La nostra Nuccia

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di Piero Murineddu

Ottantaquattro compiuti lo scorso 24 gennaio. L’ho trovata In ottima forma stamattina, andato a restituirle dei libri che mi aveva dato in prestito. Sempre un grande piacere entrare in questa casa museo di via Farina, a manu drestha azzendi. Gia il suono provocato da quell’antico battente sul largo portone mi introduce in un tempo che sembra cocciutamente essersi voluto fermare. Pavimento, scale, muri, mobili….. Anni e anni di uso che non li ha per niente cambiati. Eppoi i quadri e le sculture del grande artista qual’è stato “zio” Giuliano, come affettuosamente lo nomina Nuccia, nipote di Leonardi, il riservato artista che ha trascorso quasi l’intera sua vita a Roma.

Come sempre ormai so che succede, vado per stare dieci minuti che puntualmente diventano due ore. Domande, risposte puntuali, ricordi, racconti……

Come la vicenda della statua dell’Immacolata in bronzo posizionata nella parte che sovrasta la facciata di Santu Pantareu, realizzata coi soldi dei sorsesi da Giuliano e pensata per essere messa sopra una colonna nei pressi della stazione ferroviaria. L’artista aveva preso male la decisione di metterla invece sopra il grande orologio. Si, quello sempre fermo che ancora si vede. Il metro e sessanta centimetri della statua neanche si vedevano dalla strada. Stiamo parlando del 1950. In seguito era stato don Giovanni Manca a farla mettere nell’attuale posizione, sicuramente più visibile.

Tutto raccontato con documenti originali e foto alla mano. Una buona custode della Memoria la cara Nuccia, e non solo dello zio artista.

Anche oggi ha voluto che vedessi con quanta cura si occupa del suo giardino, sempre fiorito in tutte le stagioni. Il ferro dentro il braccio sinistro, dovuto ad una caduta che poteva costarle la vita, non le impedisce di usare ancora la sua zappetta e il seghetto che ha ben legato all’estremità di un lungo bastone. Nuccia voleva darmi parte della frittata con carciofi e cipolle frullate, il suo pranzo, ma le ho detto che non era il caso e che la prossima volta il suo caffè preparato con la massima cura lo berrò volentieri. Uno dei tanti vasettini e bottigliette pitturate da lei non ho potuto rifiutarlo, accettandolo molto volentieri: “Dallo a Giovanna e portale i miei saluti”.

 

La nostra Nucciaultima modifica: 2018-02-15T15:17:31+01:00da piero-murineddu
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