Stringi stringi, ciò che realmente conta è….. – Con poesia di Gabriele Via

L’AMORE NON PUÓ ESSERE CHE ADESSO

Senza amore non succede più nulla
e questo nulla fa più male di ogni cosa:
l’amore può essere solo adesso.
Tramite i pomeriggi arriva la primavera,
marzo però
è un pensiero
ancora troppo acerbo
per fare uso di parole:
tace, come il cuore
in ascolto
prima di parlare.
Come fare a farsi bastare la poesia
-senza amore-
che mostra e non spiega;
la poesia che lascia morire 
di fame

l’agrimensore delle polveri?
Senza amore tutto mostra la corda:
la vita perde il suo sapore,
il sale torna polvere
che brucia sulla lingua
il senso liquido della vita.
Il pensiero incontrò il cervello:
lo trovò tanto umido,
elettrico, vivo,
antiaderente ad ogni pensiero,
che vi si insediò,
subito, facilmente:
prima che del tempo
-evidentemente-
si potesse dare ragione.
Così lo colonizzò:
lo chiamò casa,
dimenticando
da quel giorno
di essere stato
un esule in cammino,
senza un’immagine di sé,
senza il riposo di una voce.
Qualche volta però
nelle notti dal cielo terso
e senza nessun abbraccio
gli capitava di guardare le stelle
e un profondo sentimento
misto di meraviglia
e di nostalgia
tutto lo invadeva
-nel dove che non era,
nel corpo che non aveva-
fino a che,
ciò che chiamava casa,
finì per non bastargli più.
Cominciò così a pensare
cose che cambiano.
Il vento degli eventi
muta l’accento
al senso della vita.
La scrittura inizia
dalla restituzione
di una lettura.
Figurano stelle
ora
infatti
nel cielo
stelle mai viste prima.
La vita dovrà arrivare
prima o poi.
Comincio a pensare cose che cambiano.
Tramite i pomeriggi arriva la primavera
su di un vento che allunga le ore
così leggera.
Alle volte
mi chiedo
se non sei stanco
di questo passaparola
della speranza
che fa leva
sul sonno ossuto delle cose,
alza un sogno
articolato in pronomi
nel cielo ferito degli occhi
e lancia il gesto
di un’apertura del cuore
nella notte,
poiché
secondo
quanto abbiamo studiato
quella stessa notte
non è già più la stessa.
Vi fosse solo
una piccola luce
vedremmo
come il suo buio
sta mutando già
nel chiarore
della tenebra che dilegua
senza merito alcuno.
Occorre anche imparare
ogni giorno
l’arte antica dell’attesa,
senza perdere tempo:
prima che la poesia finisca.

.

Stringi stringi, ciò che realmente conta è…..

di Piero Murineddu

Sempre estremamente incisivi e profondi i versi di Gabriele, talmente “profondi” che spesso non riesco a coglierne il pieno significato. Bellezza e “musicalità”, quelle le colgo immediatamente.

Non raramente le “condivido” perché voglio che altri, più acuti e sensibili di me, ne colgano tutta la ricchezza. È come se volessi far partecipi di un dono ricevuto, anche se non completamente consapevole del ….contenuto.

Nello scorrere le poesie di Gabriele, pregevole artista bolognese, è a volte un passaggio, una frase che mi colpisce, e la uso per farne il titolo.

Di questa, per esempio. L’amore è una possibilità che ti dà il momento presente, non rinviabile ad un domani, che manco sappiamo se un domani ci sarà.

Proprio ieri stavo riascoltando il, per me, carissimo Carlo Carretto in una registrazione del suo primo libro, “Lettere dal deserto”, dove spiega le motivazioni che l’avevano portato a decidersi per la vita contemplativa, dopo tanti anni trascorsi in un attivismo sfrenato.

Andate a conoscere la vita di questo grande uomo e vedrete che scoperte farete. Una vita di contempl-Azione, ovvero una fede realmente incarnata nel quotidiano, così problematico, contraddittorio e sempre più violento.

In questo libro racconta di un sogno molto realistico fatto durante una sua traversata del deserto, luogo dove fa un caldo insopportabile di giorno, ma di notte la temperatura cala vertiginosamente.

Carlo ammette che, nonostante le sue letture, cultura, riflessioni, meditazioni, adorazioni davanti all’Eucaristia, al momento opportuno non era stato capace di dare una delle sue coperte ad un tuareg.

Cioè, amore amore amore, ma quando questo benedetto amore dobbiamo applicarlo concretamente, ci accorgiamo della nostra incapacità di fare un gesto d’amore “perfetto”.

Un po come più o meno facciamo tutti: parliamo di fratellanza, di giustizia, di uguaglianza, di condivisione….ma, quando dobbiamo trasformare il tutto in atto concreto, ci accorgiamo di quanto siamo parolai e miseri, se non addirittura miserabili.
In fondo, scava scava, un qualsiasi tornaconto lo ricerchiamo.

Per Carlo, come racconta, questo era il suo “Purgatorio”, nel senso che non potremo mai ricongiungerci completamente all’Amore Unico, per noi cristiani Dio che è padre e sopratutto madre – perché le donne, loro si son capaci di donarsi ai propri figli che noi uomini neanche lontanamente saremo mai capaci di fare – se appunto non raggiungeremo la capacità di compiere un vero atto di “amore perfetto”. E lasciamo da parte il credere o meno al Purgatorio, dimensione, seppur avvolta nel mistero, di tempo e di luogo. Qui non si tratta di questo.

Per me, in questa poesia, mi sento richiamare a questa necessità, fondamentale per sperimentare fino in fondo il grande dono che possediamo e che spesso sprechiamo: la nostra umanità. Grazie Gabriele

 

carretto-300x235Carlo Carretto durante il suo noviziato nel deserto algerino

Stringi stringi, ciò che realmente conta è….. – Con poesia di Gabriele Viaultima modifica: 2018-03-15T19:35:45+01:00da piero-murineddu
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