Riguardo alla scuola

 

di Piero Murineddu

Deroca Modea. E’ un personaggio, forse inventato ma molto realistico, presente nel libro “UN QUADRATO DI SOLE” della nostra Anna Demuro, artista, scrittrice e poetessa che vive a Sorso. Anna ha svolto l’attività di maestra elementare, ed alla scuola e ai suoi alunni ha tenuto sempre tantissimo. Deroca Modea dicevo. Una povera mamma che pur di permettere ai propri figli di frequentare la scuola, si privava anche delle cose essenziali di cui era già priva.

La scuola quindi, luogo privilegiato dove i nostri figli iniziano a confrontarsi col mondo circostante e dove apprendono il modo migliore per entrare in contatto con esso, sotto tutti gli aspetti, culturali e sopratutto umani. I problemi in questo ambito non sono mai mancati, e spesso sono gli adulti a crearli. Vediamo ai nostri giorni genitori chiaramente immaturi che prendono a cazzotti gl’insegnanti, Consigli Regionali che mettono la condizione di risiedere nel luogo non so quanti anni per poter frequentare gli asili nido (!), manifestando di fatto evidente discriminazione “razziale” ( prima gl’italiani – nello specifico i veneti – poi……). Se guardiamo al padrone del mondo poi, tal Donald lo Sbruffone Americano, davanti a studenti e insegnanti che chiedono di non permettere troppo facilmente la vendita di armi a chiunque, risponde che armerà i docenti. Al limite della demenza.

Solo alcuni esempi, tra quelli almeno che ci fanno conoscere i mass media nostrani, perchè di ciò che avviene in ambito scolastico in altri infiniti luoghi del mondo, specialmente di quelli a cui le agenzie internazionali di stampa non frega niente, non ne sappiamo un piffero, a meno che non andiamo noi a spulciare su internet.

Dal libro di Anna, una sorta di diario sulle giornate trascorse da semi reclusa accanto al marito gravemente infermo e che continuo a consigliarne la lettura, traggo la seguente porzioncina, dove l’artista, per esperienza diretta, tocca alcuni aspetti su questo tema. Le immagini sono degli schizzi di come vedeva il marito Nino in alcuni momenti della giornata.

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SOLO I POVERI SANNO CAPIRE

di Anna Demuro

La scuola, sempre oggetto del primo e più totale massacro: le si toglie tempo, qualità, cibo e istruzione. E quando le cose si mettono male per i nostri ragazzi, allora si dice che la scuola deve farsene carico. Quante volte ci si riempie la bocca dei diritti negati all’infanzia! Quante parole! Quante piene di pseudo coscienze, mostruosamente insozzate dall’ipocrisia più sfacciata, sfondano ponti e barriere e tutto portano al mare! Si parla sempre della “civiltà del terzo millennio” e della “globalizzazione” dei mercati che assumono dimensione mondiale; ed io voglio parlare della “globalizzazione delle sottocoscienze” che ai poveri assicura l’inferno per regalare paradisi a chi di questo è la causa. Deroca Modea si contenterebbe di una casa moderna in cambio di un tugurio malsano che d’inverno conosce solo il tepore di un braciere di ruggine che, se da un lato può dare l’illusione di poterti scaldare, dall’altro avvelena i polmoni. Per il resto può bastare anche il pane, non escluso il raffermo che qualche famiglia le passa perché non basta quello che compra. Lei non avrebbe pretese come non ne hanno tutti quelli che come lei sono vissuti nel poco e della povertà conoscono tutte le facce. Dividerebbe il poco pane con chi non ne ha perché solo i poveri sanno capire.

Riguardo alla scuolaultima modifica: 2018-02-22T12:34:44+01:00da piero-murineddu
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