRY HAS A DIFFERENT FLAVOR
Ma la mia è di un altro colore, la mia terra ha un altro sapore
I’VE NEVER BEEN AFRAID OF YOU, I FEAR THE GUN, NOT YOUR SHARKS
Non ho mai avuto paura di te, ho paura del fucile, non dei tuoi squali
I FORGOT MY PRIDE, IT GAVE UP ON SURVIVING
Ho dimenticato il mio orgoglio, ha rinunciato a sopravvivere
WHEN THE NIGHT MAKES ME SCARED…
Quando la notte fa più paura…
I SEE DARK WAVES EVERYWHERE AROUND ME
Vedo onde nere ovunque intorno a me
I’VE LEARNED TO LOVE THEM IN THIS JOURNEY OF PAIN, DEATH AND AWAKENING
Ho imparato a volergli bene in questo viaggio di dolore e morte ma di risveglio
THESE DARK WAVES CARRY ME FAR AWAY, BUT I DON’T KNOW WHERE
Queste onde nere mi portano lontano, ma non so dove
YOU’RE MY FRIEND
Tu sei un mio amico
I FIND THE STRENGTH TO SMILE, FAR FROM THOSE WIDE OPEN PRISONS
Trovo la forza di sorridere, lontano da quelle prigioni a cielo aperto
THEY BORROWED THE VIOLENCE FROM THE MAN WHO WILL GIVE ME SHELTER
Hanno preso la violenza in prestito da uno dei signori che mi darà un tetto
I FIND REFUGE IN MY OPPRESSOR’S CRONY
Trovo rifugio nel socio del carnefice
I KNOW IT’LL BE HARD TO UNDERSTAND
So che sarà difficile da capire
WE’LL TRY TOGETHER TO IMPROVE OURSELVES
Proverò insieme a lui a progredire
BEFORE THE NIGHT BRINGS MORE PAIN
Prima che la notte porti altro dolore…
I SEE DARK WAVES EVERYWHERE AROUND ME
Vedo onde nere ovunque intorno a me
I’VE LEARNED TO LOVE THEM IN THIS JOURNEY OF PAIN, DEATH AND AWAKENING
Ho imparato a volergli bene in questo viaggio di dolore e morte ma di risveglio
THESE DARK WAVES CARRY ME FAR AWAY, BUT I DON’T KNOW WHERE
Queste onde nere mi portano lontano, ma non so dove
YOU’RE MY FRIEND
Tu sei un mio amico
I SAW DARK WAVES EVERYWHERE AROUND ME, I LEARNED TO LOVE THEM
Vedevo onde nere ovunque intorno a me, ho imparato a volergli bene THESE SCARS WILL NEVER GO AWAY, I’LL LOVE THEM TOO
Quelle cicatrici non andranno mai via, vorrò bene anche a loro
ONCE YOU WERE THE WAY, NOW MY PROTECTION OF MY NEW DIRECTION
Prima eri il cammino, ora la mia protezione della mia nuova direzione YOU’RE STILL MY FRIEND
Sei ancora un mio amico
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Capito qualcosa?  Qualcosetta, dai….
Adesso ci pensa Gianni, con la sua parlantina sveglia e intelligente, a spiegarci la costruzione e la nascita della canzone e del video in cui è inserita
Copia-incolla il seguente link
https://www.facebook.com/darkwaves.songsproject/videos/725495257648151/?hc_ref=ARTDt2iYCHvsifqnOglQemDPgPSKyYPxWXx2xTjWpCnhHt–8NDZxQMVLR3W9CB_V9g&pnref=story
Visto che scioltezza di lingua il nostro Gianni?
Andrea sembrerebbe più parco di parole, probabilmente un tantino timidino. Embè? E se anche lo fosse? Certo che quella chitarra solista che suona timida non lo è affatto!
E adesso, ascoltiamocelo e godiamocelo il video, introdotto dal rumore della risacca di Platamona e registrata nel bel mezzo della verdissima pineta lungo il litorale di Sorso
Copia-incolla il seguente link
https://www.youtube.com/watch?v=_EpeHa2UhWs
E allora? Io ammetto di essere messo un po’ in ponte, anche perchè un pochetto di aiuto per interpretarlo questo videoclip ad Andrea l’ho chiesto, e lui, magnanimamente, una chiave di lettura me l’ha data. Non vorrei peró rischiare che questo prezioso sodalizio musicale tra i due bravi musicisti venisse messo in crisi, dal momento che Gianni ha evitato di dare molte spiegazioni, lasciando  a ciascuno la libera interpretazione. Il fatto è che si tratta di una tematica a cui tengo molto, e non vorrei che la libertà interpretativa portasse fuori strada…
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Non ce la faccio a trattenermi, e so che Gianni mi perdonerà
Si parla dell’immane ( e per molti fastidioso!) problema dei migranti. Attenzione. Quelli che arrivano dal sud povero e malandato, non quelli del Nord ricco che magari decidono di venirsene da noi per godersi il tepore mediterraneo durante il resto dei loro giorni. Il viaggio della speranza del disperato paragonato alle paure e fobìe di ciascuno di noi, alle “onde nere” che chi più chi meno tutti cii ritroviamo ad avere, e che spesso ci intrappolano, Questo fin quando non ci si rende conto che in fondo, la libertà e le capacità per uscirne fuori ci sono. Sta a ciascuno prenderne coscienza e farne buon uso, per se e per gli altri. L’assolo di Andrea simboleggia la libertà trovata o ritrovata. Per il resto, a voi la “libertà” (condizionata) di interpretare.
Ah, questi strabenedetti droni! Visto che belle immagini? No, non intendo i tatuaggi del  batterista Antonio Bianchina (anche se in realtà, è lo stesso Gianni Carboni a suonare “la batteria” sulla tastiera). Mi riferisco a quelle riprese dall’alto sulla nostra vasta e verdissima pineta, che i per nulla gentili e parecchio vigliacchi incendiari ce la preservino.
Si, magari, entrandoci in mezzo ti ritrovi una non poca manifestazione dell’imbecillità umana, tipo pneumatici, pezzi di eternit, scatolette di tonno, colli “supplicanti” di bottiglie di plastica che emergono dal terreno, preservativi, fazzolettini  e altre piacevoli sorpresine. Ma il drone, il generosissimo e modernissimo drone, queste cose non le vede, o fa finta di non vederle.
Ma adesso c’interessa la bella,buona e gradevolissima musica di Gianni&Andrea. Dell’altro ci sarà tempo per parlarne…..

Ultim’ora

Ed eccoli qui, tutti riuniti, accaldati ma sorridenti e quindi soddisfatti. In primo piano lui, Drone il Volante, superbamente inquietante (per me, dico, all’antica come sono…..) e l’intera equipe musicale, accompagnati da  graditi (spero) infiltrati, a posare “davanti ai suoi piedi”, anche se apparentemente sembra lui, l’inquietante Drone, ai piedi degli umani.

 

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PRECISAZIONE? CHE PRECISAZIONE SIA, ALLORA

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Se vuole veramente precisare, egregissimo avvocato, precisi fino in fondo. Lo so, gli avvocati devono per forza difendere chi fornisce loro le poco striminzite sommette parcellanti, ma se precisazione deve essere, come detto, che lo sia fino in fondo.

Leggo che Ella è di Cassino, per cui difficilmente avrà visto, per quanto la sua vista possa essere acuta,lo spazio recintato dentro il quale la golosa (ma poco gioiosa) Caciula sarebbe (stata) libera (libera?) di girovagare.

Spazio che invece io, abitando in loco, ho potuto tristemente vedere:
un recinto circolare poco più grande della mole della golosa Caciula. Certo, nessuna catena, nè per la poco gioiosa Ciaciula nè per equini, ovini, caprini circensi.Ma, per favore, lasci stare la “libertà” a chi ce l’ha.

Sarebbe ora che, se il mondo del circo vuole proseguire la sua lunga storia, come tutti sinceramente ci auguriamo si rassegni a fare a meno degli animali e puntare unicamente sulle capacità artistiche e fisiche degli umani.

Sempre con la massima cordialità
Piero Petro Murineddu

Il FQ e “Millennium”, Bergoglio papa, pretacci e altri preti che si sforzano di essere ancora cristiani

Premessa

di Piero  Murineddu

Bella scoperta quella di “Millennium”, il mensile de Il Fatto Quotidiano diretto da Peter Gomez. Giornalismo d’inchiesta, quello apparentemente presuntuoso ma che da’ molto fastidio. A chiunque, specialmente ai potenti con la coda di paglia. Bella scoperta ma anche “inquietante”. Specie in questo terzo numero dalla sua nascita.ED-img10721902

Come chiarisce nel suo editoriale il direttore Gomez, “l’idea che in base ad una convinzione politica o a un credo religioso qualcuno si dica o si ritenga migliore degli altri, ci ha sempre infastidito“. Parole che condivido appieno. Tranquilli, ve lo riporto per intero appena scritte queste poche mie righe d’introduzione. Anticlericali, di quel “clericalismo” deleterio che non aiuta sicuramente a conoscere il vero volto del Cristo storico, e probabilmente “mangiapreti”. No, non di tutti i preti, ma di quella buona parte di essi in un modo o nell’altro “magagnanti“, alla luce del sole o peggio ancora di nascosto..Belli fuori e marci dentro, come molta parte dell’umanità. Sin qui personalmente mi riconosco, pur non considerandomi assolutamente meglio di nessuno ( se qualcuno pensa il contrario, la cosa non mi tocca minimamente) e sapendo benissimo che anche i preti sono soggetti a sbagliare e blablabla…..

Tengo a chiarire una cosa, e ci tengo tantissimo:

non riporto questa pagina per confermare chi, pregiudizialmente o a ragione, è contro la religione e tutto ciò che intorno ad essa ruota, chi è contro la Chiesa per partito preso o perchè è convinto che il suo messaggio serva per accontentare i polli frustrati e le beghine gallinelle.

Chi pensa questo e si aspetta che io lo confermi, non prosegua nella lettura e vada ad impiegare il proprio tempo come meglio ritiene opportuno.

Mi sento un qualsiasi poveraccio che cerca di conoscere e di seguire il messaggio genuino di Gesù Cristo, e assicuro che lo faccio con molta fatica, con tutti i limiti, difetti che mi ritrovo e che non sono pochi, e a volte anche con contraddizioni. Ne sono conscio e non mi deprimo. La buona “fede” però non mi manca.

Ciò detto, vi anticipo che quello che state per leggere è cibo difficile da digerire, e chi si ritrova denti fragili, ci rinunci a subito.

L’autore dell’inchiesta è Luigi Franco, antropologo.Ha lavorato per dieci anni come sociologo nei servizi pubblici (anziani, giovani, cultura, immigrazione) poi con una cooperativa e, da ultimo, con una associazione, nel campo delle scienze umane, della comunicazione, della produzione di servizi.Si qualifica antropologo (con la a minuscola) e pensa che l’antropologia (come la filosofia) sia un mestiere, non una professione. (da una sua presentazione)

Non lo conosco, non ho letto niente di lui, non so come la pensa. So solo che da questa fotografia verrebbe voglia di prenderlo volentieri a schiaffi. Ma questo è assolutamente secondario. A me interessa lo sforzo che ha fatto per portare avanti quest’inchiesta e di questo lo ringrazio

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Come dicevo, vi introduco il tutto con l’editoriale del direttore di “Millennium”, acquistabile credo all’inizio del mese per cinque euro insieme a Il Fatto Quotidiano.In seguito, si vende senza il quotidiano, sempre a cinque euro.

A voi, quindi. Leggete e traetene le conclusioni che riterrete opportune, sperando che servano non per aumentare eventuali e immaturi pregiudizi, ma per  rafforzare la capacità di giudizio, tipica delle persone libere e mature, umanamente ed evangelicamente.. .

ps Qualora qualche fervente praticante che mi conosce  sia rimasto offeso perchè, dopo aver trascorso una vita “in Chiesa”, Piero  si presta a divulgare queste “calunnie” giornalistiche, mi tolga pure la parola o continui a fare l’indifferente quando capita d’incontrarmi per strada, oppure cambi direttamente marciapiede. Per quanto mi sarà possibile, continuerò a volergli bene e a ricordarlo nelle mie povere preghiere. E assicuro che, come in questo caso mi son fatto tramite delle tenebre che avvolgono la Chiesa, in altre mi faccio/farò tramite della luce che la fa risplendere, che non è poca.

.

Editoriale di Peter Gomez

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Inchiesta di Luigi Franco

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  DA CHI CI E’ STATO

 

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Lettera aperta al Sig Bruno di Chiusdino (Siena)

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di Piero Petro Murineddu

Ah, i/le nostri/e baldi/e adolescentini/e tattuati e sculettanti nei caldi pomeriggi estivi delle nostre belle e pulite spiagge sussinche, liberamente e rumorosamente a spuntinare e spadroneggiare in mezzo alla gente che vorrebbe semplicemente rilassarsi e riposare, e magari anche gioiosamente giocherellare coi loro innocenti (ancora ) pargoletti! Il Sig. Bruno, sinceramente preoccupato, si chiede come si può tutelare l’ambiente se le nuove generazioni in età scolare non hanno un minimo di educazione civica.

Giustissimo, caro Sig Bruno, ed io condivido. Il fatto è che la sua sembrerebbe una preoccupazione prevalentemente “estetica” e, ancora con virgolette, “di passaggio”.Non mi fraintenda, Sig Bruno. Capisco il suo pensiero e condivido che quella bullaggine giovanile che lei giornalmente è costretto a subire è segno di non elevata educazione civica che, nello specifico, porta alla mancanza di rispetto per l’ambiente, cosa che è gravissima. La mia preoccupazione, dato che in questo luogo ci vivo, con tutte le implicazioni che comporta nel bene e nel meno bene, va più, come dire, “in profondità”, nel senso che va oltre la semplice preoccupazione del produrre rifiuti e lasciarli lì, fin dove arriva l’adolescente braccino, incuranti che a pochi passi vi sono i contenitori che aspettano pazientemente e generosamente di essere riempiti.

Io questi giovincelli, almeno una parte di loro, li vedo tutto l’anno.Sento i loro non edificanti discorsi, vedo il loro disinteresse per ciò che va oltre il ristretto gruppettino col quale trascorrono le loro giornate, la loro disattenzione e indifferenza verso i diritti altrui. Li sento in treno chiamare con vocina supplichevolmente suadente la mammina che li venga a prendere all’arrivo alla stazione, per evitare di percorrere a piedi qualche centinaio di metri. Pronta la mamma! E infatti all’arrivo in stazione, la piccola piazzetta è un groviglio di macchine con le mammine lì premurose a recuperare i loro cari figlioloni, pronti ad ingurgitare, sempre con lo smartphone di ultima generazione vicino al piatto, il succulento pasto da mammà preparato.

Piccoli esempi, caro Sig Bruno, che denotano la

DERESPONSABILIZZAZIONE CHE SPESSO GLI ADULTI TRASMETTONO,

consapevoli o meno, ai propri figli. Probabilmente condividerà, caro Sig Bruno, ed è possibile che nel suo bel borgo sienese accada altrettanto. Posso dunque dire che non più solo la mia, ma la NOSTRA è una preoccupazione per come le nuove generazioni si stanno aprendo la strada verso un futuro troppo pieno d’incognite, di preoccupantissime incognite. NOI ADULTI ABBIAMO LE NOSTRE RESPONSABILITA’ IN TUTTO QUESTO, chiaramente.

Ad ogni modo apprezzo tantissimo la sua iniziativa di rendere pubblico il suo disagio e quello di molti altri, siano loro turisti o indigeni. Comunque la ringrazio, perchè mi ha dato l’opportunità di apprendere del bellissimo luogo dove vive, e sarà probabilmente una delle mete dei miei prossimi non numerosi viaggetti in “Continente”.

Con molta cordialità e buona prosecuzione di vacanza a lei e famiglia

Sul mangiare papale

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di P.Petro Murineddu

Leggete con attenzione sul mangiare dei papi, che dopo ci scrivo alcune mie note

 

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Letto avete? Bene. Vediamo alcune notarelle:

1. “pucciare il pane nella bagna cauda” .
Letteralmente: intingere il pane nella salsa calda Preparazione tipica del Piemonte preparata con acciughe, olio e aglio. Se volete impararla ricetta, la trovate qui
http://ricette.giallozafferano.it/Bagna-caoda.html

2.Basta che muggisca” cioè cruda”.
In questa spiegazione https://it.wikipedia.org/wiki/Carne_cruda_all%27Albese
parla di sottili fette di vitello COTTE nel succo di limone.Ma allora decidetevi: ‘sta carne è cotta o cruda?

3.”Addio banchetti, addio stravizi”.                                                                                                Era ora!

4. “Uccelletti scappati“.
Vedi nota 6. Quelli che riuscivano a scampare dalla sacra mira papale

5.Biscotti all’anice“.
Aintè (senti…senti…)

6. “…uccellini che cacciava….”
Maddddai!! Vigliaccone! E con la sacra doppietta anche, poi,,,,,,,,

7. “L’equivalente dei nostri 10 milioni di euro” .
L’equivalente dei nostri 10 milioni di euro! L’equivalente dei nostri 10 milioni di euro ???!!!!

8. “Ma ccià a ppranzo co llui quarche Emonenza?”
Cioè, e noi, dialettali di ogni parte d’Italia, ci vergognamo di scrivere come pronunciamo e come c’ha insegnato mammà? Ma basta con questo senso d’inferiorità alla lingua ufficiale e
scriviamo come mangiamo, pardon, come parliamo e pensiamo!!

9. “Otto buoi, 55 montoni……3000 uova….tre quintali e due libbre di formaggio…..”.
Iiiihhhhhh…FORAMAAAARIIIIII!  (Iiiihhhhhh…ESAGERAAAATOOOOOO !! )
Ma allora cc’era ‘nche il popolino romano cumbitato !!! (invitato !!!)

10. “…dissenteria provocata dai fichi
Ahia, bisogna che stia attento quando mi arrampico all’albero piantato dalla mia povera madre passata da quel dì a miglior vita

11.Anguille di Bolsena affogate nella vernaccia
Praticamente le povere anguillette morivano un tantino  alticce, e questo non è del tutto male

12. “.…andarmi a mangiare una pizza senza essere notato da nessuno
Ma se è un sogno, perchè non accontentarlo? E se proprio incappate in Lui vestito da “cristiano”, fate lo sforzo di non vederlo e continuate il vostro parlottare con finta e
indifferente nonchalance

Senso civico. E sarebbe?

 

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M’abarèddi  a ischusà (mi scuserete), ma stamattina Petro c’ha i cincillini  scassati, chiedendo loro umilmente scusa per la di mia ferocia mattiniera che hanno dovuto subìre. Sarà che mi son dovuto prendere un giorno di ferie e non sono andato a lavorare ( oh, quanto mi dispiace! ….oh, quanto mi dispiace!.), sarà che questo tempo incerto mi ha bloccato nell’atto di caricare la macchina di sdraio,ombrellone, borsa frigo, asciugamani, riviste,libri, giornale, thermos del caffè…… e poter portare così la mia signora  a spaparanzarci in spiaggia. Sarà che quel maledetto incubo  mi ha svegliato alle tre e trentatre di stamattina e non son più riuscito a riprendere il poco beato sonno. Sarà il porco pensiero che. essendo cresciuto in una famiglia poco indinarita non solo riuscito a prendermi la laurea. Sarà che quella mostruosa macchina della spazzatura non aiuta la mattina a svegliarsi dolcemente. Sarà che l’estate sta talmente correndo che non riesco a starle dietro. Sarà.

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Prima di buttarmi a preparare il pranzo,riordinare il letto e la stanza, zappettare il cortile, buttare a calci fuori  i gatti e il cane belli sdraiati sulla MIA intoccabile sdraio casalinga e divani salottieri…. penso di piegarmi sul picì e affrontare un argomento che mi è stato raccomandato. O meglio, per essere più precisi,  che mi è stato ricordato di affrontare dopo che io m’ero preso l’impegno, seppur senza mettere la firma. Ma firma o non firma, gli impegni presi sono impegni presi, per cui, sotto e al lavoro..

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Senso Civico

Si, è questo l’argomento. Talmente leggero ed “estivo” dal non continuarne la lettura, e se volete, fatelo pure, per quello che me ne importa. Non ho scadenze e ordini ben precisi da seguire e subire da direttori di giornale o, nel caso degli addetti stampa,  da Amministrazioni comunali e simili. Penso e scrivo ciò che più mi aggrada, a me, non ad altri. Per cui, a chi non gli va, faccia click e se ne vada ad “internare” altrove

Leggo su Wikipedia:

                                                                                            “Il civismo è una visione della vita sociale e politica che si propone di unire gli abitanti di una collettività intorno ai valori positivi della vita associata, aggregando individui che, provenienti da diversi ambiti sociali, collaborano per raggiungere un obiettivo comune legato alla tutela ed alla gestione dei beni appartenenti alla stessa comunità” 

 

Caspiterina, la cosa è molto seria e parecchio impegnativa da affrontare, ma molto di più, da vivere e mettere in pratica.

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Ed io che volevo semplicemente mettere in rilievo le nostre spiagge non perfettamente pulite, meschino biglietto da visita per i turisti che accorrono a frotte, faccio un esempio, a Sorso, per ammirare la famosissima fontana le cui acque renderebbero pazzoidi gli abitanti, si ritrovano i due cancelli sbarrati da due lucchettoni arrugginiti grossi così e son costretti, delusi e a testa china, a optare contro voglia per la spiaggia de La Marina !

Altro che bottigliette e bicchieri di plastica sparsi per la spiaggia, mozziconi appena sommersi da qualche migliaio di granelli di sabbia, resti di assorbenti usati, bombole vuote abbandonate da quel dì e altre schifezze varie (la scelta è vastissima). Qui si tratta di ben altro…si tratta, Certo, le bottigliette, gli assorbenti, i mozziconi ecc non è che non abbiano la loro schifosissima importanza. Eppoi i controlli, le multe, il dovere delle civiche (ma guarda…”civiche”!) amministrazioni di far pulire e rendere accoglienti e dignitosi i luoghi dagli umani frequentati ( che pagano le tasse e bla bla bla….) L’ho detto e lo ridico: tutte cose sacrosantissime giuste e da rispettare e far rispettare.

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Voi capite però, almeno quelli che siete riusciti ad arrivare sin qui nella lettura, che Senso Civico, o Civismo se preferite, è qualcosa che va oltre. Oppure non l’avete capito! No? E allora rileggetevi con attenzione la definizione data da Wikipedia o dal vostro insegnante scolastico di Educazione Civica. Civica, non Fisica. Senza nulla toglier a questi particolari docenti che si occupano, insieme alla salute del corpo,anche alla buona educazione – sempre che questo termine possa essere usato – dei propri allievi.

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Ma rimaniamo un attimino nell’ambito spiaggistico. In un piccolo scambio feisbuchino, mi sono inserito discretamente proprio in questo argomento, cioè la sporcizia in cui versano le nostre spiagge, nello specifico, quelle sarde e sussinche in modo particolare. Non mi allungo. Dico solo che uno degli interlocutori, “continentale” credo bolognese, ha raccontato che, trovandosi negli anni precedenti in una spiaggia del territorio e assistendo alla spensierata maleducazione di un branchetto di ragazzotti, ha avuto il coraggio d’intervenire, e insieme ad altri ha intimato ai gentili giovinotti figli di paparino e mammerina a raccogliere tutta la sporcizia che stavano lasciando. Capito avete? HA AVUTO IL CORAGGIO!! Non  si ha fatto gli affaracci suoi, temendo magari reazioni dei bulletti, come spesso capita. Chi si fa gli affari propri campa cent’anni, si dice. Si dice e purtroppo si fa. Non si sa mai…ma chi me lo fa fare….quelli son capaci di tutto …..affutidinni e fatti ri vrazzigghi toi (fregatene e fatti gli affari tuoi). E no, c…o, qui si è avuto il coraggio d’intervenire. Eppoi quei mozziconi, quelle bottigliette, quelle cagatine di cane e di umano….. E prendiamo ci una busta e raccogliamola noi che non è la fine del mondo. Ma come, loro sporcano ed io devo pulire? Non sia mai. Ci deve pensare l’istituzione pubblica, ci deve pensare. E certo che ci deve pensare la pubblica istituzione, e se non lo fa, omette ad un suo preciso dovere e bisogna denunciarlo pubblicamente. Certo… certo…. ceeeeerto…

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Ma intanto la bottiglietta rimane lì, la bombola vuota idem. Altrettanto il resto invedibile. Qualcuno a fotografare e a feisbucare e tutto finisce lì. Ma perchè, pensate che i nostri cari lider che ci governano pensate che tengano conto delle denunce e delle lamentele dei cittadini? Prendete i governanti sorsinchi, giusto per fare un esempio. Loro rispondono solo a chi è “titolato”, a chi è in qualche modo rappresentante di un certo numero di votanti, a chi ha in tasca la tessera di giornalista. Il cittadino singolo? E chi se ne impipa del cittadino singolo!! Può sbraitare quanto vuole, mandare email, scrivere letterine al giornale….. Tutto inutile se non è “titolato”. C’è una pagina FB di denuncia e di discussione? E chi se ne impipa della pagina FB, se non è “titolata” e certificata !!!

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Scusate, mi sto accorgendo che sto allungando troppo. Abbiate ancora un po di pazienza, oppure ciao, amici come prima  e a rileggerci.

Senso Civico. Rispetto per il prossimo, e di conseguenza , per la tua intelligenza.

Esempi? A non finire…

A fine settimana, non fai suonare a tutto volume il “complessino” che hai invitato nel tuo bar per far bere più birra o mangiare più pizze ai clienti.

Se vedi uno che è fermo allo stop e non riesce a inserirsi nella strada principale per la lunga fila di auto di una lentezza estenuante, ti fermi e lo fai gentilmente passare

Se vedi il cestino straboccante di spazzatura, eviti di aggiungerci anche la tua

Se proprio non riesci a decidere di non morire lentamente fumazzandotela, non buttare la maledetta cicca per terra

Se sei nel tabacchino ed entra uno salutando, rispondi al saluto. E’ rivolto anche a te, minchione, e non solo al tabaccaio, che neanche lui risponde

Se sei in fila alle poste  e sei prima di qualcuno che vedi che fa fatica, fallo passare prima di te e lascia sbraitare gli altri astanti imbecilli e “protestanti”

Se esci di casa dopo la mezzanotte per andare a fare i c…i tuoi, fai piano con le scarpine alte quindici centimetri. Il coinquilino si può giustamente infastidire. Altrettanto quando rientri alle sei e ventiquattro.

Se ti trovi in un gruppo a bevazzare, non accodarti passivamente per parlar male di tale che è drogato, di talessa che è mezzo puttanetta, della zingarella , sporca e rubarella, dell’ emigrato, nero e anche puzzone, oltre che elemosinante e probabile sfruttatore e spacciatore

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E ancora

Se hai un cane in cortile che abbaia tutta la notte,facendo rigirare nel letto il dormiente che cerca di dormire, dagli un boccone avvelenato e fallo fuori

Se partecipi ad un concorso, abbi la dignità di non leccare il c…o al politichetto di turno. Ho detto “dignità”,  e se uno non ce l’ha se la può con fatica fabbricar

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Se sai che l’assessore non adempie ad un suo preciso dovere, vai  e aspettalo nel suo ufficio e fanne quello che vuoi. Non cercare Petro perchè scriva, cosa che puoi fare benissimo anche tu.

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Se………….

   Basta. Sono stanco di scrivere e voi di leggere

 

 

Ripasso

Il civismo è una visione della vita sociale e politica che si propone di unire gli abitanti di una collettività intorno ai valori positivi della vita associata, aggregando individui che, provenienti da diversi ambiti sociali, collaborano per raggiungere un obiettivo comune legato alla tutela ed alla gestione dei beni appartenenti alla stessa comunità” 

 

 

 

 

 

 

La “Sdraio domenicale” di Petro – 23 luglio 2017

 

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di Piero  Murineddu

 

…….e loro lì, ancora a mangiazzare, bevazzare, ragionare ( per quanto a quell’ora sia ancora possibile “ragionare”), parlottare, ballozzare, raccontarsi fatti più o meno veritieri….  Inzuppati di sudore peggio di un imballaggiu appena usato (per gli “italiani”, “imballaggiu” non è imballaggio, bensì straccio per pulire in terra), camice scamiciate, cravatte scravattate (salvo lo sposo e il di lui babbo, si capisce…), donne sdonnate, marmocchi smarmocchiati….. Tutti lì scatenati,salvo qualche eccezione leggermente ammosciata e parecchio assonnata. Che fa Petro? Quetta quetta, dopo lo sforzo sovrumano di fare il togo e presentabile per tutta la serata, prende i piedi e tutto il resto e se la sgattaiola via senza dare troppo nell’occhio. Non sono orari e “attività” per Petro queste. Eppoi è già domenica e l’aspetta la passeggiata mattiniera con l’amico Ciuffettino senza ciuffi, tagliati in versione estiva.

E difatti, alle sei e 18 minuti è lì pronto ad aspettarmi; “Embè, non t’isceddi ch’è già ora….” – ” Oh…. embè? Cos’è ‘sta confidenza. Statene nel tuo sottomesso ruolo che achì sinnò ti droncu l’òssi…ti droncu….” (altrimenti ti spezzo le ossa…ti spezzo)

E finalmente siamo arrivati, nel “nostro” posto domenicale naturale, a passeggiarcela sul lungomare di Porthuddorra. Comprensibilmente (ricordate l’ora tarda in cui mi son ritirato?), la mia andatura è talmente lenta e trascinata che mi superano anche le formicuzze già tutt’e belle indaffarate in cerca di cibo per il lungo inverno.

Ci pensano però i bei paesaggi a darmi un tantino d’energia…..

 

CIUFFO 1

I fugaci incontri e scambio di battute tra cinofili mattinieri non mancano:” E’ maschio?” – “Eia…” – “Anche il mio…” – ” E cosa marannu è tutta questa “fraternizzazione”….” – “Bah, magari saranno dell’altra “sponda…d’altronde è cosa così comune tra gli umani….” – Ah, beh, se è così allora….”

E ancora: “Uh, che bellino…..è femmina?” – “No, maschiaccio e “affamato” anche….” – “Ah, beh, intanto la mia l’ho fatta sterilizzare...”. Ciuffo: “Ma vaffa….. va….” –    ” E al braccio cosa le è successo?” – “Son caduta e aggiummai mi tronco l’osso del collo…mi tronco” – “Oh. mi dispiace. Chissà quanta magnazzona…” – Oia…non me ne parli. Ho un livido così a forza di entrare il ferritto….” – “Pazienti e buona giornata…” – “Buongiorno a lei…”

Eppoi, pausa colazione, naturalmente. La scelta del bar è vasta: “Scusi, lo fanno buono il caffè qui?” – “Buonissimo...”. Entro: “Ma cornetti solo questi due avete…” –   “ Eia, tutto qui…uno alla crema e l’altro alla nutella...” Petro tra se: “Ma vattene in affa….. va…“. Nel mentre entrano due ragazzotti evidentemente nottambuli: “Due birre…”. Sono le sette e 35. Il barista: “No, niente alcolici prima delle nove..” E nel mentre fa cenni al mio indirizzo, pensando di non essere da me visto, verso di loro, immaginando   foss’io una spia in incognito mandato dal Comune o dal Governo centrale per controllare che non vengano smerciati alcolici ai ragazzotti di ritorno dalle bravate notturne. Noto che i due mi fanno un’occhiataccia e se ne fanno…sbirrazzati. Io: “Ma è una sua presa di posizione personale o è un’ordinanza sindacale o governativa?” Il barista: “No, non si possono dare alcolici mentre gli altri fanno ancora colazione..…”  Io, tra me: “Ohibò!” Ancora io:”E i bebettini che si davano una volta di mattina presto che fine hanno fatto?” –“Eh, sa, io sono severo i giorni festivi, dopo, durante la settimana, sono più “liberale” e accontento tutti....” – “Mi prepara cortesemente un caffè da asporto che me lo gusto nella panchina qui fuori....” – “Come no…”

E questo è il rilassante punto dove mi gusto piano piano il caffettino…..

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Sembra così, ma la stanchezza si fa sentire. Vai sulla via del ritorno, mentre il Ciuffo giustamente se la cacchicchia, prontamente raccolta da babbo Piero…

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E pisciatelle? A non finire! Ma quanta ne contiene quella vescichetta canina?

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Man mano che ripercorriamo il lungomare, ancora, se possibile,  più lentamente della venuta, le belle spiagge iniziano a popolarsi. Ma a noi che ci frega? A casa ci aspetta un bel freschetto e, per me, un altro caffettino ino ino…..

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Niente notizie giornalistiche quest’oggi. Qualora però qualcuno pensasse che questa mia “Sdraio domenicale” sia stata troppo leggera e leggermente troppo allegrotta, una notizia ve la riporto, presa dalla Nuova  di ieri e senza alcun mio commento, se non dirvi solo che una sana e commossa  lacrimuccia mi è scesa nella guancina di barba priva. E’ domenica, dai…..

Dimenticavo. Prima di lasciarvi, auguri ancora ad Annamaria e Giuanni, babbi Francesco e Iuseppi, mamme Rita e Gabriella e un particolare saluto e ringraziamento al mio amico della serata, tal Alberto, dei Deroma originari della Nurra.

Leggetelo questo articolo. Ne vale la fatica….

CERVINO 1

E questa è mamma Cristina al momento della discussione della laurea…

CERVINO 2

QUEL(LA) MISERO/A PACHIDERMA IN LIBERA USCITA A SOSSU

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di Piero Petro Murineddu

Ma si, dai, prendiamola (prendetela) a ridere. D’altronde non è tutti i giorni che si assiste ad una scena così fuori dalla normale e ripetitiva routine, estiva per di più. E dopo, cosa poteva fare un quotidianetto locale se non piazzarti la foto nel centro della prima pagina? Siamo in estate, (ri)dai, ci vuole un po’ di leggerezza e spensieratezza. E dabboi l’articolo del corrispondente Saivadori da Sossu, divertente e particolareggiato. I sorsinchi sorpresi, divertiti e ironici oltremodo, come solo i sorsinchi son capaci di essere.

E come no, anche io sono incappato tra quei cinquantamila visualizzazioni; “O Piè, visto l’hai quell’elefante ch’è scappato….”

In un primo momento incuriosito, si capisce. Poi però maguardaunpò, ho iniziato ha provare pena per quel(la) povero/a pachiderma tutto sommato malmesso/a. Con quelle profonde occhiaie poi! Chissà quanto sarà contento/a di trascorrere la sua vita rinchiuso/a tra le strette gabbie di un circo. E chissà quanto gioirà nell’apprendere quelle poche cosette per far felici i nostri pargoletti. Come si svolge questa “scuola” d’apprendimento circense? Andatevelo a cercare su internet e troverete sicura risposta. E ancora, questa possibile indagine dei CC per mancato “reato” di mancata custodia di bestione. Su, da bravi, lasciate correre che intanto non è successo nulla. Anzi, uno spettacolo a gratisi per i sussinchi ridanciani, e sopratutto, un’ammenda pecuniaria al commentador Togni, che, nel caso, servirebbe solo a retribuire ancor meno i già poco retribuiti i concreti custodi del malandato/a pachiderma, solitamente e molto probabilmente extra comunitari ed extra tutto.

Quindi, vediamo le note:

1.”…a fare uno spuntino”. Da quello che ho visto, ha fatto appena in tempo a strappare una porzione di cespuglio che poi è rimasta a terra, salvo riuscire a sentirne appena appena il sapore.

2. “…che ha regalato un fuori programma..”. Grazie, elefa’. Tu sai quanto i regali siano sempre ben graditi, specialmente a persone lì ferme, in attesa che succeda qualcosa.

3. “…a zonzo per la città…”. Fòramaaariiiii…….Ma se è riuscito/a a fare a malapena qualche decina di metri, andata e ritorno ( in gabbia!)…..

4. “….incredulità e ironia…”. L’ironia. È quella che ci salva a noi sussinchi

Confidenza a piè di pagina:
Non ditelo a nessuno, ma un pò di pena me l’hanno fatta anche tutti quegli astanti ridacchianti. Ma ve l’ho detto, tenete il segreto, altrimenti mi massacrano. E a dirla tutta tutta, un pochetto di pena me l’ha fatta anche il direttore del giornale, decidendo di piazzare la fotona proprio lì al centro della prima pagina. Lo so, queste ” notizie” attirano, provocano vendita e poi, in estate, capita che non sai di cosa c…o parlare. E a riempire ogni giorno un giornale, seppur locale (meschinetto), ce ne vuole…….diciamolo

Sul debito comunale alla coop Andalas

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Cosa penso io della vicenda

di Piero Petro Murineddu
Primo punto, il Comune aveva fatto bene a buttare fuori a calci in culo ‘sta cooperativa per come aveva ridotto il Centro Sociale.

Secondo punto, l’appalto di gestione era stato affidato a ‘sta cooperativa in modo irregolare, nel senso che qualcuno/a, evidentemente gradito/a al Comune indicente la gara d’appalto, non aveva i requisiti richiesti dal bando, quindi inserito/a ILLEGALMENTE. L’ennesimo occhio istituzionale chiuso, insomma.

Terzo punto, e mi fermo: ma cosa sta’ aspettando lu sindaggu Morghen a ritirarsi a vita privata e lasciare ad altri il tentativo di rimediare a tutti i guai compiuti dalle sue due amministrazioni?

Siccità, si…ma quell’impianto di ra Baurèddha?

Vinci la pigrizia e leggi il seguente articolo

siccità 1

 

di Piero Petro Murineddu

Finale: “Il gestore idrico Abbanoa il Temibile, considerando anche certe bollettone che fa recapitare a non pochi malcapitati, anche se l’acqua che arriva nelle case sia spesso – e malvolentieri, per “loro” ma specialmente per gli utenti – imbevibile, nonostante la legge imponga il contrario e venga pagata come potabilissima), il gestore idrico – dicevo – nei giorni scorsi ha imposto – scusate, “chiesto” – a tutti i sindaci sardi provvedimenti che consentano al massimo i consumi. Per risparmiare – conclude – in vista (come se non bastasse) di tempi peggiori.

L’altro giorno, per risparmiare i soldini e potersi così procurare  un bel serbatoio casalingo, suggerivo di rinunciare a fumazzare (rovinandosi la salute), bere acqua fresca invece di birrozza, che tra l’altro ingrossa il ventre e il NON innocentino alcol che contiene non fa sicuramente bene, e resistere alla tentazione di comprarsi per forza lo smartphone di ultimissima generazione. Ma comunque, ciascuno si faccia giustamente gli affaracci suoi. La mia famigliola il serbatoio ce l’ha, anche se poi, quando ti serve alle tre di notte, il maledetto autoclave non entra in funzione, e se entra, sveglia tutta la vallata sulla quale si affaccia la mia casettina.

C’è però una cosetta di cui volevo parlarvi.

Proprio ieri sera mi son deciso ad ingrassare la catena della bici avuta in eredità da mio nonno Raimondo e  farmi un girettino i ri dintorriu di Sossu. Ricordandomi della famiglia Rom che tempo fa aveva  “preso alloggio” nella campagna verso Porthuddorra e che i civilissimi sussinchi (non tutti, grazieaddio…) si erano ribellati perchè “guai avere vicino degli esseri immondi, sporchi, puzzoni, ladri…..

Siamo immacolati e puri, noialtri !!!”.

 

E va be’. Che faccio? Leggo l’indicazione “Pauledda” e prendo la stradetta asfaltata nel millenobizentuefrusgia, con l’intenzione di arrivare proprio in quell’uliveto dove avevo giocato coi simpaticissimi, intelligenti e allegri piccoli Rom. Prima di arrivare diversi cani mi hanno terrorizzato col loro rabbioso ringhiare,  ma meno male che c’era la rete a impedir loro di azzannare le mie striminzite coscettine. Ad un certo punto mi fermo davanti ad un grosso serbatoio verde recintato. Poco più in là una casettina e altri serbatoi più piccoli. Tutto miseramente abbandonato.

E’ un attimo. Dal profondo della mia malconcia memoria riaffiora un ricordo quasi perso nell’oblio, come tanti altri, ma siccome della mia memoriaccia non è che mi fidi molto, chiedo delucidazioni ad uno dei miei informatori che assolutamente vuole mantenere l’anonimato (Leo Spanu). Mi chiarisce che la condotta, quando venne costruita per portare acqua a Sassari e finsino ad Alghero, provocò lo sbudellamento delle campagne sorsinche, senza che ai sorsinchi gliene entrasse una goccia in casa. Sindaco il buon Bonfigli, quello che ha sistemato mezzo Sorso negli Ospedali Riuniti e anche oltre, pensò bene d’intercettare parte di quell’acqua per la sete di ri sussinchi, perchè evidentemente abbeverarsi troppo dalla fontana de La Billellera li rendeva troppo pazzoidi e stravaganti.

Per trattare l’acqua grezza fece appunto costruire questo caspita di potabilizzatore, coi soldi dei contribuenti sussinchi ed eventuale aiuto regionale o provinciale. A beneficiarne fu specialmente la zona “stazione”, permettendo così di distribuire in modo più razionale e meno “affannosa” quella che arrivava dal Bidighinzu. Da allora, l’acqua nelle case entrò ventiquattr’ore su ventiquattro. L’informatore (per niente) anonimo, mi dice anche che all’epoca vennero utilizzati anche alcuni pozzi di zona Trunconi, le cui acque venivano ripulite e rese potabili da quell’impianto lì. Fin qui il mio informatore che, ripeto, voleva assolutamente rimanere anonimo.

Si scherza,dai. Il Leo è sempre ben felice di rispolverarmi la malconciazza memoriazza, mettendoci la firma e non esigendo (ancora) manco un caffè a mie spese. Grazie Leo

L’impianto al tempo venne affidato all’ESAF (Ente sardo acquedotti e fognature), e le cose sembrava andassero bene. Dichiarato l’Ente estinto dal gennaio 2011 con la legge regionale n. 12 del 21 giugno 2010, le sue competenze sono state acquisite dalla società Abbanoa S.p.A., la quale decide, d’imperio, di non usare più questa struttura costruita coi soldi pubblici e, come detto, abbandonata a se stessa.

acqua

 

Siamo al 2017. Luglio. Siccità a gogò. Bidighinzu e altri invasi fradici dal sudore per le poche piogge,  condotte che “fanno acqua” da tutte le parti, tubi marci da far venire il vomito e numerose malattie, gente incazzata e assetata.

So di diversi Comuni che si sono resi o si stanno rendendo autonomi nell’uso di un bene primario qual’è quello dell’acqua:

GENTE SVEGLIA, E POLITICI ANCOR DI PIU’

 

Sossu e Sennaru vengono (mal)serviti sempre dal Bidighinzu con quei due serbatoi – sterilizzatori, uno salla strada della Salamagna che serve Sennori e la parte alta di Sossu, l’altro in zona Giorra superiore che serve il resto di ri sussinchi. Lu sindaggu Morghen ( quello che non si piega e tanto meno ….molla) giustamente obbedisce alle indicazioni del padrone Abbanoa e fa la sua bell’ordinanza di contenimento nell’uso ecc ecc…..

Ma…ma….ma……

di

rivalutare il ripristino e l’utilizzo di quell’impianto di ra Baureddha non se ne deve a-sso-lu-ta-men-te parlare?

 

Buon e parsimonioso consumo a tutti di quel pisciariccu d’acqua dei rubinetti, specialmente notturno.

 

ps

Mi raccomando, fumate poco e possibilmente nulla, bevete meno birrette e usate il vecchio telefonino, che è ancora funzionante.