La visita da amici e quel presunto “fare il militare aiuta a diventare uomini”

 

di Piero Murineddu

Sempre un piacere rivedere degli amici, sopratutto di quelli che si ha grande stima e considerazione, e non bisogna per forza conoscersi da una vita per avere un’ottima sintonia.

E’ quanto è piacevolmente accaduto ieri. Nonostante la solita e non gradita lombalgia che puntualmente mi fa compagnia, lo sforzo di fare qualche chilometro in macchina per raggiungerli siamo riusciti a farlo finalmente, io e mia moglie. La distanza non permette una frequentazione assidua, ma questa non è assolutamente necessaria quando vi è intesa spontanea e grande comunanza di vedute, verso la vita e verso ciò che avviene intorno a noi.
No, non voglio stare a raccontare i particolari. Quelli non non è il caso di metterli in piazza. Qualche cosa però la voglio rilevare del ricreante incontro con questi due amici e il loro carissimo figlio.

Scambiandoci qualche notizia in disparte con ………, vengo a sapere che, pur non essendo giovanissimo, è in procinto di prendersi la laurea in giurisprudenza, che ha imparato a nuotare dopo la quarantina, che negli ultimi tempi ha fatto un corso d’inglese, oltre ad essere fortemente impegnato, insieme alla moglie, a tentare di eliminare le tante ingiustizie che subiscono i più deboli in questa consumistica e violenta società dove siamo immersi.  Insomma, forza di volontà discreta l’amico. Ma veniamo al punto dove voglio soffermarmi.

L’amico mi dice che intorno ai vent’anni, come molti di noi. ha fatto il “servizio” – si chiamava così – militare. Dove? A La Cecchignola, cittadella all’interno del quartiere omonimo di Roma. L’argomento, giusto appena accennato,  mi ha portato a conoscenza che nel cinema interno si proiettavano specialmente, se non esclusivamente, film porno. Avete inteso bene? Non film mitologici alla Maciste contro non so chi o altri di cowboy. No. Non so a quale livello, hard o più leggero, ma porno sicuramente. Ecco, questo è uno dei modi con cui “fare il servizio militare aiutava a diventare uomini”. Si diceva così, lo sapete. E, presumibilmente ma non troppo, le uscite serali non servivano solo a mangiarsi una pizzetta e fare due passi. Qualcuno ha il coraggio di dire che anche queste “piccantissime” esperienze non hanno contribuito a considerare il corpo della donna come una “cosa’ per soddisfare il bisogno fisiologico maschile, e come più spesso sentiamo dalla cronaca, sentirsi in diritto di punire quando ciò viene meno? Attenzione. Non voglio generalizzare, nel senso che tutti coloro che hanno fatto il militare sono diventati “luridi zozzoni depravati e stupratori”. Assolutamente non lo dico e non lo penso. Molti che l’hanno fatto sono convinti che è servito. Per esempio a socializzare, aspetto importante, specialmente per gente  introversa come noi sardi spesso siamo. Di altri eventuali benefici, chi ne ha fatto esperienza potrebbe raccontare.  Però, e di questo sono abbastanza certo, una vera scuola di vita, di rispetto vero per il prossimo e di condivisione non lo è stata sicuramente, se non altro perchè dove vi è rapporto gerarchico, rapporto paritario non vi può essere, e come succede nella società, chi si ritrova un grado in più, facilmente pensa di essere “superiore” e più meritevole di altri “senza gradi”.

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Per capire il rapporto fortemente gerarchizzato in ambito militare, basta leggersi il Decreto del Presidente della Repubblica n.545 dell’11 luglio 1986. Credo che sia ancora in vigore. Lo si trova qui…..

http://www.assodipro.org/Leggi/Leggi_ARCHIVIO/REGOLAMENTO%20DI%20DISCIPLINA%20MILITARE.htm

 

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C’è poi l’aspetto punitivo, specialmente prima che si legiferasse a favore dell’Obiezione di Coscienza, anche dietro la spinta della magistrale lettera di don Milani indirizzata ai cappellani militari, che avevano osato definire vile chi rifiutava di “obiettare” a tale Dovere, civile, e per loro specialmente, morale.Chi, per motivi ideali o religiosi rifiutava di adempiere all’obbligo di servire (!) la Patria in armi ( vedi per esempio i Testimoni di Geova, così tanto vituperati dal comune “benpensare”, religioso o meno che sia), nel carcere militare di Gaeta c’era sempre posto, e il soggiorno era tutt’altro che piacevole. Andate, andate a leggere le terrificanti testimonianze di chi c’è stato.

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Ma rimanendo nella “normale” vita di caserma, prendetevi un po’ di tempo ed andate a leggere di questa storia di stupro avvenuta proprio a La Cecchignola e raccontata dalla vittima 35 anni dopo. Da rabbrividire per l’indignazione. Leggete, leggete. E fate attenzione: guai se la vittima avesse osato denunciare il fattaccio……

http://roma.corriere.it/…/io-militare-stuprato-cecchignola-…

Caso isolato? Sicuramente, o almeno mi auguro. Certo, quelli di “carattere” imparavano a farsi rispettare e forse, dico forse, a loro volta diventavano aguzzini, specialmente per le nuove reclute. Ma i più fragili, fisicamente e sopratutto emotivamente? Ma basta con questa retorica militaristica che ancora continua a perdurare, nella mentalità comune ma anche nei discorsi dei nostri governanti !

“Fare il militare aiuta a diventare uomini”. Ma dai……

Cose che riguardano il passato? Non credo. Sicuramente l’apporto che i militari danno in casi di calamità naturali è importante, ma questo non può giustificare l’esistenza di una Struttura che assorbe buona parte del PIL nazionale, tra mantenimento del personale, specialmente generali e ammiragli superpagati, caserme e acquisto di armamenti sempre più sofisticati, quindi oltremodo costosi e inevitabilmente micidiali. Micidiali, che vuol dire distruzione e morte.

Naturalmente, i “realisti” obiettano subito che occorre pensare alla difesa, specialmente in questi tempi d’instabilità mondiale.Ma certo, che si obietti pure. Inevitabile e scontato che lo si faccia. Inoltriamoci sempre più  verso l’ormai super armamento esasperato. La contingenza lo richiede, certo. Assalti terroristici, uomini bomba…… Pensare a forme alternative di difesa? Illusioni da utopisti. Bisogna essere realistici. Come no? Realistici bisogna essere! Continuiamo così e vedremo da vicino il baratro verso cui siamo avviati.

Ma per cortesia e per non mortificare l’intelligenza, smettiamo di pensare  che fare il militare aiutava e aiuta a diventare uomini !!!

La visita da amici e quel presunto “fare il militare aiuta a diventare uomini”ultima modifica: 2018-01-08T13:21:22+01:00da piero-murineddu
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