Aiutiamoci a diventare più umani

di Piero Murineddu

E se mi stuprano, che c… faccio se mi stuprano”. È questo il disperato grido dell’anziana signora di Treviso alla notizia che “quelli che stanno per arrivare sono neri”. Malignamente pensando, più che disperato, per la signora il grido credo sia …sperato, ma questa è un’altra storia.(vedi nota alla fine)

Quindi, più che una questione d’emergenza, l’arrivo dei profughi si sta’ giorno per giorno confermando un fatto ineluttabile, nel senso che ci piaccia o meno, dobbiamo farci i conti. Lassù nel nord, mentre ipocritamente il governatore lombardo Maroni teme che l’emergenza (torra “emergenza”!) emigrazione rischia di provocare un crescendo di tensioni che culmineranno con disordini sociali che “si vorrebbero evitare”, più spudoratamente ( e sinceramente, per quanto non so fino a che punto  tal individuo si meriti la valenza positiva che ha il termine sincero) il capo del suo partito , Matteo il Nordico, “è in attesa di una reazione da parte della gente”.

Leggendo le cronache di questi giorni,  le rivolte da parte dei residenti, terrorizzati dall’arrivo dell’ “uomo nero” si stanno già verificando, e come era prevedibile, queste rivoltine sono incoraggiate e alimentate dai megafoni dell’estrema Destra e di CasaPound, che sfacciatamente e senza problemi mostrano tutto il loro tradizionale razzismo: “Noi i profughi testuale – non li vogliamo!” . Capito? Non gli immigrati, che possono essere motivati dalle più disparate ragioni, ma i profughi, e sappiamo che il profugo è colui che è costretto a fuggire perchè la sua libertà e la vita stessa sono messi a reale rischio. Cioè, mentre nel diffuso atteggiamento di respingimento di buona(!) parte degli italiani ci sarebbe questa barzelletta che vengono a rubarci il lavoro, contagiarci chissà quali malattie, farci saltare in aria e quant’altro, questi giovini guerrieri rasati e di nero vestiti, dicono chiaramente che loro i profughi non li vogliono e stop.

 

CasaPound. Conoscete i gentili et impegnati giovini aderenti a quest’Associazione di Promozione Sociale che prende il nome dal poeta e saggista americano Ezra Pound, grande ammiratore e sostenitore del fu Dux italiano e che dichiarato incapace, fu detenuto in un manicomio giudiziario per ben tredici anni? Non li conoscete? Tranquilli, potete benissimo sopravvivere ugualmente.

L’altro giorno ho letto un trafiletto di giornale in cui si faceva sapere che il gruppo di Sassari di questa brava gente, ha ripulito il Sacrario militare del locale cimitero. Anzi, ve lo faccio proprio leggere.Eccovelo:

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Letto avete? Bravi.Notato il finale? “Hanno reso grande l’Italia”. Mah, questa “grandezza” sarebbe tutta da verificare, e specialmente ricordare che i nostri soldati, più che eroi, la maggior parte di loro erano poveri ragazzi ingannati e mandati inconsapevolmente a morire, mentre i generali, come sempre, se ne stavano ben riparati sulla “collinetta” a dirigere le operazioni. Se l’armata vinceva una battaglia, era naturalmente il generale che vinceva. Gli onori erano a lui, mentre  le “pedine” armate venivano gratificati con una porzione in più di liquore e di sigarette. Certo, gli avi a cui i giovini casapoundini s’ispirano, i gerarchi fascisti cioè, avevano tentato di allargare il loro impero ( impero!) anche in Africa, provocando vigliaccamente morti e distruzioni inaudite, ma sappiamo com’è andata a finire.

Comunque, ieri mattina, venerdì, andato a Sassari per affaracci miei, e avendo un po’ di tempo a disposizione, mi sono recato  al cimitero per vedere questo “Sacrario” che non conoscevo. All’entrata, fuori dalla chiesa noto un pretino che spazza il piazzale. “Oibhò – penso – costui dev’essere senz’altro un buon prete, di quelli che non hanno fatto carriera”. Un addetto mi indica dove andare. Non è distante dall’entrata principale, a destra in fondo.  Arrivato, scopro subito che è un bello spazio a sè, con qualche panchina e ancora, nonostante il passaggio dei giovini di cui parla il trafiletto, parecchia erba secca, compresi rifiuti sparsi qua e la. Un fresco posto riposante e silenzioso dove, se mi capiterà, farò ritorno con un buon libro. Magari sui tanti eroi della nonviolenza.  Eccovi alcune immagini:

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In ognuno dei piccoli loculi c’è il nome del milite, preceduto da “solo”

In qualcuno c’è la scritta “ignoto”

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Vi ho trascorso una mezz’oretta buona, e scorrendo i nomi, davanti a ciascuno ripetevo l’invocazione “aiutaci a diventare più umani….aiutaci a diventare più umani….“. Ho come avuto una particolare comunicazione con ognuno di loro, immaginandomene la vita che fino ad allora aveva condotto, la ragazza lasciata in paese, la foto che teneva custodita gelosamente nel taschino della divisa, i progetti  dovuti interrompere contro la propria volontà, l’odio  necessariamente represso verso il sergente o il caporal maggiore, il forte senso di colpa per quel nemico, un proprio simile, a cui il giorno prima aveva dovuto infilzare la baionetta in una lotta corpo a corpo, le parole della mamma nell’ultima lettera ricevuta e che non riusciva più a ritrovare, le frequenti conversazioni notturne con quel timido commilitone del sud col quale aveva legato……..

 

Ad un certo punto, nel piazzaletto esterno, vedo la statua di un soldato chino davanti alla bandiera:

Foto0320

 

E’ un’immagine che ai giovini casapoundini avrà sicuramente riacceso l’amor patrio e il ” mi è soave morir per la Madre Patria”, cosa che li ha incoraggiati sicuramente a ripulire con cura il posto e poter così strombazzare pubblicamente il loro disinteressato et umile gesto. A me è venuto semplicemente di ripetere con più forza “aiutateci a diventare più umani….aiutateci a diventare più umani…, e nel mentre ripensare a tutta quella povera gente che sta’ continuamente approdando alle nostre coste, disposti e capaci realmente, loro si, ad

aiutarci a diventare più umani

 

Ci sarebbero ancora tanti particolari da raccontare, come la chiacchierata col pretino che all’entrata stava spazzando il piazzale e il suo giudizio sui confratelli di carriera, la visita alla tomba del vecchio parroco di Sorso deceduto qualche tempo e che tutto sommato non era malaccio, specialmente se confrontato con altri preti più giovani di età ma non di mentalità, ed altro ancora, ma preferisco concludere qui, invitandoci reciprocamente ad

aiutarci a diventare più umani

 

nota

Mi dice mia moglie che l’inizio di queste considerazioni non l’è piaciuto. E’ vero, ammetto di aver esagerato. Quando ho letto la notizia sul giornale, ho pensato alla canzone di Fabrizio De Andrè “Il gorilla”, là dove dice

bah , sospirò pensando la vecchia 
ch’io fossi ancora desiderata 
sarebbe cosa alquanto strana 
e più che altro non sperata

Se non ne conoscete il contesto, parla di un grosso gorilla, che riuscito a liberarsi dalla gabbia e avendo una fame sessuale arretrata, si diresse verso un giudice ed una vecchia signora. Ecco, la frase cantata  è della vecchia signora, mentre la scelta del gorillone sappiamo che andò sul giudice.

Chiedo scusa se ho turbato qualcuno. Assolutamente non volevo mancare di rispetto verso l’interessata, ci mancherebbe. Ho aperto così, giusto per sdrammatizzare ciò che purtroppo sappiamo quanto è drammatico.

 

Aiutiamoci a diventare più umaniultima modifica: 2015-07-18T21:58:40+02:00da piero-murineddu
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