Sul dissentire

 

di Piero Murineddu

Era un po’ che non compravo “La Repubblica”. Motivo? Più di uno, compreso l’atteggiamento politicamente cerchiobottista di comodo del 94enne fondatore Eugenio, arrivato in questi giorni a virgolettare parole di Francesco che tali non sarebbero, facendo dire al triste Socci Antonio che Bergoglio dovrebbe ormai fare le valige (!). Anto’, ma perché non te ne stai bonino e pensi alla tua candid’animaccia?

Ma lasciamo stare. Dico piuttosto perché oggi l’ho comprata ‘sta Repubblica: l’intervista ad Alberto Maggi, motivo validissimo per passare in edicola.

Non sai chi è Alberto Maggi e sei interessato a saperlo? Hai internet a portata di dito. Vacci e cerca.

Ho letto con grande piacere e qualche cosa la voglio mettere in rilievo.

Impiegato al Comune e pure fidanzato. Prima ancora in una fabbrica di cravatte: normali, lusso ed extralusso. Cambiava solo la confezione. Qui capisce l’idolatria e l’opera di persuasione della pubblicità, che ci rende tutti degli imbecillotti.

Ad un certo punto: paffette….decide di farsi frate. Non l’avesse mai detto in casa! Il padre gli da’ una busta contenente dei soldi e gli dice di non farsi più vedere, mentre la mamma pensa che sia uscito fuori di testa.

Da subito i suoi superiori si accorgono che Alberto avrebbe creato problemi, e il padre provinciale dei “Servi di Maria”, lo stesso Ordine di David Maria Turoldo di cui era grande estimatore e che il giovanotto aveva scelto perché è l’unica congregazione a non aver avuto un fondatore (“ho sempre pensato che la figura del fondatore mettesse in ombra quella di Gesù”) fu mandato praticamente in un posto per renderlo innocuo e impossibilitato a diffondere le sue “eresie” e, come spesso fa il Potere, impedirgli di disturbare il manovratore. Inevitabilmente il pensiero va a don Milani, ma anche allo stesso Turoldo, “invitato” a girovagare per il mondo perché troppo “disturbatore” dell’insegnamento ortodosso dottrinale.

Montefano, nelle Marche, in un vecchio convento dove vi era un frate in attesa d’intraprendere la vita eterna ( nessun “aldilà”, dice Maggi. In altra forma, ma tutto “quaggiù”. Vita e morte, due aspetti dello stesso “Dono”: una Vita che non avrà mai fine).

Col tempo, con l’aiuto di amici e dei proventi della vendita dei suoi libri, il convento si rinnova, diventando un Centro Studi biblici che è un piacere vederlo e frequentarlo.

Proprio rompiballe Alberto! Arriva a dire – pensate un po’ – che anche la figura del direttore spirituale è una forma di potere. Tutto parte dalla Misericordia (ricordate quella “strana” cosa di cui parlava Gesù?), e la risposta per continuare a fare il prete Alberto l’ha trovata nel rapporto con gli altri, sopratutto se emarginati. L’altro, qualunque altro, bisogna servirlo con il cuore.

Continuo con una esperienza personale.

Si capisce quanto possano dare fastidio coloro che non sono perfettamente “inquadrati” e difficilmente, se non addirittura impossibile, inquadrabili. In qualsiasi campo. In questo caso per quanto riguardo questioni legate ad un credo e ad una visione della vita. Eterni scontenti. Sempre qualcosa da ridire su tutto. Di quelli che la maggior parte dei preti (e dei “bravi fedeli”) guardano con diffidenza e bisognosi di ricondurre nell’ovile.

Personalmente io mi considero tra questi. O meglio, altri mi considerano tale. “Cani sciolti”, insomma.

Bau bau bau…… Oh, quanto da’ fastidio, specialmente ai benpensanti e beninquadrati !

Un mese fa circa, stimolato dalle parole di Francesco riguardo alle Messe di suffragio (che non si pagano), avevo rilanciato la vicenda attraverso uno scritto, provocando normali reazioni. Dopo ben venti giorni, interviene una mia “amica” feisbuchina, che tra l’altro, essendoci stata la possibilità di conoscerci di persona, vivendo nel paese vicino al mio, non mi aveva minimamente c…… Ecco, questa amica sifaperdire, dopo un argomentare pieno di contraddizioni, mi aveva definito “fomentatore di odio”, perché, evidentemente ai suoi occhi, certe cose non bisognerebbe dirle e minimamente toccarle. Ho tentato un minimo di dialogo. Tutto inutile.

Voglio dire, con l’esempio fatto, che per certi, troppi, bisogna abbassare la testa e seguire ciò che l’Autorità Costituita indica, senza permettersi di obiettare, e se lo fai, non sei più un “buon cattolico”.

Che c’entra con Maggi? Vedi tu.

Intanto, visto che siamo a Pasqua e chissà quanto cibo si è ingozzato, a questi e ad altri che sono convinti che “non bisogna discutere, ma solo obbedire” dico, naturalmente con tutta la cordialità possibile:
andate a c….. e fattene una bella grossa. Auguri

 

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Questo é l’ articolo su Repubblica. É illeggibile, ma giusto come prova che non mi sono inventato niente

Sul dissentireultima modifica: 2018-04-01T06:34:10+02:00da piero-murineddu
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