di Piero Murineddu
Poca dormienza stanotte e ho scarsissima energia mentale per scrivere o cercare un qualcosa di recente che riguardi Francescone detto il Guccio. Aspettando che passino in fretta queste ore in cui in giro non si fa altro che parlare, straparlare, fantasticare, inneggiare, dimenticare, idolatrare, omaggiare, riverire, ossequiare, santificaresubito, paraculare e tant’ altro ancora riguardo al Defuntato di Stato per cui ci ritroviamo, volenti o nolenti per imposizione governativa, a metterci tutti la fascietta da lutto sul braccio, faccio così: ripropongo uno scritto riguardante quella vecchia canzone sul “cazzinculo&aculottoilresto”, faccio gli auguri all’ amico che invecchia sempre più acciaccato lassù a Pavana, riabbraccio il cuscino e supplico Morfeo di venirmi a trovare….
Uffffhhh, che palle dormire poco la notte!
Quella volta in cui Francesco fu avvelenato, da Riccardo e da tanti altri