di Piero Murineddu
Il titolo rispecchia quanto ho vissuto ieri sera a Sassari, nella suggestiva piazza dove si affaccia la chiesa di Santa Caterina. Un appuntamento creato per far fronte al rischio di barbarie a cui la nostra società e le nostre menti stanno rischiando di sprofondare, bersagliate e condizionate da slogans e luoghi comuni che ci stanno mettendo gli uni contro gli altri, armati di risentimenti, incomprensioni, mancanza di ascolto, pregiudizi, paure, diffidenze…..
Si sta perdendo la gioia dello stare insieme, nell’incontro e nella comprensione reciproca.
E ieri ho fatto proprio dei bellissimi incontri, tra una sorseggiata di the offerto da un cordialissimo ghanese;
un difficoltoso tentativo di conversare con un costadavoriano arrivato in Italia da alcuni mesi;
quattro parole scambiate con Franco e Antonella;
la piacevole conoscenza fatta con Maria di Osilo e il suo uomo diplomato in canto e insegnante di musica, col quale abbiamo scoperto di avere trascorsi comuni col gruppo folk sennorese al tempo di Francesco Dongu;
col rivedere il mio giovane amico Musta che si ostina a chiamarmi “babbo” e che, grazie all’apprendimento di un ottimo italiano, sta trovando la sua strada dopo un passato familiare tutt’altro che piacevole…..
Graditissimo incontro anche col bravissimo batterista Antonio e il comune amico Luciano, oltre col discretissimo e buon Fernando che era molto che non vedevo.
Luciano è originario sussincu, incontrato dopo tantissimo tempo proprio durante un concertino di musica jazz di un trio in cui Antonio faceva egregiamente la sua parte con le sue percussioni.
Luciano era lì, in quella piazzettina striminzita vicino al “grattacielo”, e tra una cosa e l’altra, mi aveva detto della sua passione per la pittura, ritrattistica ma non solo, eseguita con china e acquerelli, se non addirittura con matite colorate.
Allora lo faceva di tanto in tanto, ma ultimamente il tempo che dedica alla sua passione è quasi quotidiano, considerando che gli anni evidentemente anche per lui sono trascorsi ed è più libero da impegni lavorativi per guadagnarsi la pagnotta.
Una conoscenza degli anni giovanili Luciano, quando, dopo un periodo trascorso in America, era tornato portandosi dietro la musica oltre atlantica della west coast e, anche con l’apporto del compianto Giampiero Pazzola, musicista e grande artista che ci ha lasciati troppo presto, avevano dato un saggio di quello che per i tempi era per noi un nuovo genere.
Questo era avvenuto nell’unica sala cinematografica di Sennori, quella “sconsigliata” dall’allora simpatico parroco del paese don Pietro Magnini, inculcando nella testa dei ragazzi che frequentavano il catechismo che vedere due che si baciavano era cosa alquanto disdicevole, al limite del ….peccato. Per l’occasione del concerto, la sala era stracolma, e sicuramente molti avevano disubbidito al buon don.
Uomo mite Luciano, oltre che belloccione con quei suoi occhi celesti ma leggermente tendenti alla malinconia, sicuramente conseguenza di vicissitudini della vita che, in un modo o nell’altro, tutti abbiamo avuto.
Ci siamo ripromessi di rincontrarci con Luciano, possibilmente in un luogo meno affollato, meno “assordati” da una musica, seppur anch’essa piacevole, che ieri sera ha ravvivato d’umanità quella bella piazza sassarese.
Vi propongo alcune pitture di Luciano, veramente una mite e cordialissima persona tutta da conoscere.
