Sotto l’amorevole Sguardo di Chi ci conosce nel Profondo

Riflessione sul Salmo 139

di Giuliana Martirani (*)

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Signore tu mi scruti e mi conosci…

Non mi perdi di vista,
occhieggiando con discrezione come una mamma,
senza spiare e senza invadere,
dallo spiraglio che ti ho appena lasciato aperto,
solo camminando con passo indifferente e felpato
pronto a dare una mano, solo se richiesta,
se per caso avessi bisogno,
senza essere invadente e indiscreto.

Penetri da lontano i miei pensieri..

Scervellandoti se sono triste o preoccupato
se sono chiuso in un vicolo cieco
o se mi scoppia il cuore di felicità.

Ti sono note tutte le mie vie…

Sai bene cosa sto progettando,
cosa davvero il mio cuore desidera
e ancora non te l’ho neanche espresso il mio desiderio,
ancora la mia bocca non si è neanche aperta
che già sei pronto a farmi contento.

Alle spalle e di fronte mi circondi…

Alle spalle per difendermi dai tranelli nascosti
e di fronte per guidarmi e farmi seguire i tuoi passi.

Poni su di me la tua mano…

mi metti una mano sulla spalla per tranquillizzarmi,
rassicurarmi che con la tua sapienza mi guiderai
scrivendo dritto sui miei righi storti
mentre io mi perdo senza capirci nulla.

Dove andare lontano dal tuo spirito?

A volte ho la tentazione di scappare da te.
Ma se mi spingo sui massimi sistemi,
sull’iperuranio dei miei desideri e delle mie grandi utopie, ecco che ti ritrovo, stai pronto là ad aspettarmi perché tu sei la più grande utopia
che io possa immaginare.
E se invece crollo nell’infimo dei miei desideri passionali dell’orgoglio, del potere, del successo,
anche là ti ritrovo, stai pronto ad aspettarmi
per tirarmene fuori, per prendermi a tempo a tempo per i capelli.

Se voglio andare in tutt’altra direzione
da dove vuoi condurmi tu
fuggendo sul mare per altri orizzonti
ecco che anche lì ritrovo te
come bussola che mi guida
e la tua mano mi afferra
per non farmi disperdere e perdere.
E se mi permetto, assurdamente,
di desiderare la morte
anche là trovo te che con dolci sussurri
mi fai capire quanto è bella la vita
e quanto sono grandi i regali che tu mi hai fatto.

Sei tu che creato le mie viscere
e mi hai tessuto nel seno di mia madre…

Tu hai pensato per me
quello che io avrei dovuto fare sulla Terra
quando ancora ero solo nella tua mente
e nell’utero di mia madre.
Ecco perché conosci tutte le mie cellule
e puoi contare le mie ossa.
I tuoi occhi già vedevano tutto quello
che avrei fatto di bello e di sbagliato
e tutti i miei giorni erano già nella tua mente
quando ancora non ce n’era neanche uno.
Sono stato e sono nei tuoi pensieri
fin da quando hai iniziato a sognarmi.

Contro di te insorgono con frode…

Ma come fanno a parlar male di te
o a non credere in te?
Come fanno a essere tuoi nemici?
E perché?

Scrutami, Dio, e conosci il mio cuore…

Tienimi d’occhio, non perdermi di vista,
e dallo spiraglio che ogni tanto ti lascio aperto,
quando il non vederti e il non sentirti mi stanca,
tu continua ad occhieggiare
con discrezione come una mamma pronto
a darmi una mano e a riportarmi sui tuoi progetti per me, insinuati con la tua solita gentilezza nei miei pensieri. e guidami sulla via della vita che hai sognato per me. fin da quando ero nella pancia di mia mamma.

 

 

(*) Giuliana Martirani ( Napoli, 1945), scrittrice, meridionalista, docente universitaria di geografia politica ed economica e di politica dell’ ambiente, componente direttivo dell’International Peace Research Association (IPRA),  membro di Pax Christi, del MIR, collaboratrice con numerose altre esperienze pacifiste, ecologiste, della solidarietà, nonviolente.

Sotto l’amorevole Sguardo di Chi ci conosce nel Profondoultima modifica: 2020-11-29T05:15:17+01:00da piero-murineddu
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