Sulla sorsinca “Piazza Garibaldi” a due piani

di Piero Murineddu

L’argomento evidentemente è la “Piazza”, cioè quello “spazio pubblico racchiuso all’interno di un  centro abitato] più largo delle strade che vi convergono, in maniera che si crei un spazio di raccolta”. Questa è l’ineceppibile definizione che ne da l’enciclopedia  di immediato click qual’è Wikipedia.

Qualche giorno fa su “Sorso e Sennori – Banca della Memoria” ho pubblicato un bel ricordo in versi di Antonello Meazza, sorsinco che da quel dì ha piazzato la tenda in altri lidi. L’argomento, manco a dirlo, è proprio la Piazza che dovrebbe essere la principale di Sorso (SS), quella che precisamente sorge davanti al  Palazzo Civico. Piazza Garibaldi.

In qualche commento, ne è saltata fuori la “nostalgia” per come era prima, un grande patio. Leggermente in pendenza, ma sicuramente uno “spazio di raccolta”, come da definizione già su accennata. Oltre la nostalgia, qualcuno ne ha auspicato il ripristino per come era prima, ed io, in un ìmpeto in verità poco riflettuto, mi sono aggiunto a questa possibilità.

Leo Spanu, tramite email perchè non usa facebook, mi ha mandato delle sue considerazioni che ho pensato di rendere pubbliche, interpretando anche quello che poteva essere il suo intendimento, indubbiamente buona penna e acuta intelligenza che spesso e volentieri non ha paura di far trasparire il suo pensare e i suoi giudizi, specialmente attraverso un blog sempre ben aggiornato.

Sulla “Banca” il suo intervento l’ho fatto precedere dal mio invito rivolto ai lettori di esprimere la propria opinione, ma come spesso capita in questo spazio, oltre 1500 visualizzazioni, alcuni “mi piace” di cui avrei fatto volentieri a meno, e qualche striminzito parere.

Vi riporto l’intervento di Leo.

“Una delle tecniche più usate nella moderna archeologia è quello della stratigrafia, una metodologia presa dalla geologia. Si parte dalla parte moderna e strato dopo strato si arriva alla parte più antica dello scavo. E’ come un libro aperto che puoi leggere pagina dopo pagina. A strapparne le pagine il racconto diventa incomprensibile; più pagine strappi e più memoria perdi. Sorso è un libro cui sono state strappate troppe pagine. Demolire monumenti anche brutti, è sempre una stupidaggine, qualche volta è anche un crimine: i Budda di pietra presi a cannonate dai talebani, la Siria fatta a pezzi dall’ISIS.
Demolire la piazza Garibaldi di Sorso perché è brutta, è stupido oltre che inutile. E’ lì da oltre trent’anni e ormai fa parte della storia quotidiana. Voler tornare alle condizioni di una volta è un’illusione, è come cercare di ricomporre un vetro rotto. Capisco la nostalgia ma è un sentimento che porta solo consigli sbagliati. Anni fa sono stato a Treviso dopo cinquant’anni di assenza. Sono andato a cercare i posti della mia infanzia ma dove c’era una volta la campagna ora era nato uno di quei pretenziosi e volgari quartieri di periferia, uguali e anonimi, che circondano le nostre città. Non ho trovato niente di ciò che avevo lasciato e anche i miei ricordi mi sono sembrati falsi. Forse ho solo sognato il mio passato. Comprendo la nostalgia di chi lega le sue emozioni a luoghi, a persone che non esistono più. E’ un tentativo di conservare la nostra memoria e tramandarla ai nostri figli, ai nostri nipoti. E’ quel piccolo sogno di immortalità che ciascuno di noi si porta dentro l’anima.
Vi sono paesi che hanno conservato molto del loro passato: ci sono piazze, vicoli, case che ti fanno ritornare indietro nei secoli. Passeggiare nei centri storici delle nostre belle città è come fare un tuffo nel medioevo.
A Sorso abbiamo cancellato ogni traccia possibile della nostra storia. Qualcuno sa dirmi che fine ha fatto il monumento a Salvatore Farina? Eppure era una cosa enorme. Io, come amministratore, sono riuscito a salvare solo il busto di bronzo ma le pietre lavorate ( granito o porfido rosso?) che fine hanno fatto?
Sorso di oggi ha probabilmente un solo primato: il maggior numero di case più o meno abusive o più o meno risanate nell’agro. La nostra campagna che 2000 anni fa aveva attirato l’attenzione di Roma per la sua fertilità, oggi è stata spezzettata e frantumata in mille pezzi. Ci sono lotti agricoli di soli 500 (cinquecento) mq.
Volendo si può intervenire sulla piazza Garibaldi e migliorarne l’aspetto anche se qualcuno mi deve spiegare chi ha vinto l’appalto del bello e del brutto. Esistono delle regole matematiche o più probabilmente si tratta di valutazioni sempre soggettive?
Comunque ogni volta che si cancella una piazza, una strada, un monumento, un libro, una persona, un ricordo si finisce col perdere qualcosa di più della memoria: se ne va un pezzo della nostra identità e forse anche della nostra vita.” (Leo Spanu)

piazza garibaldi

Prima di esprimere il mio parere, ho voluto conoscere quello di alcuni miei compaesani, scrivendo loro , letteralmente:

Te la lancio di botto: a Sorso,come consideri la Piazza del Comune adesso e com’era prima,l’antico patio? Grazie del tuo parere.”

Queste le risposte

Mi fa piacere che, finalmente, ci sia interesse per l’argomento. Lo considero la vergogna di Sorso! Uno dei siti più belli e antichi del paese deturpato così dal cemento, abbruttito da un’architettura senza senso nè bellezza ( nè tantomeno utilità). Penso che sia stata un’azione vandalica autorizzata, dove il comune cittadino che paga le tasse non è stato coinvolto minimamente per esprimere la propria opinione. Ci siamo svegliati ed abbiamo trovato le ruspe e le betoniere con quintali di cemento.A tutti è venuta la voglia di piangere e tanta, tantissima rabbia! Ridate a Sorso il suo patio originale!  (Maria Antonietta Fini)

Allora era una piazza, poi (e quindi anche oggi) è diventato un obbrobrioso recinto con scale!!! (Gianfranco Sias)

Oggi è brutta e poco funzionale. Vorrebbe su un piano unico per poterci organizzare una serie di eventi, ma visto i pochi denari a disposizione delle amministrazioni è l’ultima cosa di cui mi occuperei. Questa amministrazione ha accumulato talmente tante urgenze che anche l’ordinario è diventato urgenza. Per questo è l’ultimo problema di cui occuparsi (Luciano Piredda)

Ormai, come tanti sussinchi, mi sono abituato a questa nuova conformazione della piazza (gradini, due livelli, piante mal tenute ecc.).. che posso dire? Vivendo fuori non avverto il problema anche se il grande spazio che offriva il patio di una volta non esiste più… (Riccardo Melis)

 

La trovo comoda solo quando vedo ad ascoltare i “cantatori” Lu Patiu sarebbe stato meglio per i bambini per come l’ho conosciuto. (Franco Casu)

La trasformazione forse era necessaria ma gli ha fatto perdere il suo uso. Nel suo aspetto originario mi pareva più utile a tutta la comunità, come mercato, piazza feste, piazza comizi.... (Salvatore Fini)

Io ricordo il vecchio patio e la lunga fase dei lavori che l’avevano sottratto a noi ragazzini che andavamo spesso a giocarci.Inizialmente tutto quel calcestruzzo e tutto quel cambio di piani mi aveva un po’ disturbato, poi in realtà ho rivalutato la nuova soluzione. Ha dato un po’ di movimento ad una piazza che di fatto era piatta sebbene ne ho solo un vago ricordo.(Massimiliano Roggio)

Vedendo le vecchie foto della piazza dei primi anni 70, incute un po’ di timore la situazione attuale, con un dislivello di due metri, dalla parte antistante la banca all’ingresso del portone del Comune. Piazza poco sfruttabile, se pensi che negli anni armai trascorsi , la vecchia era fruibile in tutti i sensi da bambini che giocavano e da anziani. Era un punto di ritrovo  e di socializzazione.Sono gli ammodernamenti fatti che non tengono conto di eventuali proposte delle persone, che possano nel loro piccolo consigliare, come sarebbe stato opportuno ristrutturare. Ormai l’interloquire è diventato assai raro. Meglio far senza nulla dir. Per questo che in Italia, dove vai vai,vi sono degli obbrobri. (Piero Doro)

La piazza del Comune era il cuore del paese. Vi si svolgeva il mercatino del venerdì al quale mi recavo bambino insieme a mia madre, io come tanti altri. Anche se abitavo da tutt’altra parte avevo a cuore quella piazza, dove i miei coetanei rincorrevano con grandi difficoltà un pallone – essendo la piazza in forte pendenza (noi di Cappuccini eravamo più fortunati, avendo a disposizione una piazza in pianura, ancorché più piccola e ‘non a norma’ essendo a pianta trapezoidale. Quando l’amministrazione comunale decise il ‘restyling’ (era l’epoca di Andreuccio Bonfigli) ne fui molto colpito e i risultati dettero ragione ai miei dubbi. A mio modesto parere la nuova piazza è architettonicamente ‘un cesso’ e urbanisticamente pure. Ho sentito dire che esiste la possibilità di ripristinarla e ripiantarvi le palme come un tempo. Spero che tale possibilità si realizzi presto. (Gian Paolo Ortu)

Io sono cresciuto col vecchio patio, e a dire il vero un po’ manca. Era più grande, più spaziosa. In poche parole era molto meglio di quella attuale. (Telesforo Piana)

La piazza del comune non mi è mai piaciuta,con tutto quel cemento e quelle scale. L’ antico patio lo preferivo sicuramente. (Francisca Melis)

Il pensiero è soggettivo , io personalmente ho odiato da subito la colata di cemento. La preferisco a tabula rasa come era prima. (Antonella Uras)

L’attuale piazza del Comune e’ un orrore, un monumento alla stupidita’ umana. La piazza di una volta , lu Patiu della nostra infanzia e adolescenza, era pieno di luce e di vita. Era una bellezza ! (Edoardo Alzu)

Prima era molto meglio. (Anna Scanu)

 Bene ora. (Ruggero Roggio)

Non c è paragone con quella di prima. Ci stavo pensando ieri quando ho visto la foto. (Nicola Sanna)

Considero semplicemente che i luoghi identitari, quelli nei quali una comunità si riconosce e ricorda, vanno conservati. Perciò lu patiu doveva essere conservato e mantenuto in buone condizioni così come era in origine. (Salvatore Scanu)

Quell’intervento  ha  affossato completamente il Municipio. Lu Patiu come l’ho conosciuto era l’unico punto di ritrovo per i tanti ragazzini che giocavano a pallone se pure in discesa ed era un tutt’uno con l’ambiente circostante, lo preferivo com’era!  (Non vuole essere nominata per aver indicato nominativi che ho cancellato)

Considero la Piazza  anonima e abbandonata, ne più ne meno per come è ora il Comune (amministrazione). L’antico patio per come l’ho vissuto io era un qualcosa di vivo , un Agorà per giovani che si accompagnava all’unisono con il “giardinetto” (Nino Marginesu)

I miei nonni materni abitavano in via Municipio e ho trascorso tutta la mia infanzia  a giocare al vecchio patio, perciò i miei più bei ricordi sono legati a quella piazza. Ora quel curvone mi mette tristezza, è brutto, e se non sbaglio, nel passato, la mancanza di visuale dovuta all’ altezza del piazzale, lì in curva, ha causato anche qualche incidente. (Angelica Sini)

Meglio prima. (Michele Gagliani)

Senza volermi soffermare in singoli particolari,posso dirti che Sorso mi piaceva in tutto e per tutto nella maniera antica.Oggi tutto è cambiato in peggio…. (Michele Mannarini)

Meglio prima, la struttura a più piani con scale è troppo ingombrante per una piazza così esigua. Chiunque l’ha progettata non ha realizzato che una piazza di quelle dimensioni spariva completamente con quel catafalco. (Mirt Klaar, pseudonimo di A.Lai)

Decisamente meglio prima. (Gabriele Porqueddu)

 

Questa che segue è una delle  poche reazioni pubbliche alle considerazioni di Leo, che, guarda caso, di Sorso non è, segno che spesso il giudizio “staccato” e a debita distanza, è più che stimabile:

Non sarebbe opportuno ovviare al rifacimento della Piazza, ma limitarci ad una sana riqualificazione fatta con i giusti criteri che non cancelli definitivamente il passato ma al contrario lo valorizzi nel suo insieme fatto di storia,ricordi e di sana partecipazione. Ma presumo che un progetto simile non impegni tutte le risorse economiche disponibili e allora con il residuo si potrebbe incentivare i proprietari delle abitazioni che si affacciano sulla Piazza ad abbellire le facciate e renderle unico contesto paesaggistico. Io non sono di Sorso ma è la bellezza di 48 anni che frequenti nel periodo estivo la Vostra città , semplice, carina e per me colma di ricordi e di gente stupenda. (Sergio Fossati)

 

La domanda l’ho posta ad altri, ma probabilmente non avevano connessione(!) oppure non hanno tempo da perdere in questi argomenti sorpassati, oppure ancora……

Ringrazio quanti hanno risposto e mi scuso se ho dimenticato qualcuno.

Naturalmente questo non voleva e non aveva la presunzione di essere un sondaggio, ci mancherebbe. E nemmeno nessuna chiamata alla battaglia delle idee. Giusto alcuni pareri. E il quesito non era  se abbattere l’esistente per ripristinare il vecchio, anche se qualcuno in verità l’ha auspicato. Non è detto che chi ha risposto avesse letto in precedenza le considerazioni di Leo Spanu. Probabilmente in questo caso le risposte sarebbero state più articolate, almeno credo.

Comunque è su queste che voglio manifestare le mie reazioni, cioè su quanto esposto dal nostro amico Leandro, Leo per i più.

Prima di tutto trovo contraddizione nel riferimento alla “stratigrafia”  e quello che effettivamente è avvenuto. Il ragionamento del Leo, come appassionato di geologia, non fa una piega, ma di fatto, facendo sparire il vecchio ed esteso patio, a Sorso si è cancellata una  traccia importante della nostra storia. E questo, come spesso succede, non per volontà dei cittadini votanti, ma dei politici eletti. Il dramma è – maledizione! – che l’amministratore raramente si preoccupa di conoscere il parere degli amministrati, pensando di avere ricevuto delega assolutamente in bianco in quei minutini dentro la cabina elettorale. Così ieri, così oggi e così temo sempre in questa malmessa Democrazia Rappresentativa che fa acqua da tutte le parti. A proposito di questa Piazza, qualche tempo fa un minimo di “consultazione” popolare c’è stata da parte dell’opposizione, seppure informale, quando ivi si volevano addirittura costruire dei parcheggi sotterranei. Ecco, alla consultazione della gente bisognerebbe dare seria forma, specialmente quando si tratta di prendere decisioni che riguardano non solamente come spendere i soldi di tutti, ma come rispettare la loro identità e storia, senza farsi prendere da una smania “modernista” a tutti i costi.

Sento dire che in questi trentanni vi son stati altri momenti di “pro” e “contro” sull’argomento Piazza Garibaldi. Che volete che dica, probabilmente ero assente o troppo preso dalle cose….. ultraterrene, dimenticando il sacrissimo dovere di poggiare bene i piedi per terra e “dare il contributo ad amare, custodire e curare il giardino che ci è stato donato”.

“Stupida” l’idea di demolire l’attuale piazza? Ma, intanto con le parole ci andrei cauto, e anche se considero Leo molto accorto per voler offendere qualcuno, dal momento che le idee ce l’hanno le persone e  “stupido è chi denota o rivela scarsissima intelligenza” (vedi dizionario),……….

“….qualcuno mi deve spiegare chi ha vinto l’appalto del bello e del brutto”, afferma Leo. Certo, i pareri sono soggettivi, ma a me sembra che ai nostri tempi si stia esasperatamente soggettivizzando tutto. Per me è ancora possibile considerare oggettivamente una cosa bella o brutta, prendendo in considerazione sopratutto il buon senso e il contesto, e sicuramente quella “piazza” a due piani sin dall’origine non era per niente inserita nel contesto di quello spazio. Eppoi quell’orribile muro di contenimento del terrapieno lungo via Marte, pa cariddai…..

Il ragionamento di Leo mi ha tolto almeno l’impulsività del giudizio. Considero l’abbattimento dell’esistente non attuabile, sopratutto perchè non abbiamo le disponibilità economiche che hanno gli sceicchi arabi e quell’invasato di Trump, ma almeno intervenire sulla piazza Garibaldi e migliorarne l’aspetto”, cosa che dubito possa avvenire fin quando a governarci sarà questa gentucchia politicante che ci ritroviamo negli scranni del Consiglio Comunale.

Inevitabile non riconoscersi nella stessa conclusione del Leo scrittore e grande lettore, opinionista, sportivo e dirigente, ex politico e amministratore, appassionato di archeologia e d’arte, ex fumatore, e sopratutto, mio  amico – purtroppo – mancato della sempre più lontana gioventù (mi avrebbe indirizzato sicuramente all’arte, che capisco ben poco, e allo sport, e non sarei la pappamolla che son adesso, sempre col fiatone e di bi-tricipiti privo):

“Comunque ogni volta che si cancella una piazza, una strada, un monumento, un libro, una persona, un ricordo si finisce col perdere qualcosa di più della memoria: se ne va un pezzo della nostra identità e forse anche della nostra vita”

Sulla sorsinca “Piazza Garibaldi” a due pianiultima modifica: 2021-07-26T15:03:31+02:00da piero-murineddu
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