AUTORITRATTO
“Ho seno, collo, spalle e braccia di grande bellezza.
La pettinatura di un castano chiarissimo, composta di lunghissimi boccoli che ricadono sulle tempie, velano le gote e scendono fino alle spalle, mi attira molti complimenti.
Ho la fronte alta, ben fatta, molto espressiva, le sopracciglia folte e finemente disegnate, gli occhi azzurro cupo, grandi, bellissimi quando ardono al fuoco del pensiero o delle sensazioni, ma spesso stanchi per il lavoro e le lacrime.
Il mio naso è incantevole, distinto, raro. La bocca è piccola e fresca, il sorriso è, dicono, dei più gradevoli, buono, ingenuo…”
(autoritratto che la poetessa Louise Colet consegna al suo diario, il 14 giugno 1846. Un anno dopo, tra questa donna e Gustave Flaubert nasce tenera e tempestosa relazione)
(pimu)
Questa positiva autodescrizione avveniva nel 1800. Col giudizio di oggi potrebbe apparire esagerata e non corrispondente alla realtà, né di allora né tanto meno ai canoni di oggi. Ma intanto la buona considerazione di se vi era, e l’autostima aiuta a stare bene con tutti. A me sembra che sia questa la cosa che conta, e non il giudizio degli altri, che troppo spesso mettiamo al primo posto, crucciandoci inutilmente, e quindi facendoci del male, se non corrisponde alle nostre aspettative. L’accontentarsi di quel che siamo rimane sempre la cosa più saggia.