di Piero Murineddu
No, no… Guardate prima il video e poi, se avete voglia, leggete queste mie considerazioni…
Fatto? Bene…
Ma li avete visti questi giovanotti che rapporto hanno col loro strumento? Oltre che ascoltare la musica che riescono a far uscir fuori dai loro attrezzi del mestiere, avete osservato con attenzione l’espressione di ciascuno, a parte quella di Gabriele Lorenzi alle tastiere, che il cameraman ha trascurato un pochetto?
Avete guardato il volto del più belligheddu, Tony Cicco? Fatto attenzione avete a come, percuotendo i vari componenti della sua batteria, s’illumina mentre canta quelle parole scritte da Mogol e musicate da Lucio, coi quali al tempo avevano una stretta collaborazione?
“Ma che disperazione nasce da una distrazione…” e piripí e piripò.
Certo che definire un “gioco” una disperazione provocata da una “innocente” sifaperdire distrazione ce ne vuole, ma figuriamoci se i baldi giovinotti pensassero al peso di quanto gridavano dentro il microfono.
E Alberto? Eja, Alberto Radius, il chitarrista. Ma riuscite a capire con quale maestria scorre le dita sulla tastiera della sei corde? E quella seconda voce in falsetto?
“Ma che disperazione nasce da una distrazione. È solo un gioco…” Si si, dill’a me ch’è un’innocentino scherzettino di poco conto….
E poi e poi la coreografia girotondante.
Iiiih, che belli che sono!
Anche le lagrimucce mi sono scese quando ho visto questo video. Ma davvero, mi!
Quelle miniminimini gonne (” Tira giù che si vede troppo, daaaaiii…”), quei pantaloni a zampa di elefante e che stringono troppo le cosce sempre magre dei maschietti…. Boh, ma che avevano in testa i creatori di moda di quei tempi lí?
In che anno siamo oggi? Ah si, 2019. Oggi ad Alberto e Gabriele mancano tre annetti per toccare gli ottanta, mentre signor Tony è ancora giovane, avendo appena settant’anni.
Loro continuano a suonarsela. Certo, ciascuno per conto proprio o insieme ad altri, ma intanto…..
La musica, ah, la musica…..