Quel forzato caffè per una “inderogabile necessità idraulica”

 

 

di Piero Murineddu

Ma guarda cosa mi fà il caro Francescone adesso che ha messo da parte la sua amata chitarra. No no, non nel senso che non la usa proprio piùpiùpiù, ma nel senso che non ha più voglia di starsene in giro per l’Italia per concerti e far cantare le piazze zeppe di vecchi, meno vecchi, giovani e giovanissimi che conoscono a memoria le sue canzoni. Sono certo anzi, che nella tranquillità della sua Pavana dove si è ritirato a vivere la sua (meno o più?) serena vecchiaia, le sue strimpellatine davanti al caminetto acceso e al fiascotto di quello buono continua a farsele. Dicevo, che mi combina il vecchio Guccione? Si mette a scrivere libri. O meglio, a scrivere si era messo da un bel pò, anche quando concertava. Adesso però mette in scrittura  i ricordi del mondo che fu e non è più ( meno male o purtroppo?). Di questa sorta di “dizionario delle cose andate” ne ha fatto due volumi. L’ha fatto principalmente per la mia gioia, e poi per altri motivi che saprà lui. Comunque – lo giuro e immediatamente lo nego – l’ha fatto sopratutto per me, per impegnarmi quei momenti che trascorro in autobus o in treno per recarmi a lavorare chenonepossopiù, nel senso che beato me che un lavoro ce l’ho, ma adesso che non mi manca molto per i sessanta e la vecchiaia si fa sentire oh quanto, non mi potrebbero far arrivare alla pensione dandomi un lavoretto sotto casa? Ma questo cosa c’entra, dirà qualcuno. In effetti niente, dicevo così per dire. Torno al libro, per la miseriaccia zozzazza! Anzi, la smetto proprio perchè stasera non ho voglia di continuare a scrivere. Volevo fare una presentazione a questo capitolo che vi regalo, ma non so più cosa dire.  Solo una raccomandazione: non andatelo a dire alla Mondadori che vi siete letti gratuitamente queste pagine, se nò chissà che mi fanno. O forse, chissà, mi ringrazierebbero perchè ho fatto  pubblicità al libro. Vi assicuro che se andate a comprarvelo, quei 12 euro sono ben spesi.

Buon divertimento e buon rilassamento,allora: almeno per una frazioncina del vostro tempo vi dimenticherete di tutte le violente stronzate che va dicendo in giro quel pernientesimpaticone di Salvini che stà magnazzando dalla politica dal lontano ’93, tutte le imbecillagini razziste del suo sindaco buffone Bonanno, e magari, ricordando per un attimo il loro antico celodurismo,  i bellissimi termini usati nel suo libro da Francescone, ve lo faranno vedere completamente ammosciato, alla ricerca disperata di una latrinetta  per svuotare la vescica e con le prime gocce che, divertite,  stanno scappando già fuori dall’uretrina.

 

 

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Quel forzato caffè per una “inderogabile necessità idraulica”ultima modifica: 2015-03-06T19:52:54+01:00da piero-murineddu
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