di Piero Murineddu
Non sapevo che anche Gianni avesse partecipato ad uno degli ultimi incontri in Piazza San Pietro, intrattenendo con le sue popolari canzoni i presenti in attesa dell’arrivo del papa. Stessa cosa quando Francesco si era recato a Bologna.
Nella piazza romana era presente anche Guccinone, rimasto più appartato, se non nel momento di toccare la mano a Giorgio Bergoglio papa. Su Guccini, sappiamo quanto certa stampa e organizzazioni di diverso stampo si siano scatenati, accusandolo anche di tradimento di ciò che ha sempre cantato, dimostrando chiaramente che dei testi di Guccini i più non hanno capito un cazzo. Ma conosciamo i metri di misura usati da certa gentaglia, a qualsiasi schieramento politico e religioso appartengano, per cui dei loro giudizi ce ne strafottiamo.
Conosciamo allo stesso tempo che né Morandi né tanto meno Guccini siano stati mai del miseri baciapile, categoria molto diffusa tra certi “fedeli”, coerentissimi nella loro mediocrità. Per costoro è impossibile capire che la presenza di Gianni e Francescone a questi momenti è per testimoniare il grande rispetto e ammirazione verso questo papa che, ritrovandosi quotidianamente bersagliato dalle tante presunte “sentinelle” della vera fede (!), vecchio e non perfettamente in salute, sta facendo di tutto per ripulire il Messaggio evangelico da tutte le deleterie incrostazioni, non solo dottrinali, che nel tempo lo hanno appesantito e deformato, facendo diventare la Chiesa, specialmente nelle persone delle sue guide e delle sue strutture, un luogo di Potere e non di vero servizio, specialmente verso coloro messi ai margini dall’autodistruttiva ricerca dell’opulenza, perseguita a danno dei più miseri.