Ma di memoria, è rimasto qualche residuo in questo Paese, o quella malattia che la cancella sta’ intaccando tutti?

 

di Piero Murineddu

Niente da fare. Pur sapendo che razza di essere è questo attuale ministro che, infischiandosene bellamente della decenza, si permette di indossare divise di reali servitori dello Stato, entrando addirittura in Parlamento indossandone una (dopo che anni fa lo fece per la prima volta un certo Benito, la qual cosa non è del tutto casuale), oggi lo vediamo acclamato da coloro che fino a ieri venivano da lui beffeggiati ed insultati durante i raduni dei presunti patetici discendenti dei celtici e dei vichinghi. Una conversione sulla strada dell’opportunismo, insomma.

E poi ci sono alcuni nostri concittadini locali, nel mio specifico Sorso e Sennori, provincia di Sassari, candidatisi ad occupare le poltrone ben retribuite della Regione sarda alle imminenti elezioni del prossimo 24 febbraio. Alcuni forti del loro serbatoio di voti, costruito con sorrisi e “piaceri”, oltre che con promesse non sempre rispettate, o se al contrario mantenute, fatto esclusivamente per garantirsi il potere raggiunto, non certo per disinteressato altruismo. Secondo loro questi voti sono sicuri in quanto, sempre a loro dire, “si vota la persona e non il partito”, e che siano degni e meritevoli, sempre secondo loro, è più che scontato.

A livello nazionale la Lega e Forza Italia si fanno la guerra, a causa delle corna che il Capitan Gaglioffo ha messo al vecchio alleato Paperone, possessore di villoni ad Arcore e in ogni dove, preferendo il più affascinante (e votato) M5s, anche se, a sentire le baruffe, s’iniziano ad intravvedere i segni che il “matrimonio” celebrato è stato solo di convenienza. In Sardegna invece, pur di fare il pieno di voti, li vediamo alleati per eleggere un presidente comune che indebitamente si ritiene sardista, tal Solinas, attualmente senatore telecomandato dal Capitano Comandosoloetuttoio, facendo rivoltare nella tomba Emilio Lussu, che del vero “sardismo” come riappropriazione dell’identità culturale da sempre defraudata, ne fu il fondatore.

Con chi potevano candidarsi coloro che aspirano ad essere chiamati “onorevole” se non con questo raggruppamento che offre maggior garanzia di prevalere sugli “inaffidabili comunisti”, e chiedo scusa per il termine considerato ormai addirittura impronunciabile?

Alla fine, la prospettiva che si vede all’orizzonte rimane tristemente questa: la Sardegna sarà in mano al burattinaio ex secessionista padano, esperto nel distrarre le masse dai reali problemi quotidiani e additando gli immigrati come principale causa di tutti i mali che l’Italia patisce. Di quello che è stato, e continua ad essere, non fregherà niente a nessuno.

Comunque, i giochi sono ancora aperti e le sorprese non sono escluse…..

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Ma di memoria, è rimasto qualche residuo in questo Paese, o quella malattia che la cancella sta’ intaccando tutti?ultima modifica: 2019-02-03T13:09:38+01:00da piero-murineddu
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