Il Sognare Insieme di Danilo Dolci, il Gandhi italiano

di Piero Murineddu

Polish_20211230_064855034

Era questa la ricorrente domanda che Danilo poneva ai bambini e ai ragazzi che incontrava nelle sue impegnate e appassionate giornate, e non solo a loro. Domandava perché lui stesso del domandarsi aveva fatto quasi il moto della sua vita, e a sua volta stimolava gli altri a domandarsi e a domandare affinché, INSIEME, si elaborassero Risposte che fossero frutto del faticoso confronto con l’altro, sempre prezioso nella sia unicità.

Il Sogno come desiderio profondo che ciascuno conserva nella penombra del proprio intimo e purtroppo solo raramente portato alla luce, e questo a motivo della poco fiducia nel poterlo realizzare in un mondo di cui si continua a diffidare. La diffidenza però, come sempre Danilo ha insegnato e dimostrato, inizia ad infrangersi quando, seduti in cerchio, ci si guarda serenamente e senza timore negli occhi. In quel preciso momento, quando ci si alleggerisce dalle ingombranti armature che ci appesantiscono, s’inizia a credere che quel Sogno assomiglia a quello di tanti altri.

Bellissima figura quella di Danilo Dolci che, per scelta, decise di vivere nella zona forse più povera della Sicilia per entrare in profonda unità con chi lì ci viveva.

Una figura sempre tenutasi a debita distanza da qualsiasi tipo di Potere, tutta ancora da scoprire perché, forse oggi più che in altri tempi, puó insegnarci il modo più intelligente, e perciò umano, per rialzarci e riprendere il cammino, guardandoci con occhi realmente fraterni, cosa tutt’ altro che facile, come ben sappiamo, ma che richiede molta, molta, molta fatica nel tradurre lo sguardo in atti concreti.

Di seguito, dei contributi utili per conoscerlo.

Polish_20211230_052345793

Contro ogni tipo di dominio

di Bruna Alasia

Il 30 dicembre 1997 si spegneva Danilo Dolci, sette volte candidato al Nobel per la Pace, una delle figure più rappresentative della nonviolenza e dell’impegno civile nel ventesimo secolo.

Dolci ha scritto una copiosa produzione di saggistica sociologica e liriche nelle quali dimostrava come l’esistente fosse una “creatura di creature” dove ciascuno ha dignità di vita perché necessario all’altro.

Credeva nel fattore educativo e nella forza della cultura per il superamento dei conflitti umani, intendendo ad esempio, tra questi, l’odio razziale, seminato per induzione dall’alto, del quale abbiamo dimostrazione in questi tempi. Sul tema scrisse “La creatura e il virus del dominio”. Importante la sua ricerca, redatta prima dell’avvento di internet, sulla manipolazione delle informazioni “Dal trasmettere al comunicare”.

Nato a Sesana (Trieste) nel 1924, arrestato dai nazifascisti a Genova nel ’43, Danilo Dolci riuscì a fuggire. Nel ’50 partecipò all’esperienza di Nomadelfia a Fossoli e nel ’52 si trasferì nella Sicilia occidentale, a Trappeto e Partinico, luoghi delle sue indimenticabili iniziative nonviolente.

Negli anni Sessanta aveva previsto che le guerre in futuro potessero scoppiare a causa dell’acqua. Memorabili le battaglie per la diga sul fiume Jato, così come l’approfondita inchiesta sui rapporti tra mafia e politica, a causa della quale subì un processo dal 1968 al 1975 insieme a Franco Alasia.

Dolci ha ideato un metodo educativo, fondato sulla maieutica socratica, che si augurava fosse adoperato su larga scala. Costruì la scuola di Mirto sulle falde di una collina a Partinico (PA), dove da piccolissimi si ragionava sulla realtà sociale e si studiava musica con lo strumento del flauto dolce, quello usato dai pastori.

Polish_20211230_035322853

Le date

a cura di Germano Bonora

1924 – Danilo Dolci nasce a Sesàna il 28 giugno da Enrico, impiegato delle Ferrovie dello Stato, e da Meli Kontely di origine slava, dalla quale eredita la sensibilità artistica e la passione per la musica. Restano indelebili nella memoria del poeta le canzoni viennesi eseguite dalla madre al pianoforte e dal nonno al violoncello.

1940-41- In estate raggiunge il padre trasferito a Trappeto (PA). Visita i reperti archeologici di Segesta e Selinunte, ma è colpito soprattutto dalla povertà dei contadini e dei pescatori oppressi della mafia.

1943 – Viene arrestato a Genova per “renitenza alla leva”. Riesce a fuggire rifugiandosi sulle montagne àbruzzesi.

1944 – Frequenta i corsi di architettura all’università di Roma ed anche le lezioni di storia del cristianesimo di Ernesto Buonaiuti. Dopo la guerra raggiunge la casa paterna in provincia di Alessandria, riprendendo gli studi al Politecnico di Milano. Per mantenersi insegna in una scuola serale di Sesto San Giovanni, dove conosce lo studente lavoratore Franco Alasia, che lo raggiungerà in Sicilia negli anni cinquanta.

1950 – Alle soglie della laurea lascia gli studi e si reca a Fossoli, frazione di Carpi, in provincia di Modena, per collaborare con la comunità dei “Piccoli Apostoli”, sorto nell’ex-campo di concentramento nazista con il nome di “Nomadelfia”. Vi rimane poco più di un anno, maturando a contatto di Don Zeno e della realtà dolosa degli emarginati.

1951 – Nasce la raccolta poetica “Voci nella città di Dio”.

1952 – Prima della chiusura di “Nomadelfia” da parte dei celerini di Scelba e delle autorità ecclesiastiche, Danilo si trasferisce a Trappeto, in provincia di Palermo, dove si mette subito a lavoro coi contadini e i pescatori del posto. Per sensibilizzare l’opinione pubblica e le autorità politiche il 14 ottobre attua il primo digiuno a seguito della morte del bambino spentosi per deperimento organico provocato dalla prolungata carenza alimentare.1953-54 – Con l’aiuto di artisti ed intellettuali avvia la costruzione del “Borgo di Dio” con un asilo per i bambini del luogo e l’Università Popolare per aiutare gli adulti a crescere insieme e ad aprirsi reciprocamente. Nasce così il primo laboratorio di auto-analisi basato sul metodo della maieutica di gruppo, cioè sulla conversazione interpersonale nel rispetto delle opinioni di ciascuno, per raggiungere la migliore soluzione dei problemi posti.
1955 – Laterza pubblica “Banditi a Partinico”, uno spaccato sulle condizioni di povertà e di degrado nei luoghi tristemente noti per le imprese della banda del bandito Giuliano e complici.
1956 – Presso Enaudi esce “Processo all’articolo 4”, che documenta alcuni fatti rilevanti come il digiuno di 1000 persone sulla spiaggia di San Cataldo a Trappeto contro i motopescherecci della mafia e lo sciopero alla rovescia per riattivare una trazzera intransitabile sulla base del diritto di lavoro sancito dall’20articolo 4 della Costituzione. Il 15 dicembre del 1956 per denunciare lo stato di miseria viene attuato un digiuno collettivo a Palermo e in tre paesi della provincia.

1957 – Il primo novembre ha inizio il “Congresso per la prima occupazione” a Palermo che dura tre giorni, con la partecipazione di tecnici, economisti, urbanisti e sociologi italiani e stranieri.
Dal 7 al 19 novembre Danilo e Franco Alasia digiunano per protesta contro la povertà e il degrado dei quartieri popolari di Palermo.

1958 – Einaudi pubblica “Una politica per la prima occupazione”, il cui concetto viene introdotto per la prima volta in Italia. Il libro contiene gli atti fondamentali del congresso. Nello stesso anno arriva il maggiore riconoscimento internazionale: il Premio Lenin per la pace, che Danilo accetta quale riconoscimento della “validità delle vie rivoluzionarie non violente”, non avendo mai condiviso né l’ideologia né i partiti marxisti. La notevole somma di danaro ricevuta con il premio viene impiegata per il “Centro studi ed iniziative di Partinico”, fondato allo scopo di promuovere lo sviluppo democratico e l’occupazione attraverso cooperative e altre iniziative socio-educative.1960 – La pubblicazione del volume “Spreco” da parte dell’editore Enaudi denunzia il parassitismo e le complicità politico-mafiose con una analisi socio economica della Sicilia occidentale.

1962 – Raccoglie un’ampia documentazione delle riunioni con la gente semplice nel saggio “Conversazioni”. A settembre digiuna per la diga sullo Jato, che la Cassa per il Mezzoggiorno delibera di costruire al nono giorno di digiuno, seguito da una imponente manifestazione popolare. A novembre si costituisce a Menfi la Cooperativa cantina sociale “Il Progresso”.

1963 – Il 27 febbraio iniziano i lavori della diga sullo Jato. Il 29 ottobre, digiuno a Roccamena per la diga sul Belice.

1964 – Il 7 marzo, occupazione della piazza di Roccamena per la diga nel Belice.

1965 – Danilo e Franco Alasia al Circolo della Stampa di Roma denunciano pubblicamente i rapporti tra la mafia e alcuni politici di primo piano. Il 20 novembre inizia il processo contro i due su denunzia di un ministro, un sottosegretario e alcuni notabili accusati di collusione con la mafia.

1966 – Danilo digiuna a Castellammare del Golfo in provincia di Trapani. Nel settembre Einaudi pubblica “Chi gioca solo” sulle vicende procesuali e sui rapporti politico-mafiosi.

1967 – Dal 5 all’11 marzo, marcia di 200 km. “per la Sicilia occidentale e per un nuovo mondo”.
A seguito della protesta davanti al Parlamento e alla sede della Commisione Antimafia i politici denunciati di collusione con la mafia vengono esclusi dal governo.

1968 – Iniziano i lavori di costruzione del “Centro di formazione” al Borgo di Trappeto completati in soli sette mesi grazie agli aiuti degli amici Carlo Levi, Bruno Zevi, Paolo Sylos Lavini, Siro Lombardini e altri.
Forte l’impegno profuso per le zone terremotate della valle del Belice: marce di protesta, digiuni collettivi, denunzie e conseguenti processi penali a carico di Danilo, al quale il 30 novembre viene conferita la laurea “honoris causa” in filosofia dall’università di Berna.1969 – Laterza pubblica una sintesi del seminario sul tema innovativo “Città – territorio”, svoltosi a Trappeto. Il sei luglio si costituisce “Il Consorzio Irriguo Jato”, che contribuisce all’isolamento e all’arresto di alcuni mafiosi, tra cui Frank Coppola.

1970 – Nasce a Partinico la “Cooperativa ortofrutticola” ad opera di Pino Lombardo. La polizia chiude la “Radiolibera”, che da Partinico dà voce ai poveri cristi, come documenta la raccolta poetica pubblicata da Laterza con il titolo “Il Limone Lunare”.

1971 – Il 28 Aprile inizia a Roma il processo di appello contro Danilo Dolci e Franco Alasia. Il 28 novembre 300.000 persone arrivano a Roma per una imponente manifestazione antifascista.

1972 – Nasce il Consorzio “Kronion”, al quale aderiscono le cooperative “Il Progresso” di Menfi, “Grappolo d’oro” ed “Enocarbori” di Sciacca,20“Tre Fiumi” e “Acli” di Ribera, “La vite” di Santa Margherita Belice, “Sambuca di Sicilia”: seimila soci oltre settecentomila quintali di uva. Le cooperative sono tutte autogestite.

1973 – Einaudi pubblica “Chissà se i pesci piangono”, una sintesi degli incontri seminariali dell’anno precedente.
A luglio la Corte di Cassazione di Roma conferma la condanna per Danilo Dolci e Franco Alasia, rispettivamente di due anni e un anno e mezzo, pena condonata.

1974 – Einaudi pubblica “Poema Umano”. A febbraio inizia la costruzione in contrada Santa Caterina Mirto di Partinico del “Centro educativo per l’infanzia”. Laterza pubblica “Esperienze e Riflessioni”.1975 – Il 7 gennaio inizia la sperimentazione educativa di due gruppi di bambini di quattro e cinque anni. A dicembre gli amici del Peace Memorial Museum di Hiroshima portano al Centro educativo di Mirto una bottiglia, una canna di bambù e una tegola deformate dal fuoco della Bomba Atomica.

1976 – A febbraio arrivano al Centro di Mirto per un seminario gli educatori di fama internazionale Freire, Galtung, Gelpi, Canziani, Vonèche, Bruni, Clinemberg, Suchodolski e molti altri. Non arrivano, purtroppo, i fondi regionali per rendere transitabile la strada per Mirto, il cui Centro rischia la chiusura. A giugno Mondadori pubblica “Il dio delle zecche” nella collana Oscar Poesia.

1978 – Radio Città Terrestre inizia le trasmissioni ad opera di Amico Dolci ed altri attivi collaboratori.

1979 – Esce presso l’editore Stampatori di Torino “Il ponte screpolato”, che documenta la sperimentazione in atto con le relative difficoltà burocratiche. Feltrinelli pubblica “Creatura di Creature”, che riceve il Premio internazionale Viareggio.

1980 – Dal 7 all’ 11 luglio viene invitato a Parigi dall’UNESCO per il “Simposio internazionale sull’evoluzione dei contenuti dell’educazione generale del prossimo ventennio”. Molte proposte fatte da lui vengono accolte nel documento consclusivo inviato ai diversi Stati aderenti.

1981 – A gennaio tiene un seminario di due settimane sulla sua poesia all’università di Los Angeles. Danilo terrà lo stesso seminario per sei giorni al liceo scientifico “Alfonso Gatto” di Agropoli. L’editore Laterza a maggio pubblica il poema “Da Bocca a Bocca” con la presentazione di Mario Luzi. Intensifica gli incontri e i seminari di studio in diverse scuole e associazioni sia italiane sia straniere.

1982 – La Boston University Library inizia a raccogliere20gli scritti e la corrispondenza che Dolci ha con Huxley, Russell, Fromm e altri intellettuali di fama mondiale. In diverse scuole italiane, tra cui quelle di Agropoli, di Mestre, di Alba, di Alessandria, di Asti, di Piacenza, d’Imperia, di Varese, di Acireale e altre si continua a sperimentare la sua maieutica su temi di attualità ed interesse universali.

1983 – La Scuola Materna di Mirto viene finalmente riconosciuta quale scuola statale sperimentale con docenti di ruolo affiancati dagli educatori Rosalba Martinetti e Mìchael Fàhndrich. Dai primi anni ottanta si va consolidando il rapporto di collaborazione con gli studenti e alcuni educatori del liceo scientifico “A. Gatto” di Agropoli. Ammira gli imponenti templi di Paestum, recandosi più volte a Velia,20sede della scuola eleatica, rappresentata da Parmenide, dal quale Socrate avrebbe appreso il metodo della conversazione maieutica.1984-85 – Primi contatti per la cessione della struttura scolastica di Mirto e del Borgo, rispettivamente con gli amministratori di Partinico e di Trappeto, al fine di accelerare il processo di autonomia del tutto sgombra da ogni sospetto equivoco di dominio dolciano.

1985-86 – Armando Armando pubblica prima “Palpitare di Nessi”, al quale viene assegnato il Premio Città di Scala, e poi 20“Creature di Creature”, un’ampia antologia della poesia dolciana, considerata dall’illuminato editore alta e singolare poesia, sommamente valida anche per lo sviluppo educativo.

1988 – Il “Centro studi e iniziative” di Partinico si trasforma in “Centro per lo sviluppo educativo”. Si intensificano sempre più i seminari per verificare i forti nessi esistenti tra il processo educativo, la creatività e la crescita personale. Il Centro di Partinico, nato “Per la piena occupazione”, diventa sempre più attivo e operativo, passando dall’ambito del sociale a quello maieutico-educativo.

1989 – L’editore Sonda di Torino pubblica prima “Dal Trasmettere al comunicare”, la sintesi dei risultati seminariali più recenti, e poi la prima stesura della “Bozza di Manifesto”, che si arricchisce, anno dopo anno, di nuovi e vari contributi di studenti, docenti e di gente semplice, registrati accanto a quelli di famosi premi Nobel, come Carlo Rubbia e Rita Levi-Montalcini.

1991 – Come segno tangibile di gratitudine per l’impegno profuso fin dal 1980 dal Dolci a favore degli studenti delle scuole locali, l’Amministrazione del Municipio di Agropoli il 18 aprile gli conferisce la cittadinanza onoraria, come già aveva fatto, dieci anni prima, la città di Boston.
Partinico, che lo ha visto per quasi mezzo secolo costantemente impegnato in loco per la crescita sociale e culturale, gli concederà la medesima riconoscenza soltanto il 19 ottobre del 1997.
Il 13 maggio del 1996 l’università di Bologna gli conferisce la laurea honoris causa in scienze dell’educazione.
Dopo la prolusione i docenti del prestigioso Ateneo lo invitano a tenere un seminario di studi. Per questa occasione le Edizioni Martina di Bologna stampano “Se gli occhi fioriscono”, un’ampia antologia delle raccolte poetiche edite dal 1968 al 1996. La Nuova Italia pubblica nel settembre dello stesso anno “La struttura maieutica e l’evolversi”.

1997 – Presso La Nuova Italia esce la prima edizione del libro“Comunicare legge della vita”. Pochi giorni prima della immatura dipartita, avvenuta nella prima mattinata del 30 dicembre del 1997, Danilo aveva riscritto la prefazione della seconda edizione del libro, che sintetizza il suo pensiero ed è per questo, finanche nel titolo profetico, oltreché un accorato monito, un vero e proprio testamento morale.

1997 – Il 30 dicembre muore all’ospedale di Partinico, dov’era stato ricoverato nelle prime ore della mattinata per una grave crisi cardiaca, tragico epilogo dei postumi della grave polmonite che l’aveva colpito nel corso del viaggio in Cina, per cui era stato tardivamente curato prima in un ospedale svizzero e poi in quello di Palermo

 

 

Il Sognare Insieme di Danilo Dolci, il Gandhi italianoultima modifica: 2021-12-30T06:31:10+01:00da piero-murineddu
Reposta per primo quest’articolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato ma sarà visibile all'autore del blog.
I campi obbligatori sono contrassegnati *