La città non cambia solo grazie ai politici
Se non cambia la mentalità della gente, la città non cambia
di Piero Murineddu
“Porto Torres –Ora i 5 Stelle possono cambiare la città“. Questo è il titolo che il curatore delle lettere su La Nuova Sardegna ha voluto dare a questo testo su che spero abbiate letto. Io, cambiandolo, ho voluto mettere in rilievo ciò che a me preme maggiormente, eppoi perchè credo che non possa essere un partito o un movimento a cambiare una città, ma bensì può farlo una sinergia di forze ben intenzionate e, sopratutto, che ci sia veramente volontà di cambiare nella testa dei cittadini, di tutti i cittadini. Sappiamo che ciò è un lungo lavoro, culturale sopratutto.
Adesso a Porthuddorra c’è una nuova dirigenza che si appresta a guidarla, fatta di persone probabilmente “inesperte”, ma sicuramente mosse da forti motivazioni, specialmente quella di coinvolgere la popolazione nelle decisioni che riguardano tutti. Se così non fosse, sarebbe un’altra occasione persa e una semplice gestione del potere, sterile come spesso accade. In altro spazio ho già detto che le caratteristiche personali del nuovo sindaco, la sua “diversità”, per me sono buoni segni di un possibile cambiamento, ma naturalmente aspetto, come tutti, i fatti concreti.
Dicevo del titolo, estratto dal contenuto della lettera: Se non conosci un politico o un suo amico, non lavori, non hai prospettive. Una realtà, a Porto Torres, come probabilmente nella località dei pochi che leggono queste mie considerazioni, e come – ma questo sicuramente – a Sorso, la cittadina dove mi è capitato di nascere e vivere. L’Azienda ospedaliera è stato (e probabilmente continua ad essere, ma con meno sfacciataggine di non molto tempo fa) l’ente di cui maggiormente hanno beneficiato –chissàperchè – tanti sussinchi . Questo già al tempo dell’allegro sindaco – poeta Bonfigli, che dell’Azienda sanitaria ne è stato dirigente massimo. Considerando le proporzioni, sotto il cartello che all’entrata della cittadina ne indica il nome, SORSO – SOSSU, si potrebbe aggiungere tranquillamente “SUCCURSALE DELL’ASL 1 “. Anch’io sono un dipendente dell’ASL nummarunu, ma non certamente perchè ho goduto dei favori dell’Allegrone di allora e tanto meno del Tristone di questi strani e controversi tempi, quanto in conseguenza di un’antica legge , la 285, chiamata “per l’occupazione giovanile”, nel lontano 1979 o giù di lì.
Ma lasciamo l’aspetto personale della vicenda, e torniamo al discorso generale. E’ risaputo che per molti, la politica è servita per sistemare se stessi, i propri familiari e i propri sodali, oltre molti questuanti …clienti. Ed è appunto qui che voglio parare: se non cambia la mentalità della gente, la città non cambia sicuramente. Il cambiamento nell’amministrare la Cosa Pubblica, lo si vede se si rinuncia ai privilegi, per sé e per i propri. Questo come punto fondamentale. E non solamente all’inizio, ma per tutta la durata del mandato. E anche se viene riconfermato. Sempresempre, insomma. I cittadini sono molto sensibili a quest’aspetto, e non gli si può dare torto, considerato il ripetersi di truffe amministrative e illeciti imbusciaccamenti di lorlazzaroni che ogni tanto vengono scoperti. Avete letto del sindaco goceanino appena rieletto e sentito per telefono che stava manovrando illecitamente?In attesa della conclusione delle indagini e di un’eventuale giudizio di condanna, deve continuare ad amministrare in “terra neutra”, fuori dal suo paesello. Incredibile? Ma gooooooooosa……In Italia siamo!
Quindi, onestà.E se non lo si ha di natura, se vuoi rappresentare gli altri, lo devi per forza diventare onesto, costi quel che costi. Oppure, molto più semplicemente, te ne stati a casa tua a farti gli affaracci tuoi e amici come prima. Eppoi naturalmente c’è l’intelligenza, non solo da avere, ma sopratutto da applicare, chiedendosi continuamente qual’è il Bene Pubblico. Ma comunque, se proprio sei tentato di cercare il tuo interesse personale, abbi il coraggio di toglierti dalle scatole, e se la tentazione è molto forte e vuoi vincerla, chiuditi in qualche monastero a fare un lunghiiiiiiissimo ritiro spirituale.Magari ne esci rinnovato realmente e potrai riguardarti allo specchio senza sputarti in faccia per lo schifo che ti fai. Dopodiché, qualora avessi sistemato qualche familiare, parente o “socio” , all’ASL o in qualsiasi altro posto, scavalcando qualcun altro che ne aveva più diritto ma era sprovvisto di appoggi influenti, llo inviti a dare le dimissioni, e fin quando non riesce a trovare uno straccio di lavoro (ma questa volta lecitamente e partecipando a concorsi non truccati!!), li sostieni finanziariamente tu con tutti i soldi lecitamente e illecitamente guadagnati. O meglio, con quelli che hai guadagnato in modo illecito realizzi delle opere realmente per il Bene Pubblico. Che dici,si può?
Se ne avete voglia, leggetevi anche quest’altra lettera pubblicata sempre ieri su La Nuova. Ogni tanto leggo questo Francesco Manai, col quale mi ritrovo spesso d’accordo. Un tipetto con le palle che non mi dispiacerebbe conoscere personalmente.