La storica partita di “fuba” tra Sossu e Inghilterra di lu dui abriri 1944

 

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di Piero Murineddu

Nell’introduzione che Nicola Tanda, docente unversitario e direttore della Editrice Democratica Sarda (EDES), impegno portato avanti sino al suo decesso e presso la quale son stati pubblicati i due volumi “Ammenti” di Andrea Pilo, scrive  all’altro lavoro dello stesso autore, “La Zimbonia di Santu Pantareu“, a proposito di questo episodio della partita di Sossu contro (udite udite) l’Inghlterra:

“Durante la seconda guerra mondiale, anzi proprio alla fine, quando gli Alleati angloamericani erano sbarcati in Sardegna, tra le truppe di occupazione, che avevano stanza a Sorso, vi erano alcuni giocatori della squadra nazionale di calcio inglese, che erano stati mandati nelle retrovie, proprio per salvaguardare alla nazione un patrimonio così prezioso. I giovani sorsesi di allora avevano una straordinaria passione per il calcio e, nel campo “Madau” che era stato ridotto dai militari ad una specie di campo trincerato, si allenavano con loro. Non fu difficile familiarizzare e venne organizzata con i giocatori inglesi una partita, come si dice oggi, amichevole. Per dare più risalto all’avvenimento, del tutto insolito, venne fatto stampare e affiggere a Sassari, a Porto Torres, ad Alghero e dovunque fu possibile, un manifesto dove spiccava a grandi caratteri la dicitura “Incontro di calcio Sorso – Inghilterra”. Un fatto e un gesto che è rimasto memorabile, certo in qualche misura veritiero, ma non al punto di contrapporre il Sorso alla Gran Bretagna. Ma di questa sostanza un po’ enfatica, certo strafottente e un bel po’ megalomane, erano fatti gli abitanti che hanno in San Pantaleo il loro patrono”

L’intero testo di Nicola Tanda lo trovate qui:

La “Zimbonia”, l’ipagliosumini sussinca e altro

Ma v’immaginate leggere sui muri di Sassari, di Porthuddorra e di chissà inì, Sossu contro                    l ‘Inghilterra, una delle nazioni che contribuì a liberare gl’italiani che anni prima acclamavano l’Uomo della Provvidenza, dal suo governare col manganello e olio di ricino, ma messo sull’attenti  dall’altra simpaticona e feroce soldataglia mossa dai fili manovrati da quel pazzo furioso di Adolfo, l’imbianchino austriaco? Non sembrava vero a li sussinchi, megalomani per tradizione. Leggete la cronaca che ne fa ziu Andria, che addirittura era il portiere della compagine sussinca. Due soli palloni sono entrati nella sua rete. Chissà quant’iffasciaddi si è preso per non farne entrare altri. E bravo Andrea.

Guardate, sono talmente tante le cose che vorrei rilevare, che non so manco quale scegliere.

Solo una, va, e così evito anche di farla lunga, ché stamattina non ho neanche voglia.

“Per salvaguardare alla nazione un patrimonio così prezioso”, scrive Nicola, che tra l’altro era uno degli organizzatori. Lo stesso Andrea dice che erano stati mandati in Sardegna per essere lontani dal rischio di lasciarci la pelle in zona di guerra. Il riferimento è ai giocatori della nazionale inglese, “patrimomio prezioso” che bisognava salvaguardare.

Non so se avete capito dove voglio andare a parare. La mia parrebbe la solita “inutile” polemica che dei non protetti, delle persone ichisi qualsiasi che non sono nessuno, se ne può fare quel che pare. Padri di famiglia, giovanotti che hanno una vita davanti. Persone che non rappresentano nessuno. Dei numeri, delle pedine, che se cadono, saranno sostituite da altre pedine più o meno identiche. Il “patrimonio”, quello si che bisognava mettere al sicuro! E del “patrimonio” naturalmente facevano, fanno parte i generaloni, i politiconi che decidono i destini dei popoli con le loro manovre. Questo nell’ambiente militare, certamente ed innegabilmente. Ma anche nella cosiddetta società “civile” le cose non è che cambino più di tanto:

a soccombere sono sempre i meno protetti, chissà chi no so nisciunu.

Q

Da qui tutta la miserevole corsa di tanti per entrare nelle grazie del potente di turno, sia esso galantuomo o mascalzone.

Finisco. Andrea Pilo era del ’24, 13 febbraio. Son certo che starà festeggiando con gli amici di un tempo, quei giocherelloni e pizzinni pizzoni che a Sossu avevano avviato il giornale satirico “Lu Siazzu“, fermatosi al primo numero per mancanza di dinà. Avevo messo qualcosa al riguardo su questo blog, se la memoria non m’inganna. Eventualmente, ne riparlerò.

Auguri , zi’Andrì.

Non c’è bisogno di dirle di andarci piano col bicchiere, astemio com’è sempre stato.

 

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unuduitre

Questa la traduzione

uno itadue ita

 

La storica partita di “fuba” tra Sossu e Inghilterra di lu dui abriri 1944ultima modifica: 2018-02-12T05:45:54+01:00da piero-murineddu
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