Sognando l’Homo Amans

Mentre partono gli ultimatum
SOGNANDO L’ HOMO AMANS

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di Giuliana Martirani

Io sogno ad occhi aperti, guardando le Olimpiadi alla Tv, che anno dietro anno, tutte le nazioni, senza neanche accorgersene, dalla sfida gli uni gli altri fatta con armi e guerre,passino,senza rendersene conto, a

SFIDARSI SOLO CON LO SPORT.

IO SOGNO AD OCCHI APERTI che invece di farsi guerre sprigionando la loro competitività e aggressività con fucili, bombe e carriarmati, tutte le nazioni si sfidino solo con gli sci, gli slittini, il salto in alto, le partite di pallone e quelle di rugby.

Guardiamo i numeri…

Alle Olimpiadi di Pechino 2022 la Difesa italiana contribuisce con 51 atleti, il 43% dell’intera spedizione italiana di 118 atleti: 33 dell’Esercito, 5 dell’Aeronautica, 13 dei Carabinieri.

A Tokyo 2021, che ha dato all’Italia ben 40 medaglie. (un numero mai registrato prima) hanno gareggiato:
129 atleti delle Forze Armate, il 33% su un totale di 384 italiani, 47 dell’Esercito, 14 della Marina Militare, 30 dell’Aeronautica Militare, 38 dell’Arma dei Carabinieri, 72 atleti della Polizia di Stato, oltre quelli di. Vigili del Fuoco e Penitenziaria, che hanno gareggiato. in 19 discipline, portando: 6 medaglie d’oro, 9 medaglie d’argento 15 medaglie di bronzo.

E la medaglia d’oro è premiata con 180mila euro, la medaglia d’argento con 90mila euro, quella di bronzo con 60mila euro.

Al primo posto c’è Singapore, con un milione di dollari per l’oro, 500mila per l’argento e 250mila per il bronzo. Tra gli ultimi figura l’Azerbaigian con 248mila per l’oro, 124mila per l’argento. e 62mila per il bronzo.

Questa tradizione prettamente italiana di atleti militari è antichissima. Già alle Olimpiadi del 1908 di Londra un atleta militare vinse una medaglia d’oro nella lotta greco-romana. A Barcellona nel ’92,
gli atleti azzurri con le stellette erano circa il 27%, mentre a Londra nel 2012 la percentuale era del 63%.

E questa degli atleti militari è una scelta condivisa da tutti i Paesi del mondo, ovunque i club sportivi più forti, cioè quelli con il maggior numero di campioni, sono proprio i club militari.

Ed è una storia tutta italiana quando a Roma, nel 1995 si svolge la 1ª Edizione dei Giochi Militari Mondiali, nel 50º anniversario della fine della II guerra mondiale e della firma della Carta delle Nazioni Unite, con l’Incontro di 93 Forze Armate del mondo sui campi sportivi per celebrare la pace.

I Numeri: 4017 atleti, 93 nazioni, 17 discipline, 2600 persone coinvolte, 1100 veicoli, 500.000 spettatori.

Un primo incontro, questo, di GUERRE GENTILI.

Seguito ogni 4 anni dai Giochi Militari Mondiali estivi:

Zagabria 1999, Catania 2003, Hyderabad 2007, Rio de Janeiro 2011, Mungyeong 2015, Wuhan 2019, Bogotà 2023.

E dai Giochi Militari Mondiali invernali:

Valle d’Aosta 2010, Annecy/Chamonix 2013, Soči 2017, Berchtesgaden/Ruhpolding 22-27 marzo 2022, Berna 2025.

IO SOGNO AD OCCHI APERTI, guardando le Olimpiadi alla tv, che i Giochi Militari Mondiali, organizzati ogni quattro anni
dal Conseil International du Sport Militaire (CISM, Comitato Internazionale Sport Militari, una sigla, Cism, curiosamente uguale ad altre di religiosi, scienze motorie, auditing…), e a cui partecipano spesso, fianco a fianco, militari di paesi in guerra fra di loro, siano i primi esempi di
GUERRE GENTILI DEL FUTURO.

Ma è una bella storia tutta italiana
quella d’essere l’unico paese (escluso il Costarica che l’esercito l’ha proprio abolito) a voler passare a una transizione disarmata, con un regolare ufficio, a Palazzo Chigi, per la DIFESA CIVILE
NON ARMATA E NONVIOLENTA
e che, approvandone la Legge di Iniziativa Popolare ripresa poi nella Proposta di Legge di Iniziativa Parlamentare C. 3484, potrebbe diventare il primo esempio
di reale transizione pacifica e nonviolenta, di Transarmo.

IO SOGNO AD OCCHI APERTI guardando le Olimpiadi alla Tv che la vita sia così gentile da fare in modo che, senza neanche accorgersene, per non essere inquinati da reciproci e antichi ideologismi, tutti gli uomini armati, di tutti gli eserciti del mondo, partano in futuro solo armati di sci, di palloni, di pattini e di tutti i gioiosi armamentari sportivi.

E così armati, i discendenti dell’africano e splendidamente atletico Homo Sapiens, finalmente diventino l’Homo Amans che tutti sogniamo e agogniamo, guardando, sconfitti, le immense marce degli sfollati, al freddo e a piedi nudi, coi bimbi insaccati in spalla nei loro zainetti.

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Sognando l’Homo Amansultima modifica: 2022-02-12T07:54:36+01:00da piero-murineddu
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