Sindacopoli sarda? Una buona scuola per imparare a fottere il prossimo a sua insaputa

di Piero Murineddu

Progetti finanziati e mai realizzati, mazzettone, appalti pilotati, telefonini spia, tesoretti all’estero, silenzi negli interrogatori, misure cautelari, confisca di beni, politici angioletti che non si erano accorti degli illeciti, solidarietà agli “onorevoli” caschi il mondo, archiviazione, patteggiamenti, richiesta d’archiviazione,obbligo di dimora, arresti domiciliari, carcere ma continuando a percepire denari di tutti, sospensione dal Consiglio Regionale e rientro nello stesso……..

Per chi è interessato, vada a scorrere l’archivio della Nuova Sardegna riguardante l’argomento. E’ successo di tutto. O meglio, quasi di tutto: nessuno ha ammesso un minimo di responsabilità. Praticamente quello che succede normalmente in questa malandata e corrotta Italia. Certo, è giusto che la Giustizia segua il suo corso. La Giustizia, quella aspramente vetuperata dal vecchio “Paperone” milanese ultra ottantenne, ex Cav ed ex tutto. Tutti sono innocenti fin quando non viene dimostrato il contrario. Ocheiochei… Come si vede, anche se molti pensavano che la Cosa fosse passata tutta in “cavalleria”, quegl’antipaticoni di magistrati continuano ad indagare, a spulciare, a confrontare, ad interrogare……grazieaddio!

Piuttosto, mi viene da pensare, con la mia solita “malizia” s’intende, che chi si sta predisponendo per ottenere la fiducia degli elettori, quelli che, seppure a malavoglia, pagano gli stipendioni ai politici eletti, sopratutto a quelli che occupano le preziose poltrone dorate dei Consigli Regionali e dei saloni parlamentari…. Ecco, mi viene da pensare, dicevo, che se l’intento del loro mettersi in politica è principalmente quello di rimpinguare i loro conticini bancari, si legga bene le cronache di questa vicenda . Avrà sicuramente molto da imparare le furbizie per arricchirsi ed essere considerati pure degni di “onore” dal popolino. Se invece, come si pensava una volta, tanti, tanti, ma tanti anni fa, decide di mettersi in politica per servire gli altri e migliorare il mondo, lo dimostri da subito. Veda lui come, ma non limitandosi solo ai proclami e alle belle parole, di quelle siamo veramente strastufi, nè tantomeno a regalare bombole di gas alle faniglie indigenti, a promettere posti di lavoro ai figli che stanno studiando, a chiudere un occhio su un eventuale abuso edilizio e tanti altre miserabili proposte, che altro non sono che ricatti mascherati di altruismo e comprensione dei problemi altrui.

             CORO DON SANNA0001 - Copia

APPALTI PILOTATI E TANGENTI. EVASI 5 MILIONI DI EURO

di Enrico Carta (“La Nuova Sardegna” del 24/01/2018)

Nel dorato mondo di “Sindacopoli” tutto era falso. Era rivestito di un abito cucito su misura per far apparire legale ogni manovra, ma in realtà di lecito ci sarebbe stato ben poco. Forse nulla e a dimostrarlo ci sono anche cinque milioni di euro di ragioni. Sono frutto di una serie di violazioni tributarie collegate al ramo principe del procedimento. Questo sostiene la procura di Oristano che ancora indaga sulla più grossa pagina di malaffare dell’ultimo ventennio in Sardegna, quella che ha consentito di mascherare le tangenti con procedure all’apparenza ineccepibili. Sarebbe stato invece un sistema che camuffava bustarelle, incarichi e lavori pubblici pilotati.

Così, mentre il filone principale ha varcato la soglia dell’aula ed è in attesa del compimento dell’udienza preliminare rinviata giusto due giorni fa, gli uomini del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di finanza di Oristano continuavano nel loro lavoro che con la città di Eleonora ha come legame solo quello di ospitare la procura competente per territorio sull’indagine, dal momento che essa partì ormai diversi anni fa da alcuni dei paesi del Nuorese che ricadono proprio nel circondario del tribunale di Oristano. Accantonate, perché concluse dal punto di vista investigativo le questioni legate agli appalti della Sassari-Olbia o agli altri innumerevoli lavori pubblici finiti sotto la lente d’ingrandimento anche dei Carabinieri della Compagnia di Tonara, le Fiamme Gialle hanno portato avanti con il coordinamento del procuratore Ezio Domenico Basso un lavoro di verifiche incrociate su società e professionisti coinvolti nell’inchiesta principale.

C’era da ricostruire l’intreccio tra questi ultimi e i milioni di euro imbellettati e ripuliti. Ciò è stato possibile attraverso una serie di false fatturazioni necessarie per giustificare a loro volte false prestazioni di lavoro. Queste ultime erano lo strumento utilizzato da una parte delle quasi cento persone coinvolte in Sindacopoli per mascherare le tangenti che non sarebbero passate attraverso il canale della bustarelle. Considerato come un metodo antiquato, l’organizzazione avrebbe invece optato per un altro sistema molto meno appariscente: il pilotaggio verso le tasche dei soliti noti di incarichi e soldi pubblici. A far da tramite per conto dell’ingegnere desulese Salvatore Paolo Pinna ci sarebbero stati, secondo l’accusa, alcuni politici regionali come Antonello Peru e Angelo Stochino, ma nutrita è anche la schiera di politici attivi in piccoli Comuni e di funzionari pubblici.

La fantasia certo non manca ai protagonisti di questa vicenda, dal momento che per pulire il denaro si è ricorsi ai più svariati stratagemmi. Niente giochi di prestigio, ma manovre astute come le finte progettazioni di ferrovie in Qatar e in Serbia. Le consulenze per opere di ingegneria mai eseguite poi si sarebbero sprecate come quelle per la realizzazione di un centro clinico in Serbia e ancora le false progettazioni di opere pubbliche per il rifacimento

di una parte della linea ferroviaria Palermo –Messina e della più vicina Macomer– Nuoro. Un altro caso eclatante riguarda il pagamento delle tangenti per la realizzazione di un impianto per la produzione di energia rinnovabile nella piana di Ottana. In quest’ultimo caso, le tangenti sono state giustificate mediante l’emissione di false fatturazioni per lavori mai eseguiti in Trentino Alto Adige relativi al rifacimento di una strada a Madonna di Campiglio.

Gli inquirenti si sono messi alla ricerca delle violazioni tributarie andando a esaminare i conti di otto società con sedi a Roma, Forlì e naturalmente Cagliari, base operativa dell’ormai famosa Essepi Engeneering che faceva capo proprio a Salvatore Pinna. A proposito di conti l’indagine tributaria è stata estesa anche a quelli di due professionisti – la procura non rivela i nomi – uno dei quali è risultato evasore totale. L’esito è stata la denuncia da parte della Guardia di finanza oristanese di sette amministratori di società, perché la legge prevede che siano tassati anche i guadagni derivanti dalla commissione di reati e in questo caso si parla di corruzione e turbativa d’asta. Sono stati poi segnalati all’Agenzia delle Entrate redditi non dichiarati e costi indeducibili per totali quattro milioni e 600mila euro oltre a Iva per un milione e 200mila euro. Ora si è in attesa delle decisioni dei vari magistrati sulle proposte di sequestri preventivi per equivalente avanzate per oltre 1 milione, somma corrispondente al totale delle imposte evase.

Sindacopoli sarda? Una buona scuola per imparare a fottere il prossimo a sua insaputaultima modifica: 2018-01-24T11:55:49+01:00da piero-murineddu
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Commenti (2)

  1. Giovanni

    Prima di tutto trovo ignobile additare al ladro al ladro. Tutti siamo bravi ad erigerci giudici ed emettere condanne. Lasciamo che la magistratura faccia il suo corso. Ma trovo al quanto strano che certe notizie vengano fuori stranamente in certi periodi e con estrema puntualità. Vorrei ricordare inoltre che la gogna mediatica è peggio forse della galera.
    Come disse una persona tanto tempo fa…”chi è senza peccato scagli la prima pietra” Lasciamo il lavoro dei Giudici a chi compete e non certo a noi. Se verrà accertato allora tutti potremo cantare “al ladro al ladro” con soddisfazione.

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    1. piero-murineddu (Autore Post)

      Come si usa dire,”estrema fiducia nel lavoro degli inquirenti, e lasciamo stare l’ignobiltà: ce n’è anche troppa in giro. E se un giorno i giudici daranno il via per gridare “al ladro, al ladro”, io non lo farò mai con soddisfazione. Starò in silenzio e con molta amarezza dentro.

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