TELESFORO PIANA, l’arte nelle mani e l’atletica nel cuore

telesfoto piana

di Piero Murineddu

Telesforo è un nome più unico che raro a Sorso.Manco a dirlo,  è legato al fabbro artista che da qualche anno, purtroppo, non capita più di vedere per le strade del paese passeggiare insieme alla sua inseparabile “Messalina”, cane lupo talmente paziente che riusciva sempre a sopportare le improvvise sfuriate e le simpatiche stravaganze del frairaggiu, scultore e pittore, figlio di fabbro e nipote di un altro Telesforo, frairaggiu anche lui. Parlo di Telesforo Manca, venuto a mancare nell’agosto del 2002. Il suo omonimo nipote, Piana di cognome, credo abbia interrotto la tradizione dell’antico mestiere, riprendendo però l’attività artistica di scolpire il legno e il ferro: “Sono cresciuto guardando mio nonno che disegnava, progettava e realizzava opere d’arte. Alle elementari e alle medie ero il più bravo in disegno. M’incaricavano di disegnare cartelloni e libri di classe per la scuola come quello fatto alle medie contro il fumo e l’inquinamento”.  Sensibilizzazione per salvaguardare la salute, quindi, ma anche iniziative scolastiche per richiamare i Diritti Umani a cui ogni essere vivente ha diritto, come la vicenda dell’Apartheid africana, in vigore dal 1976 al 1993 e inserita nella lista dei crimini contro l’umanità. Telesforo assicura di conservare ancora tutti quei piccoli lavoretti.Già a 12 anni, riceve il primo premio in un simposio di pittura in Abruzzo, dove si trovava in vacanza. Il laboratorio – officina si trovava nella stessa casa di via Fermi dove il ragazzino viveva con la sua famiglia, per cui inevitabilmente capitava che il nonno gli facesse usare gli attrezzi del mestiere: “Si, devo dire che mi ha contagiato la passione per l’arte e lui mi ha insegnato tantissimo“. Finite le medie, il giovane Telesforo frequenta l’Istituto d’Arte di Sassari, diplomandosi in Grafica Pubblicitaria e Fotografia. Segue il diploma in scultura nel 2002 all’Accademia di Belle Arti. “ Nello stesso anno muore mio nonno,  non  potendo così gioire della laurea conseguita da suo nipote”

Chiedo qualcosa di nonno Telesforo: “Era come tutti i nonni coi propri nipoti. Quando eravamo piccoli stava molto in viaggio per mostre personali e quando rientrava ci portava sempre dei regali. In estate ci portava con lui e mia madre. Ci ha fatto girare tutta l’Italia e la Svizzera dove aveva più acquirenti. Era amico di Fabrizio De André e quando era in Sardegna ci portava a casa sua , all’Agnata di Tempio. Ho già detto che quando lavorava ad una sua opera, dava a me e a mio fratello un pezzo di legno e uno scalpello, insegnandoci ad usarli e a conoscere il legno, con le venature da seguire per non rovinare il taglio dello scalpello. Da bambini scappavo a giocare dopo un po’ che intagliavo il legno, però disegnavo molto”. Non evito di chiedere a Telesforo qualcosa sull’aspetto caratteriale del vecchio fabbro artista: “ A molti mio nonno appariva burbero. Sicuramente non aveva peli sulla lingua e diceva le cose come stanno soprattutto a chi non gli garbava”. Ancora la vecchia storia che si ripresenta in continuazione, quindi: per essere accettato e gradito agli occhi degli altri, spesso bisogna adattarsi a quel comune rapportarsi fatto di luoghi comuni, spesso un tantino “faccidosthi”, nel senso di ipocriti. Il vecchio artista non era uno di mezze misure, e personalmente lo posso testimoniare.

Telesforo Piana in varie città italiane ed estere ha organizzato Esposizioni personali e partecipato a varie Rassegne, Concorsi, Estemporanee e Simposi internazionali di scultura, ottenendo premi e riconoscimenti di critica e di pubblico. Fra i più recenti:

Dall’accademia Internazionale Greci Marino”titolo di Accademico del Verbano,sezione arte 2005″

International Caluma Art center from Copenaghen riconoscimento del “Royal General Certificate of Art from Danimark, Hans Christian Andersen 2005”

Dall’accademia Internazionale dei Dioscuri “Premio Roma Città Santa 2006”

Riconoscimento internazionale l’Ercole di Brindisi e nomina di “Ambasciatore dell’Arte Italiana nel mondo 2007 ” ;

Da il Quadrato di Milano segnalato dalla critica internazionale ho ricevuto il”Premio Internazionale Nobel dell’Arte 2008″;

“Premio Internazionale d’Arte città di New York 2010.

“Premio internazionale Biennale di Venezia Rialto 2010.

Oltre che scolpire e dipingere, da 11 a 22 anni Telesforo ha praticato atletica leggera. Attualmente è dirigente della squadra di atletica C.C.R.S.Sorso e continua ad allenare i ragazzi, compiendo così una grande opera sociale.

TELESFORO PIANA, l’arte nelle mani e l’atletica nel cuoreultima modifica: 2015-03-16T23:38:12+01:00da piero-murineddu
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