Lycia Bacchi Castiglia, artista prolifica dai preziosi contenuti

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di Piero Murineddu

Triste quel ferragosto di quattro anni fa quando Lycia Bacchi Castiglia ci ha lasciati. L’artista era nata nella primavera del 1930 a Bonnanaro, paesino situato sotto il promontorio in cui sorge il monastero benedettino di San Pietro di Sorres, e da diverso tempo aveva deciso di stabilirsi nella zona costiera che si affaccia sul golfo dell’ Asinara.

Lycia, minuta in un corpo impreziosito dalla sua creatività artistica d’alto valore, e di ció ne sono prova i tanti premi ricevuti in diverse parti del mondo.

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Di lei avevo sentito la voce in una breve conversazione telefonica, un anno circa prima della sua morte. Da subito mi aveva invitato ad usare il “tu”, quella confidenziale sillaba che agevola la vicinanza se usata col massimo rispetto di cui si é capaci. Voleva esser l’inizio di una reciproca conoscenza e possibile amicizia, ma il susseguirsi degli eventi e l’avanzare della sua malattia non hanno permesso di concretizzarla, con grande dispiacere mio sopratutto. Quasi a voler supplire alla mancata conoscenza diretta ho voluto suonare al suo funerale, e credo sia stata quella una delle ultime volte che ho partecipato ad una liturgia religiosa dando il mio contributo musicale.

Nel periodo immediatamente successivo, attraverso il suo amico Elio, avevo saputo qualcosa in più di questa donna, scoprendo che anche attraverso la poesia usava esprimere il suo elevato valore artistico e umano.

Nel normale disordine dei miei scaffali, ho ritrovato alcuni opuscoli che la riguardano, ed è da questi che ho scelto alcuni scritti che parlano di lei e alcuni volti di donna dipinti in tela e sul cristallo, materiale sopra il quale ha probabilmente espresso maggiormente la sua eccelsa capacità pittorica.

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A completamento, riporto un filmato trasmesso dalla RAI, in cui  Lycia recita alcuni suoi versi nella casa all’ “Eden Beach”, villaggio costiero all’ interno del mio stesso paese sardo, Sorso (SS). In apertura e in chiusura si vede anche  l’amico su citato Elio Dessì, maestro di arti marziali con una vita alle spalle ricchissima di avvenimenti, di cui qui scrissi due righe a proposito del suo volume autobiografico e quest’altro articolo scritto in occasione del suo 75esimo compleanno.

Tornato a vivere nel suo paese d’origine, oltre un anno fa mi ha chiamato per informarmi della sua intenzione di organizzare un evento in memoria di Lycia e chiedendo in proposito il mio contributo. Il sopraggiungere della pandemia ha costretto a rinviare tutto, ma giustamente l’ arte di Lycia Bacchi Castiglia merita di essere maggiormente conosciuta.

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Sarà silenzio altissimo

di Lycia B. Castiglia

La vita è una clessidra

che non sabbia

ma opere frantuma

per farle defluire

nel gesto ultimo

diverso e sempre uguale

solco che ara il flutto

e lo rinchiude

Sarà silenzio altissimo

il tuo grido

Appena un’ombra, un riflesso

di nere frange d’ali

che urtano il muro alto del cielo

O forse:

appena un lampo

una ruga serena del tempo

una scura piega

in deserti di memorie

ove gli echi si sfaldano

ove un filtro spoglia i suoni

nell’amara fuga delle stelle

E tutto arretrerà

dentro un disfatto prisma

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Liutaio cosmico

di Lycia B. Castiglia

Gli spazi alti del cuore

hanno ali d’arcobaleno

nel cielo dei Tuoi occhi – vita mia! –

L’altra parte s’inabissa e Tu cerchi le spiagge

e le sorgenti

che per vie diverse vanno

là, per fondali

di sconfinati mari

che rotte non tracciate hanno

Ma il cuore

ospita un po’ d’eterno

e non spiagge né confini

ha

Fin dove la ghiacciata luna

come lama fende

profondità abissali

dove tace il Tempo –

geloso a tutti cela

lo scrigno del suo tempio:

muore dunque non una volta

ma mille volte si!

Il cuore

Sin che al mattino

canto – fatto eco del mare – torna

Liutaio cosmico

in travagliate onde

di oceani verticali

mmmmmmmmmmm

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bbbbbbbbbb

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I volti di Lycia

di Enzo Espa

Lycia Bacchi ha dipinto cento volti di donna. Volti che ora sfilano davanti, colti e rapiti ai margini dei problemi misteriosi della vita: il bene e il male, la speranza o il cruccio, la gioia o la mortificazione. Cento volto silenziosi che non sono figure simboliche, anche quando la pittrice ti dà la sensazione che stia operando un incantesimo. Questi volti che vivono dentro una lastra di cristallo, una superficie piena di infiniti rimbalzi di luce, sono il femminino proposto nella proralità dell’esistere: una madre, una sposa, una figlia, una sorella; o semplicemente una fanciulla. Le donne di Lycia Bacchi diventano belle perchè vogliono significare,anche a segni esterni, ciò che hanno dentro l’anima…

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Lycia Bacchi Castiglia, artista prolifica dai preziosi contenutiultima modifica: 2021-08-15T06:16:19+02:00da piero-murineddu
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