Il mago Aggiustatutto e il mio nuovo amico Luciolino

di Piero Murineddu

E’ veramente una grossa scocciatura non capire mezzo tubo di cose meccaniche, ed io sono tra quelli che, putacaso   si trovano col motore della macchina in panne lungo una strada poco trafficata e in più in zona priva di “campo” per richiedere un caspita di aiuto, che fa? Eia, ditemi voi: che fa? Semplice. Aspetta che  svolazzi sopra il capoccione un piccione già in viaggio per recapitare un altro messaggio, lo convinci a fermarsi un attimino, scrivi in fretta  dove più o meno ti trovi e un’accorata richiesta d’aiuto , ringrazi e saluti il cortese volatile e speri che il SOS, scritto naturalmente su un fazzolettino di carta perchè  quando ti serve, uno “straccio’ di foglietto non lo trovi manco a pagarlo a peso d’oro, lo legga qualcuno che si prenda a cuore il  problema di uno sconosciuto. Io in questo caso.

E va be’. Una premessa tutta campata in aria, ma sempre premessa è.

E vengo al dunque. Una vita a lavorare davanti al pc, con conseguenze alla vista che non vi dico. Arrivi ad una certa età e ti ricordi di possedere una campagnetta avuta in eredità, alla quale un tantino d’attenzione devi pur dare di tanto in tanto. Vai a prendere il decespugliatore comprato l’anno prima, e naturalmente non c’è verso di metterlo in moto. Prendi la motosega, anch’essa avuta in eredità dal mio caro cognato e figlioccio che non c’è più. Lo porti per ripristinarne il funzionamento e la cosa riesce. Succede però che l’imbranataggine è tale, che combini un altro guaio dopo averlo usato appena due volte. Che fai? Lo butti per l’incazzatura? E no che non lo butto, e non tanto per il valore economico, quanto per il valore affettivo che dicevo prima. Non rimane che riportarlo dal meccanico, con la speranza di non aver causato l’irreparabile. Trovatoselo tra le mani, individua subitissimo la causa del mancato funzionamento, lasciandomi poche speranze per il suo recupero. Insomma, l’avevo fatta grossa l’avevo fatta! Ma il taglia taglia elettrico è un ricordo di una persona che anche per lui è stata importante, per cui si tira su le maniche, spegne la sigaretta che tiene tra le labbra, concentra tutte le sue capacità e si butta a capofitto e……il miracolo avviene ! Drum drum drum..……. Il motore non è partito per destinazione muntinaggiu e la preziosissima motosega riprende a funzionare. Il “mago” è Pino, per me Aggiustatutto, per i compaesani sennoresi “Pulenta”.

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Pino Spanu, conosciuto come “Pulenta”

 

Nel mentre, arriva una persona che si ferma davanti all’officinetta, in questo slargo nel centro storico del paese, dove gli inevitabili rumori provocati dal lavoro svolto, non danno alcun disturbo ai vicini, visto il buon rapporto e la disponibilità che Pino mostra sempre con tutti.

“Ma a lo sai hi è questo signore?” – mi chiede il “mago” vistomi incuriosito dal suo aspetto ” Questo signore è Lucio Solinas,  il meccanico che ha contribuito ad insegnarmi il mestiere….”  Oh, mannaggia, mai avrei pensato che fosse il solerte ed esperto Luciolino, conosciuto tanti anni prima e che non avevo più rivisto. Una patologia gli ha anticipato la vecchiaia, ma ha solo pochi anni più di me. Il premuroso Pino, vista la conversazione che avevo già avviato, non esita a darmi un piccolo panchetto. Faccio fatica a capire Lucio, ma la mente e la memoria sono messe meglio delle mie. Mi parla del buon rapporto che aveva con mio cognato scomparso, mi ricorda dell’officina che aveva nella stessa via dove ha vissuto mia moglie, in “su monte“, proprio confinante di casa e a cui mia suocera dava volentieri la corrente elettrica, essendone al tempo sprovvisto. Mi dice dei lavori compiuti in casa di mio cognato e figlioccio quando abitava in campagna, e della buona accoglienza che sempre gli riservava le volte che vi si recava, condividendo insieme anche la passione per la cura degli animali.

“Ma quali sono stati i primi sintomi di questa malattia….”, gli chiedo. Mi dice di raccogliere da terra una fogliolina, e presala l’avvicina con mano fermissima al suo ginocchio. “Ecco, all’inizio ho sentito un tremolìo e la cosa mi è durata per tanto tempo. Ma ora, con terapie adeguate, questo disturbo non l’ho più, però mi è rimasta la difficoltà nel parlare e nel camminare, ma ogni tanto un girettino con la motoretta elettrica che mi è stata data dall’Asl lo faccio volentieri, e questo mi aiuta a tenere i rapporti con le tante persone che mi conoscono e che mi vogliono bene.

Oggi mi son aggiunto anch’io a volergli bene. Assolutamente nessun pietismo. Nessuno è esente dal poter incappare in qualche incidente di percorso nel cammino terreno. Nessuno può illudersi di mantenere l’efficienza per l’intero arco della sua vita. Mettersi nei panni degli altri è sempre la cosa più intelligente da fare. E’ l’attenzione reciproca che spesso ci manca, presi come siamo dalle nostre cose. Alla fine siamo tutti nella stessa “Arca”, aspettando e sperando di raggiungere una terra sicura e “coltivabile”, dove poter vivere nella pace e nel rispetto reciproco.

“Iiiihhh, che bel regalo che mi hai fatto, Pino ! Quanto ti devo?”

“E dammi dieci euro, va……L’importante e che siamo  riusciti a rimettere in funzione una così bella macchina che apparteneva a Mario…”

“Ma che  “siamo”! “Sei” riuscito tu con la tua bravura. Grazie, “Aggiustatutto”. E mandami la foto con Luciolino, il mio nuovo amico…”

“Senz’altro Piero. E quando hai bisogno, sai dove trovarmi….”

 

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Il mago Aggiustatutto e il mio nuovo amico Luciolinoultima modifica: 2018-06-20T13:06:44+02:00da piero-murineddu
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