L’amore di Franco per la musica

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di Piero Murineddu

Come lui stesso racconta nel testo ricavato dal sito sorsomusica.altervista.org/, credo attualmente purtroppo non attivo, lo stimolo, quando era ancora uno sbarbatello, l’ebbe dalla “terzina” del fratello presente in casa. Da lì per Franco iniziò la voglia di dedicarsi alla musica, passione che negli anni futuri non lo ha mai abbandonato.

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Anche da emigrato in Belgio, dato che non sempre le sole passioni procurano il necessario da vivere, la voglia di musicare insieme ad altri non l’ha messa da parte, anzi, probabilmente lo ha aiutato a superare i disagi inevitabili del doversi trasferire all’estero per necessità, trovandoci in essa anche il tramite per costruirsi nuove amicizie.

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Personalmente ho vaghi ricordi di Franco, sia per gli anni che ci separavano e sia per la frequentazione di ambienti e interessi diversi. È qualche anno fa che ci entrai in contatto, proprio quando gli chiesi l’autorizzazione di pubblicare la sua esperienza soprattutto col gruppo de I Paggi riportata dopo questa mia premessa. Franco accolse volentieri la proposta e anzi ci riproponemmo di vederci per approfondire la reciproca conoscenza, dato più che lo stesso intendimento qualche tempo prima era nato col suo amicone artista, entrambi residenti ad Alghero, Cici Egidio Peis, nel mentre anche lui deceduto e a cui in questo blog ho dedicato una pagina. Purtroppo gli eventi della vita hanno impedito che questo desiderio diventasse una  piacevole realtà. Chissà quante cose si saremmo raccontati!

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La mia e nostra grande passione

di Franco Cappai

Uno dei primi gruppi della nostra generazione è stato quello dei Lords. Nel 1967 si divisero. Restò disponibile la sala prove che era una stanza a casa di Francesco Petretto, aspirante batterista.Ci incontravamo lì per qualche suonatina.lo portavo la chitarra terzina di mio fratello, lui aveva costruito una cassa.

Facemmo amicizia con un ragazzo di Sorso,Gavino Senes, che aveva una chitarra elettrica e cosi inserimmo anche lui.

In quel periodo con Francesco salivamo a Sennori e fu lì, precisamente alla “Scala”, che vedemmo un ragazzino che suonava un chitarra terzina tutta sgangherata. Era Giampiero Pazzola. Al gruppo si unì Albino Cappai di Sorso.

La formazione iniziale, a cui demmo il nome “I Paggi”,era formata da me alla chitarra solista, Albino Cappai voce, Giampiero Pazzola alla chitarra ritmica, Francesco Petretto alla batteria e Gavino Senes al basso.

Col tempo riuscimmo a migliorare la strumentazione, all’inizio molto scarsa come per tutti i gruppi locali.

Suonavamo nei matrimoni e nelle salette di Sassari, dove spesso non riuscivamo a ricavarne un soldo.

La nostra prima apparizione in pubblico fu a Sorso in piazza del Comune, nel 1968. Era la festa di San Costantino e suonavano I Discepoli. Il brano che eseguimmo era “Un figlio dei fiori non pensa al domani”.

Andavamo a ballare all’ “Otto Colonne” che ancora non era diventata discoteca. Zio Nicolino Pisanu usava fare dei contratti a gruppi locali. Ci sono passati un po’ tutti: I Corsari, Gli Elfi, L’ Altra Versione…

Quell’anno, dopo una stagione con i Corsari, aveva la gestione il maestro Fiori con il suo gruppo.Noi chiedevamo di fare l’intervallo e finalmente un bel giorno ci venne proposto di fare una serata.

Potemmo avere così la possibilità di rinnovare la strumentazione. Si iniziò a comprare qualche strumento e poter suonare in varie sale del circondario, come Castelsardo,Valledoria e Tergu.

Un anno dopo avevamo ingaggiato Pier Vincenzo Sechi come chitarra solista ed io ero passato al basso. Diverse serate ed anche vari concorsi. A Santa Teresa di Gallura vincemmo la tappa di “Sardegna Canta” con “Tu sei bella come sei”. Nella finale di Alghero presentammo “Davanti agli occhi miei”.

In inverno, a Porto Torres, partecipammo al Trampolino D’Oro.

In una serata dei Boba nel piazzale dei frati Cappuccini a Sorso facemmo l’intervallo e Tore Mannu e Gianni Virdis degli Humus notarono l’abilità di Pier Vincenzo in un brano dei Cream e lo ingaggiarono.

Dopo un periodo in cui suonavamo in tre, basso,chitarra e batteria, chiamammo Mario Rubattu come chitarrista. Suonammo come gruppo spalla degli Spaventapasseri a Tergu. Il manager che li aveva ingaggiati lo fece anche con noi per la tournè che questo gruppo doveva fare nel nord Sardegna. Gli Spaventapasseri era un gruppo che suonava a Settevoci, nel programma televisivo di Pippo Baudo e per la prima volta vedemmo le potenzialità della Gibson distorta e come si può suonare in tre. Era un gruppo stile Led Zeppelin.

Quell’estate suonammo ad Ittiri, Osilo e a Porto Torres nel campo sportivo, ma di compenso neanche a parlarne

Dovetti prendere così l’amara decisione di vendere tutto e partire in Belgio per lavoro. Il gruppo si sciolse.

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L’amore di Franco per la musicaultima modifica: 2024-03-18T07:32:21+01:00da piero-murineddu
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