di Piero Murineddu
Sembra quindi che il destino delle tonnellate di carne in via di putrefazione nella spiaggia del sesto pettine stia per compiersi.
Di trascinare il pesantissimo ed ingombrante fardello, oltre che ormai puzzolente, in mare aperto e affondarlo, manco a parlarne per l’esagerato costo.
Dopo attenta e meditata valutazione di 17 enti riuniti in consiglio, la decisione sarebbe di interrarlo e farne attrazione turistica, a imitazione di un precedente di 34 anni fa, quando di un’altra balena si ricomposero pezzo dopo pezzo le ossa e l’intero scheletro lo si può ancora oggi “ammirare” in un salone apposito della facoltà di veterinaria a Sassari (anche se qui l’obiettivo è di conoscenza scientifica). Non so se ci sia un costo per accedere alla meravigliosa e allegra visione, ma a quanto pare i visitatori non mancano.
Secondo il consigliere delegato alle Politiche Ambientali (!) di Sossu, sarebbe motivo per attirare frotte di turisti. La cosa potrebbe essere abbastanza verosimile, dato che solitamente nel nostro territorio in estate vi transitano e vi soggiornano parecchi stranieri, e non trovando in paese nessun sito degno di essere visitato, almeno il povero scheletrone di un cetaceo lasciato settimane e settimane a marcire sballottato dalle onde senza sapere cosa farne, potrebbero andare a vedere, magari dopo aver pagato il biglietto d’ingresso.
Quindi, all’attuale Amministrazione, dopo il secondo quinquennio che decide il destino dei sorsinchi, il Caso starebbe ispirando un’iniziativa “museale”. Laddove non sono riusciti letterati e artisti locali di pregio, o anche la Tradizione della sempre più lontana Civiltà Contadina, stanno forse riuscendo i resti di una balena che – madonnasantissimaemiracolosadinolimetollere – ancora non si sa bene perchè si sia ritrovata morta stecchita nelle spiagge sussinche.
Che volete che vi dica, non sarà una Pinacoteca che raccoglie le opere di Pietro Antonio Manca, di Giuliano Leonardi, di Giuliano Roggio, dei fratelli Tanda e di tanti altri (senza contare gli artisti grazieaddio ancora viventi!); non sarà manco un sito dove i nostri ragazzi possono conoscere i tantissimi attrezzi che servivano ai nostri nonni per lavorare la campagna, per ottenere i frutti della trasformazione delle olive e dei tanti tipi di uve tipici del nostro territorio…… L’importante è che un museo degno di questo nome ci sarà. L’ho detto, non della nostra storia e delle tante ricchezze umane e culturali, ma solo di una povera balena che chissà come chissà perchè si è trovata a defungere sulle spiagge sussinche.
Anzi. Aspettate, aspettate un pò……
Non sarà che la generosa balena l’abbia fatto per ispirare l’attuale consigliere delegato alle Politiche Ambientali di Sossu, componente di un’Amminisrazione che tira a campare e che magari avrà ancora il coraggio di presentarsi in un prossimo futuro a decidere della vita quotidiana dei sorsinchi?
Ah, il Cetaceo Ispiratore!
Aggiornamento al 14 dicembre
Anche oggi il vecchio professore ha pensato di pubblicare il mio pensiero sull’argomento su espresso. L’avevo mandata naturalmente in formato ridotto, per rientrare nel numero di caratteri consentiti per la pubblicazione. Il saggio Brigaglia, a sua volta, ha pensato di ridurla ulteriormente, eliminando il finale che avrebbe potuto incattivire gli attuali amministratori sorsinchi, nei miei confronti e nei confronti di tutti quelli che divergono dal loro operare. La sua risposta mi ha lasciato così. Non ha focalizzato il mio intento, che, ribadisco, era ed è quello che sarebbe ora che a Sorso nascesse un luogo fisico dove raccogliere le opere dei numerosi artisti nati o vissuti a Sossu e da dove divulgare in modo appropriato le opere letterarie prodotte nel tempo dall’ingegno di diversi sussinchi, oltre che far conoscere alle nuove generazioni la Civiltà Contadina, esponendo i tanti attrezzi che molti abitanti di Sorso metterebbero volentieri a disposizione. Ma al vecchio Manlio gli si deve perdonare questo e altro, se non altro per ricambiarlo del prezioso apporto che ha sempre dato alla Cultura sarda. Eppoi, effettivamente, non gli rimaneva molto spazio per una risposta più articolata.